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INTERVISTE SUL MICROBIOTA IN PEDIATRIA - 8: MICROBIOTA E INTOLLERANZA AL GLUTINE
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Percorso formativo (regole Agenas e tua situazione)

Intro
La pagina iniziale, con la descrizione del Corso
Webinar
Test
Il test di valutazione finale: 9 domande. Devi dare almeno il 75% di risposte corrette. Se fallisci, devi riguardare il materiale didattico e poi riprovare il test. Hai a disposizione 5 tentativi.
Qualità
Le regole stabiliscono che devi dare un giudizio di qualità a questo Corso.
Attestato
OK, finito, scarica l'attestato con i crediti ECM

Info generali sul corso: INTERVISTE SUL MICROBIOTA IN PEDIATRIA - 8: MICROBIOTA E INTOLLERANZA AL GLUTINE

 

Info generali sul corso

Indice

Moderatore: Giuseppe Varrasi

Docente: Francesco Di Pierro

- Microbiota e intolleranza al glutine

Responsabile scientifico: Dott. Giuseppe Varrasi

Data inizio 10/05/2022  Data fine 10/05/2022
Entro tre giorni dalla data di scadenza, l’utente dovrà aver superato positivamente il test finale per ottenimento dell'attestato ECM.

Crediti formativi
Il superamento del test finale consentirà di ottenere 3 crediti formativi, valevoli sul territorio nazionale.
Il conseguimento dei crediti ECM può avvenire unicamente dopo il superamento del Test di apprendimento costituito da 9 domande a risposta multipla (4 risposte di cui solo 1 corretta). E` necessario rispondere esattamente ad almeno il 75% delle domande. L’esito della prova viene visualizzato immediatamente a fine compilazione. Il test può essere ripetuto massimo 5 volte.

Valutazione della qualità percepita
La normativa ECM richiede la compilazione del questionario di valutazione della qualità percepita, da compilare obbligatoriamente prima di ottenere l'attestato ECM.

Durata del corso
Il tempo necessario stimato per completare il percorso formativo è di 2 ore. Tale durata è definita come il tempo medio stimato per acquisire le conoscenze/competenze da parte di un utente medio.

Destinatari
Professioni: Medico Chirurgo (tutte le discipline) - Ostetrica/o (ostetrica/o) - Biologo (biologo)

Costo del corso
L'accesso al corso è  gratuito, per eventuale info contattare la segreteria al numero 030 5032090.

Metodo didattico
Il corso è basato su un percorso didattico di apprendimento strutturato con le seguenti funzionalità:
- webinar (fad sincrona) con  accesso illimitato
- test conclusivo a risposta multipla a doppia randomizzazione.

Acquisizione competenze tecnico professionali 

La malattia celiaca è una malattia immuno-mediata sistemica, caratterizzata da uno specifico profilo sierologico e istologico, indotta dalle prolamine del grano e di altri cereali che risultano tossici in soggetti geneticamente suscettibili.
La sensibilità al glutine di tipo non celiaco è una condizione caratterizzata da sintomi intestinali e/o extra-intestinali che si avvertono dopo l’ingestione di glutine o grano, la cui diagnosi viene fatta per esclusione della malattia celiaca o all’allergia al grano. In questo ultimo caso però l’eziologia sembra essere molto più complessa e coinvolgere non solo la gliadina ma anche altri componenti del grano e di altri alimenti come i FODMAP.
La gliadina, proteina del glutine, è costituita da diverse sequenze che possono avviare una serie di processi a livello dei villi intestinali; questi possono avere attività citotossiche, provocare l’aumento del rilascio di zonulina con aumento della
permeabilità intestinale e interagire con diversi recettori che avviano processi immunomediati con rilascio di TNF-α e interleuchine pro-infiammatorie.
In entrambe le situazioni cliniche si assiste ad un aumento della permeabilità intestinale con attivazione dei processi infiammatori mediati da interleuchine e TNF-α, con coinvolgimento del microbiota intestinale tipicamente disbiotico.
Nello studio “Intestinal Barrier Function in Gluten-Related Disorders” viene dimostrato che nei soggetti con disordini legati al glutine si assiste ad una riduzione dello strato di muco intestinale, viene a mancare l’effetto barriera con un concomitante impoverimento delle specie eubiotiche e aumento dei batteri potenzialmente patogeni.
Questa condizione genera un circolo vizioso dove i lipopolisaccaridi (LPS) di membrana dei Gram-negativi insieme a peptidi di alimenti come il glutine, avviano processi proinfiammatori che nel paziente celiaco possono rappresentare il trigger che scatena la patologia o le esacerbazioni dei sintomi, mentre nel soggetto sensibile al grano non
celiaco possono avviare il meccanismo d’innesco e mantenimento dei sintomi.
I driver di celiachia sono molteplici: genetici, microbiologici (disbiosi), infettivi (batterici e virali, tra cui rotavirus,  ampylobacter, e.coli), l’uso precoce di antibiotici e l’epoca di introduzione del glutine nella dieta.
La disbiosi intestinale è un driver molto importante in quanto porta ad un incremento  dei Gram negativi con aumento di LPS instaurando così uno stato infiammatorio subclinico e clinico della mucosa con conseguente indebolimento delle giunzioni serrate tra le cellule epiteliali intestinali.
In queste patologie c’è sempre una riduzione dei bifidobatteri e un aumento dei proteobatteri. Il ceppo probiotico Bifidobacterium longum ES1 quando entra in contatto con villi di pazienti celiaci è in grado di ridurre TNF-α e di aumentare IL-10 invertendo in questo modo il profilo infiammatorio che si osserva in questi soggetti. Inoltre, questo
specifico ceppo è capace di metabolizzare le subunità della gliadina generando peptidi che non risultano tossici per i villi intestinali.
È possibile identificare il profilo disbiotico del celiaco già alla diagnosi osservando carenza di bifidi e lattici ed una ridotta bio-diversità. La stessa dieta GFD è pro-disbiotica.  Questo ci fornisce possibilità predittive della patologia nel soggetto a rischio prima chela celiachia si sviluppi: si configura la possibilità di una “finestra di opportunità”
temporale entro la quale si potrebbe lavorare con l’opportuna integrazione probiotica allo scopo di ritardare o
addirittura scongiurare la comparsa della celiachia.
Ottimi risultati si possono avere con degli opportuni probiotici in caso di una predisposizione genetica, di driver di disbiosi, oppure al momento della diagnosi di celiachia, situazione in cui il paziente ha un’atrofia della mucosa intestinale e, quindi, in questo caso lo scopo della terapia è quello di portarlo a guarigione in tempi più rapidi possibili.
Bifidobacterium longum ES1 è una strategia terapeutica adiuvante da abbinare ad una GFD per controllare la disbiosi del celiaco ed in generale ogni forma di infiammazione intestinale anche pre-diagnosi. La modalità di trattamento è a cicli di 3 mesi, con sospensioni di 2-3 mesi a seconda della condizione clinica del paziente.
Bifidobacterium longum ES1 va considerato anche quando il bambino ha un’intolleranza anche di tipo non celiaca al glutine, come abbiamo visto da studi, e può aiutare a ristabilire un’eubiosi, a ridurre lo stato infiammatorio e quindi a prevenire l’insorgenza di questi disturbi.
Questo corso ha lo scopo di fornire al pediatra ulteriori strategie terapeutiche, da associare alla dieta, nei soggetti con disordini glutine-correlati.

 

Accesso al corso

 

5/4/2022

5/4/2022

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Ryan Smith
Art Director CIAO
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