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INTERVISTE SUL MICROBIOTA IN PEDIATRIA 7: MICROBIOTA E OBESITA'
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Percorso formativo (regole Agenas e tua situazione)

Intro
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Webinar
Test
Il test di valutazione finale: 9 domande. Devi dare almeno il 75% di risposte corrette. Se fallisci, devi riguardare il materiale didattico e poi riprovare il test. Hai a disposizione 5 tentativi.
Qualità
Le regole stabiliscono che devi dare un giudizio di qualità a questo Corso.
Attestato
OK, finito, scarica l'attestato con i crediti ECM

Info generali sul corso: INTERVISTE SUL MICROBIOTA IN PEDIATRIA 7: MICROBIOTA E OBESITA'

Info generali sul corso

Indice

Moderatore: Giuseppe Varrasi

Docente: Francesco Di Pierro

- Microbiota e obesità

Responsabile scientifico: Dott. Giuseppe Varrasi

Data inizio 05/04/2022  Data fine 05/04/2022
Entro tre giorni dalla data di scadenza, l’utente dovrà aver superato positivamente il test finale per ottenimento dell'attestato ECM.

Crediti formativi
Il superamento del test finale consentirà di ottenere 3 crediti formativi, valevoli sul territorio nazionale.
Il conseguimento dei crediti ECM può avvenire unicamente dopo il superamento del Test di apprendimento costituito da 9 domande a risposta multipla (4 risposte di cui solo 1 corretta). E` necessario rispondere esattamente ad almeno il 75% delle domande. L’esito della prova viene visualizzato immediatamente a fine compilazione. Il test può essere ripetuto massimo 5 volte.

Valutazione della qualità percepita
La normativa ECM richiede la compilazione del questionario di valutazione della qualità percepita, da compilare obbligatoriamente prima di ottenere l'attestato ECM.

Durata del corso
Il tempo necessario stimato per completare il percorso formativo è di 2 ore. Tale durata è definita come il tempo medio stimato per acquisire le conoscenze/competenze da parte di un utente medio.

Destinatari
Professioni: Medico Chirurgo (tutte le discipline) - Ostetrica/o (ostetrica/o) - Biologo (biologo)

Costo del corso
L'accesso al corso è  gratuito, per eventuale info contattare la segreteria al numero 030 5032090.

Metodo didattico
Il corso è basato su un percorso didattico di apprendimento strutturato con le seguenti funzionalità:
- webinar (fad sincrona) con  accesso illimitato
- test conclusivo a risposta multipla a doppia randomizzazione.

Acquisizione competenze tecnico professionali

L’eccesso di peso (obesità e sovrappeso) è una patologia ad eziopatogenesi multi-fattoriale che coinvolge circa un terzo della popolazione nei Paesi sviluppati rappresentando un problema di salute pubblica globale in rapido aumento. Le interazioni tra fattori ambientali, genetici e comportamentali sono responsabili sia della sua eziologia che delle sue complicanze metaboliche e delle conseguenti comorbilità, prima tra tutte in età pediatrica il diabete tipo II (diabesità).

Alla base dell’obesità viscerale e del diabete mellito di tipo 2 troviamo sempre una disbiosi intestinale, indotta dalla dieta o iatrogena, con aumento del rapporto Firmicutes/Bacteroidetes (F/M), alterazioni del ritmo circadiano e resilienza del microbiota. A livello fisiopatologico, la disbiosi genera una sindrome dell’intestino permeabile per allentamento delle giunzioni serrate (TJ), da cui deriva endotossinemia e lipo-infiammazione. Nel paziente con diabesità si riduce la biodiversità batterica e si osserva un aumento delle specie pro-infiammatorie e una riduzione di quelle antinfiammatorie, produttrici di SCFA; ciò è alla base anche della disregolazione dell’appetito nel paziente obeso (fame nervosa), attraverso l’alterazione dell’espressione dei neuropeptidi ipotalamici (PYY e GLP1) che segnalano la sazietà a livello del SNC. L’endotossinemia, a sua volta, provoca steatosi epatica e infiammazioni multiorgano, anche a livello immunitario, e neuro-infiammazione, insulino-resistenza e malattie cardiovascolari Gli approcci basati principalmente su cambiamenti dietetici e comportamentali non sempre sono risultati efficaci e soprattutto duraturi, mentre la farmacoterapia rimane di efficacia limitata ad alcuni casi specifici di disturbi dell’alimentazione.

