Vincenzo Colacino Pediatra Neonatologo

Pediatria d'urgenza, Ecografia, Alimentazione.

FAQ - risposte a domande frequenti

LA FEBBRE

La febbre non è di per sé una malattia, ma solo un sintomo che rappresenta una
reazione di difesa del nostro organismo e pertanto non è necessario eliminarla a qualsiasi
costo! E' dimostrato che la durata di un episodio febbrile E'PIU BREVE di 12-24 ORE SE NON SI UTILIZZANO GLI ANTIPIRETICI. Comunque l'antipiretico ci fa stare meglio per cui va utilizzato quando alla febbre si accompagna il malessere. E’ un evento frequente nell’infanzia per cui è bene comunque imparare ad
affrontarla con tranquillità.
Come misurare la temperatura corporea
La misurazione va fatta a bambino tranquillo, in una stanza poco calda, lontano dai pasti
e meglio se non a letto. Può essere rilevata a livello ascellare tenendo il termometro a
mercurio per 3-5 minuti, oppure, se il bambino è piccolo, a livello rettale togliendo alla
temperatura ottenuta 5 linee.
Altri tipi di termometro non sono ancora sufficientemente affidabili!
Cosa fare in caso di febbre
• somministrare liquidi a piccoli sorsi, meglio se zuccherati, come acqua, the o
camomilla
• non forzare l’alimentazione a qualsiasi costo!
• tenere il piccolo in ambiente fresco, con vestiti leggeri o addirittura spogliato: così si
permette al corpo di disperdere calore
• somministrare un farmaco antipiretico (contro la febbre) solo se la temperatura è
elevata (39°) e/o il bambino è irritabile o comunque disturbato
Quando consultare il pediatra?
• subito se il bambino ha meno di un anno
• se la febbre persiste elevata per più di 24 ore e non scende con l’uso di farmaci
antipiretici
• se il bambino presenta disturbi particolari quali difficoltà di respiro, rigidità, sonnolenza
e iporeattività anche quando la temperatura è scesa
Se il bambino è in buone condizioni generali e non presenta i sintomi suddetti è
preferibile attendere almeno 24-48 ore prima di portarlo dal pediatra: tale attesa è spesso
utile perché si chiarisca meglio il quadro clinico.
E’ bene ricordare che la febbre in sé non è una controindicazione al trasporto in auto del
bambino.
Quali farmaci usare
Il farmaco di prima scelta è il paracetamolo (= TACHIPIRINA®, EFFERALGAN®) da
somministrare preferibilmente per bocca in quanto meglio assorbito; le supposte sono una
valida alternativa in presenza di vomito o se il bambino si rifiuta di bere.
Dosi consigliate:
sciroppo: TACHIPIRINA 1 ml ogni 2 kg di peso corporeo
EFFERALGAN 1 ml ogni 3 kg
gocce: TACHIPIRINA 3 gocce ogni 1 kg
supposte: TACHIPIRINA 125 mg fino a 10 kg
250 mg fino a 20 kg,
500 mg sopra i 20 kg
da ripetersi ogni 4-6 ore se necessario. Non serve ricetta medica.
Altri farmaci utili per controllare la febbre, ma che necessitano di prescrizione medica
sono:
IBUPROFENE (NUROFEN® MOMENTKID sciroppo): 1 ml ogni 2-3 kg, max. 3 volte al giorno.
AC. ACETILSALICILICO (ASPIRINETTA® cpr. 100mg) 1 cpr. ogni 5 kg per 4-6 volte al
giorno.
Si ricorda che tali farmaci sono utili anche come antidolorifici!

