Ambulatorio Pediatrico Dott. Gilberto Andrighetto

Specialista in Pediatria

FAQ - risposte a domande frequenti

Cosa devo fare se il mio bambino ha ingerito qualcosa di tossico (esempio detersivo, candeggina, prodotti per pulire)?

Se dovesse capitare l`ingestione di qualcosa di tossico e il bambino è incosciente, sonnolento, presenta convulsioni o ha difficoltà respiratorie andate all'ospedale.
Se invece ha messo in bocca prodotti per la casa, per gli elettrodomestici, per il giardinaggio, parti di piante o altre sostanze che vi sembrano tossiche, se ha ingerito medicine che non doveva prendere o dosi eccessive di farmaci, se pensate che possa aver mangiato cibo avariato o contaminato, ma non ha sintomi, contattate il vostro medico o un centro antiveleni.

CENTRO ANTIVELENI:
MILANO 02. 66.10.10.29

Esenzioni per reddito: quali sono e come fare a scaricarle?

Le condizioni per cui si ha diritto all’esenzione sono :

Cittadini di età inferiore ai sei anni o superiore ai sessantacinque anni, purché appartenenti ad un nucleo familiare avente un reddito complessivo lordo riferito all’anno precedente non superiore a € 36.151,98 (Esenti reddito ed età) codificato in Regione del Veneto con 7R2.

Cittadini disoccupati ed i loro familiari a carico purché appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo lordo riferito all’anno precedente non superiore a € 8.263,31 aumentato a € 11.362,05 in presenza del coniuge non legalmente ed effettivamente separato, ulteriormente incrementato di € 516,46 per ogni figlio a carico.(Esenti per disoccupazione) codificato in Regione del Veneto con 7R3.

Esenzione riferita alla riduzione parziale della quota fissa sulla ricetta rossa con 7RQ.

Alla pagina: https://salute.regione.veneto.it/servizi/esenzioni potrete scaricare direttamente il vostro certificato esenzione per reddito inserendo semplicemente il numero della Tessera Sanitaria, il Codice Fiscale e la ULSS di assistenza.

Cosa fare se il mio bambino ha la febbre?

Una temperatura fino a 38,5° non richiede un immediato trattamento con farmaci. E' invece importante:
- fare bere molto il bambino (acqua, the, spremute);
- dare cibi leggeri;
- se la febbre è elevata può essere utile fare degli impacchi sulla fronte con un panno bagnato freddo;
- se la temperatura è superiore ai 38,5° si possono somministrare dei farmaci antipiretici (paracetamolo o ibuprofene).

QUANDO CONSULTARE IL DOTTORE:
- Se la febbre persiste da più di tre giorni;
- Se il bambino presenta male alle orecchie, tosse, sonnolenza eccessiva, vomito ripetuto, mal di pancia.
- Se il bambino ha meno di un anno.

La stipsi: cause e consigli

La stipsi è l’emissione difficoltosa di feci dure; la caratteristica principale non è tanto la frequenza delle evacuazioni, ma la difficoltà di evacuare. Alcuni bimbi si liberano tutti i giorni o anche 2-3 volte al giorno, altri una volta ogni 3-4 giorni, ma se questo avviene senza fatica e le feci sono normali non c’è stipsi.
La stipsi può essere dovuta a cause organiche, psicologiche e infine funzionali, le più frequenti. In questo caso si vede che il bambino tende "a trattenere" le feci, ad esempio perché queste sono dure a causa di una dieta povera di fibre (frutta e verdura) e vuole evitare il dolore legato all’evacuazione, oppure perché non riesce ad abituarsi al fatto che è stato tolto il pannolino.

CONSIGLI:
- acquistare un vasino di plastica colorata, con una forma divertente;
- invitarlo a sedersi sul vasino, soprattutto se riferisce che "gli scappa";
- fare assumere al bambino la posizione corretta: deve sedere con i piedi ben appoggiati a terra e le gambe lievemente divaricate;
- mettere il bambino a proprio agio, non fargli fretta, concedergli la giusta privacy, chiacchierare con lui, raccontargli una storia;
- non tenerlo seduto a lungo (massimo 10 min.) e lasciare che si alzi non appena appare insofferente;
- non rimproverarlo in caso di insuccesso, ma gratificarlo in caso riesca a scaricarsi;
- permettere che osservi cosa "ha prodotto".

E' davvero meglio prendere la malattia naturale piuttosto che vaccinarsi?