Nell’ultimo decennio lo studio del microbiota intestinale ha aperto una nuova strada nel contrastare il sovrappeso e l’obesità.

Tra i batteri protettivi ritroviamo l’Akkermansia muciniphila e la Christensenella minutaC, favorente la produzione di muco intestinale, l’integrità delle TJ e la sensibilità all’ insulina.

Tra i SCFA, l’acido butirrico e il propionico sono prodotti principalmente dai Bacteroidetes e hanno un ruolo favorevole nel trofismo dell’epitelio intestinale, regolano l’espressione macrofagica e citochinica antinfiammatoria.

L’acido acetico invece, prodotto principalmente dai Firmicutes, ha un ruolo lipogenetico (acetil-CoA) che favorisce la sintesi di trigliceridi e colesterolo: ciò spiega perché, anche con una dieta povera di grassi, i valori lipidemici aumentano.

La dieta del microbiota prevede preponderanza di apporto di fibre vegetali, specie quelle solubili, oltre a polifenoli, acqua, pesce ricco in PUFA omega 3 e vitamina D; poca carne rossa/insaccati/grassi saturi, riduzione zuccheri semplici/carboidrati raffinati e aumento di prodotti fermentati come yogurt/kefir/crauti. il microbiota però è resiliente quindi alla dieta vanno associati botanici e probiotici per mantenere stabile le modifiche favorevoli alla salute.

La berberina agisce meglio in presenza di certi batteri: è efficace nel controllo glico-lipidico (sia CT e LDL), nella riduzione del grasso viscerale, nella nefroprotezione, come prebiotico pro-Akkermansia, come antibatterico intestinale e come antidiarroico, ha dimostrato anche attività onco-protettiva del colon,3 neuroprotettiva, antiandrogenica nella PCOS e di riduzione dell’osteoporosi. Migliora il rapporto F/M, modula i neuropeptidi della sazietà e riduce la deposizione di grasso viscerale. Essa è un enhancer sia farmaco-cinetico che farmaco-dinamico della metformina.

I polifenoli agiscono ristabilendo il corretto rapporto F/B. La curcumina, metabolizzata dal fegato ma anche dal microbiota, salda le TJ, riducendo la permeabilità intestinale (utile anche nell’IBS) e stimola la produzione di bifidi e lattici. Riduce la steatosi epatica e la lipo-infiammazione, regolando anche l’effetto del cortisolo sull’obesità viscerale (anche stress-mediato)

Negli ultimi anni, è stato dimostrato che le proteine prodotte da alcuni commensali intestinali possono interagire con il sistema di segnalazione della sazietà dell’ospite, stimolando il rilascio di ormoni sazietogenici che attivano percorsi ipotalamici e del tronco cerebrale.

Tra i vari batteri analizzati il ceppo Hafnia alvei HA4597® ha dimostrato, in uno studio su topi obesi iperfagici con dieta ad alto contenuto di grassi, di ridurre il loro peso corporeo portandoli ad una riduzione dell’assunzione di cibo.

Il corso vuole rendere edotti i partecipanti sulle nuove frontiere della presa in carico del bambino obeso con sindrome metabolica, proponendo una strategia anti-obesità basata sulla combinazione di dieta ipocalorica, neurostimolazione della sazietà, probiotici e botanici mirati.

 

Accesso al corso

21/2/2022

21/2/2022

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Ryan Smith
Art Director CIAO
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