IL RAFFREDDORE

Che cos'è
È la malattia infettiva più diffusa al mondo, provocata da oltre 200 tipi diversi di virus. Per
questo motivo il nostro organismo fa fatica a combatterlo.
Si manifesta soprattutto nella stagione fredda perché in questo periodo si trascorre più
tempo in ambienti chiusi a contatto con tante persone.
Non è un disturbo grave ma può essere molto noioso, soprattutto per il lattante, che non
riesce a respirare mentre succhia.
Rassegnatevi: un bambino piccolo può prendere fino a 9 raffreddori all’anno (nella
stagione fredda anche 2 al mese).
Come si manifesta la malattia
• malessere generale, diminuzione dell’appetito, mal di testa, spesso febbre (talora
anche alta)
• starnuti, naso che cola (con secrezioni prima fluide e trasparenti, dopo pochi giorni
dense, giallo-verdastre e opache)
• mal di orecchie, occhi lucidi ed arrossati, mal di gola
• tosse, prima secca, poi più catarrosa, dovuta al virus che scende lungo la laringe e la
trachea, ma anche alle secrezioni che dal naso scendono in gola, soprattutto quando il
bambino è coricato. Ecco perché spesso la tosse si aggrava di notte.
Quanto dura?
Da 1 a 3 settimane. I sintomi si risolvono spontaneamente, senza dover ricorrere a
farmaci. Spesso tosse e scolo nasale sono gli ultimi a risolversi.
Cosa possiamo fare?
• Liberare il nasino instillando soluzione fisiologica e pulendo con fazzoletti di carta “usa
e getta”, che limitano la dispersione di germi nell’ambiente.
Nel lattante questo dovrebbe essere fatto soprattutto prima del riposo e dei pasti, per
rendere meno difficoltosa la suzione.
• Insegnare al bambino grandicello a soffiarsi il naso.
• Offrire spesso acqua: se il bambino è bene idratato, le secrezioni si sciolgono meglio.
• Umidificare l’ambiente con un vaporizzatore (con sola acqua, senza balsamici) o
semplicemente posando degli asciugamani bagnati sui radiatori.
• Non esagerare col caldo: mantenere la temperatura in casa sotto i 19-20 gradi.
• Arieggiare più volte al giorno la camera, anche nei mesi più freddi.
• Evitare l’esposizione al fumo di sigaretta e a sostanze irritanti.
Cosa non dobbiamo fare?
• Non dobbiamo dare gli antibiotici: i virus non sono sensibili a questi farmaci.
• Non dobbiamo coprire il bambino più del solito: ciò provocherebbe solamente inutili
sudorazioni e insofferenza nel piccolo.
In generale, se un bambino suda molto, significa che il suo organismo sta cercando di
liberarsi dal calore in eccesso. Bisogna perciò alleggerire il vestiario.
Quando consultare il pediatra?
• Se, anche dopo aver pulito il naso, il bambino ha un respiro frequente e difficoltoso.
• Se il bambino è molto sonnolento o abbattuto o molto irritabile e le sue condizioni
generali sono peggiorate.
• Se il bambino ha meno di un anno ed ha febbre elevata (superiore a 39°C).
• Se il bambino è grande ma ha febbre da 4 giorni.
• Se vi sono secrezioni giallo-verdastre e di odore sgradevole in una sola narice.
• Se ha mal di orecchie forte e persistente.
• Se il muco giallo-verdastro persiste senza dare segni di miglioramento per più di 10
giorni.
Se vuoi saperne di più: Vero o falso?
• Il raffreddore è dovuto al freddo... lo dice la parola!
FALSO! La causa è virale. Importanti ricerche mediche divenute storiche lo hanno dimostrato inequivocabilmente: volontari
sottoposti ad esposizione prolungata a basse temperature o ad immersione in acqua gelata non si ammalavano di raffreddore
più di altre persone in normali situazioni ambientali. Solo l’esposizione prolungata per diverse ore e senza adeguato
abbigliamento a temperature al di sotto dello zero può indebolire il sistema immunitario e peggiorare le conseguenze del
raffreddore.
È vero invece che i virus dei raffreddori si sviluppano in maniera ottimale ad una temperatura di 33°C, che è proprio quella
che si registra all'interno del naso nelle stagioni fredde.
• I bambini che frequentano ambienti chiusi ad elevata densità di persone sono più soggetti ai raffreddori.
VERO! Il raffreddore non è una malattia da "raffreddamento", ma da "affollamento": asili nido, scuole materne, appartamenti
piccoli e sovraffollati, autobus, locali pubblici, ecc... favoriscono la diffusione dei virus dalle persone ammalate alle sane.
Anche questo dà ragione del fatto che i raffreddori siano più frequenti nelle stagioni invernali, ovvero proprio nel periodo
dell'anno in cui diminuisce la vita all'aria aperta e inizia l'anno scolastico (un bambino che va all'asilo viene a contatto con un
nuovo virus, in media, ogni due settimane!).
• I virus del raffreddore vengono trasmessi principalmente con le goccioline di saliva emesse dagli ammalati con la
tosse, gli starnuti o semplicemente parlando.
FALSO! È stato scientificamente provato che la trasmissione avviene principalmente attraverso le mani. Per questo uno dei
pilastri della prevenzione consiste nel lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo aver frequentato persone o ambienti a rischio e
... nel non mettersi le dita nel naso! Il bacio, invece, al contrario di quello che comunemente si pensa, è un mezzo
relativamente inefficace di trasmissione del raffreddore. Ricordate: sulla pelle i virus possono rimanere vitali solo per alcune
ore.
• Il bambino raffreddato non può fare il bagno o la doccia.
FALSO! Non si rischia nulla neanche se gli laviamo i capelli.
• Si può portare a passeggio un bambino con il raffreddore.
VERO! Una passeggiata aiuta a far passare più in fretta il raffreddore. Muovendosi il piccolo respira più velocemente, e di
conseguenza elimina prima le secrezioni. Inoltre, anche se fa freddo, l’aria aperta favorisce l’umidificazione delle mucose
del naso, e quindi l’espulsione del muco.
• Se trattato tempestivamente e in maniera appropriata, il raffreddore si risolve velocemente.
FALSO! Il raffreddore è una malattia ... incurabile! "Se tratti il raffreddore dura una settimana, se non lo tratti dura sette
giorni" dice un aforisma anglosassone quanto mai veritiero, dal momento che non esiste attualmente alcuna terapia specifica
realmente efficace e sicura.
• Prendere un'Aspirina ai primi segni di raffreddore, ne abbrevia la durata.
FALSO! La somministrazione di Aspirina o di altri antipiretici allevia alcuni sintomi spesso associati al raffreddore, ma
allunga la durata dei sintomi e il periodo di secrezione dei virus, oltre che prolungare l'edema delle mucose nasali,
probabilmente per una interferenza negativa dei farmaci antipiretici sui processi di difesa immunitari (la febbre e gli altri
sintomi, infatti, rappresentano il tentativo dell’organismo di debellare i virus: bloccare queste reazioni significa indebolire le
difese dell’organismo).
• Fattori psicologici possono influire sull'evoluzione del raffreddore.
VERO! Le persone introverse o sottoposte a stress (soprattutto il dover fare una difficile scelta nella propria vita) sviluppano
raffreddori e influenze di peggiore intensità e diffondono maggiormente i virus nell'ambiente con le secrezioni.