La vaccinazione è nata per garantire alla popolazione protezione verso alcune malattie infettive (immunità). La differenza tra la vaccinazione e l'infezione naturale sta nel rischio che si paga per ottenere questa immunità. Il prezzo pagato per la vaccinazione è l'inconveniente di diverse iniezioni e il rischio, più frequente, di un braccio dolorante e arrossato, malessere, febbricola. Il prezzo pagato per una singola infezione naturale è notevolmente superiore: si corre il rischio di paralisi per infezione da polio, di ritardo mentale per infezione naturale da Hib, di cirrosi epatica per infezione da virus dell'epatite B, di sordità per infezione da parotite, di polmonite per infezione da varicella. Il rischio che si corre contraendo l’infezione naturale è molto più alto del rischio legato alla vaccinazione

Come proteggo il mio bambino dal sole nel modo giusto?

Il danno solare è cumulativo, cioè nell'arco della vita gli effetti nocivi delle radiazioni, che vengono assorbite dalla pelle, si sommano. Pertanto ricordate che:
1) neonati e lattanti, benchè non sia consigliabile l'esposizione al sole diretto, devono essere protetti con una crema solare;
2) è opportuno applicare la crema solare ancora prima dell'esposizione e indipendentemente dalla sua durata e dal momento della giornata (le ore più indicate per l'esposizione al sole sono quelle della prima mattinata e del tardo pomeriggio);
3) è necessario applicare la crema solare anche se il bambino è già abbronzato. L'abbronzatura è un meccanismo naturale di difesa della pelle nei confronti del sole ma non è comunque sufficiente a garantire una protezione integrale nei confronti dei danni più subdoli dei raggi ultravioletti;
4) le radiazioni solari colpiscono e distruggono importanti "sentinelle" della cute, le cellule di Langerhans, che normalmente prevengono e combattono l'insorgenza di infezioni e tumori;
5) è utile, se il bambino resta a lungo sul bagnasciuga o in acqua, rinnovare l'applicazione della crema protettiva, anche se il prodotto è resistente all'acqua.
6) è bene applicare la crema solare indipendentemente dalle condizioni meteorologiche: i raggi, infatti, filtrano anche quando il tempo è nuvoloso.

Come proteggere il mio bambino dalle zanzare?

> Schermare porte e finestre con reti zanzariere, metalliche o in materiale plastico resistente a maglie strette. Qualora possibile, privilegiare l'uso di condizionatori. Per la protezione di culle o lettini possono essere utilizzati veli di tulle in cotone.

> Apparecchi elettro-emanatori di insetticidi liquidi o in piastrine possono essere utilizzati in ambienti interni a finestre aperte o comunque in locali ben arieggiati prima di soggiornarvi.

Va assolutamente evitato l'impiego di formulati insetticidi combustibili (zampironi, candelette, ecc) in ambienti chiusi.

> In caso di presenza di zanzare all'interno di una abitazione, si può ricorrere all'impiego saltuario di preparati commerciali (bombolette) a base di estratto di piretro i cui componenti si degradano rapidamente dopo che l'ambiente sia stato ben ventilato.

> L'impiego di repellenti per uso topico, a base di
-DEET (dietil-toluamide a concentrazioni non inferiori al 30% - Off Active), utilizzabile anche nel nonat soprai 2 mesi ed in gravidanza;

in alternativa

-R 3023 (icaridina a concentrazioni non inferiori al 20% - Autan Protection Plus Vapo) - Autan Tropical Vapo nel soggetto sopra i 5 anni.

> E' necesario, comunque, attenersi scrupolosamente alle norme indicate sui foglietti illustrativi dei prodotti repellenti, non utilizzarli sulle mucose o su regioni cutanee lese, e porre particolare attenzione al loro utilizzo su donne gravide e bambini minori di 12 anni di età. La durata della protezione è di circa 2 - 4h.

Zecche: come comportarsi nell'eventualità di una puntura?

Il metodo migliore per evitare le malattie da loro trasmesse è evitare di essere punti ricorrendo ai seguenti accorgimenti:

> vestirsi con abiti chiari che rendono più facile l’individuazione delle zecche
> coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali)
> utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello (possono trovarsi sui rami più bassi degli alberi)
> evitare di toccare l’erba lungo il margine dei sentieri
> non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta
> al rientro da una passeggiata all’aperto, spazzolare gli indumenti prima di rientrare in casa
> utilizzare repellenti per insetti (Off Active da spruzzare sugli abiti per tenerle lontano.

Se individuate sulla pelle, vanno prontamente rimosse seguendo regole precise:

>la zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione
> durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni
> disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca con un disinfettante non colorato
> evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate
> se rimane parte della zecca all’interno della cute deve essere estratta con un ago sterile
> distruggere la zecca, possibilmente bruciandola
> dopo la rimozione, controllare la ultima dose di antitetanica effettuata
> annotare la data di rimozione e osservare la comparsa di eventuali segni di infezione nei successivi 30-40 giorni
> rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro intorno alla puntura, che tende ad allargarsi, oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi entro 15-40 giorni
> non utilizzare mai per rimuovere la zecca: alcool, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto.

(FONTE: UPPA, Un Pediatra Per Amico)