LO SVEZZAMENTO

Iniziamo ora il svezzamento, che vuol dire togliere il “vezzo” cioè la dolce abitudine di
succhiare il latte dal seno o dal biberon per tutti i pasti; da adesso in poi il pasto di
mezzogiorno lo daremo con il cucchiaino insegnando al nostro bambino a deglutire un cibo
semisolido. Ci vorrà un po’ di pazienza sia da parte sua che da parte nostra, ma alla fine il
risultato sarà quello di aver fatto un gradino in più nella scala della crescita!
E’ bene iniziare lo svezzamento tra il 4° e il 6° mese di vita non prima perché il latte è un
alimento completo e digeribile, non dopo perché la dieta lattea esclusiva non è più in grado di
soddisfare le esigenze nutrizionali del bambino.
Verso i 4 mesi e mezzo si incomincia ad introdurre la frutta (mela, pera, banana) che però
non sostituisce un pasto completo ma abitua il bambino ad imparare il meccanismo della
deglutizione di un cibo solido.
Dai 5 mesi si può iniziare lo svezzamento, ricordando che il latte è e rimane l’alimento
principale. E’ quindi una data orientativa e non certo obbligatoria. Bisogna inoltre rispettare i
tempi e i ritmi di vostro figlio che può essere più o meno pronto ad alimentarsi con il
cucchiaino.
Come si prepara la prima pappa?
Fate bollire in un litro d’acqua una patata, una carota, una zucchina e una foglia di
lattuga, a fuoco lento, finché il liquido non si dimezza ( metà tempo se usate la pentola a
pressione), poi filtrate per separare il brodo dalle verdure.
Prendete poi 200 cc circa di brodo a cui aggiungerete 2-4 cucchiai di crema di riso, o di
mais e tapioca oppure tutti gli altri cereali anche se contenenti glutine (semolino, pastina,
crema multicereali) in quantità tali da fare una pappa abbastanza densa e senza grumi.
Aggiungete quindi un cucchiaino di olio d’oliva extravergine (spremuto a freddo) e un
cucchiaino di parmigiano reggiano grattugiato.
In genere non viene aggiunto sale o altri insaporitori, ricordiamo però che ci sono bambini
che amano gusti un po’ più decisi per cui a volte si può aggiungerne un pizzico.
Questo pasto va a sostituire la poppata di mezzogiorno.
Successivamente si introduce gradatamente le verdure passate con il passaverdura o
frullate/omogeneizzate perché l’intestino del bambino, ancora immaturo, si deve abituare a
sostanze nuove e per vedere se qualche verdura dà dei piccoli disturbi o se al bambino
non piace.
Ricordiamo che il brodo si conserva in frigo per 1-2 giorni; il miglior sistema di
conservazione è il congelamento (a porzioni).
Dopo pochi giorni è bene iniziare con la carne, per compensare l’iniziale carenza di ferro,
meglio usare per il primo mese quella liofilizzata o omogeneizzata perché più digeribile e
garantita da un punto di vista igienico e prive di conservanti;
si inizia con mezzo vasetto di pollo o tacchino o agnello o coniglio liofilizzato o 1-2 cucchiaini di
omogeneizzato per poi passare gradatamente alla dose di 40-50 gr di carne (mezzo
vasetto di omogeneizzato o un vasetto intero di liofilizzato
Quando verrà introdotta la carne “normale” cuocetela bene, frullatela inizialmente molto
fine poi sempre più in modo grossolano in modo da abituare il vostro bambino a
consistenze diverse. Altro consiglio è quello di variare il menu il più possibile in modo da
garantire un’alimentazione ampia ed equilibrata.
Una volta accettato questo pasto si può passare alla seconda pappa, alla sera.
Arricchite gradualmente il brodo con verdure fresche di stagione (coste, bietolone, zucca,
finocchi, cavolfiori) e proponete anche dei passati con un solo tipo di verdura in modo da far
“riconoscere” i sapori e di variare il colore
Potete proporre da bere durante il pasto, specie nella stagione calda: la semplice acqua naturale o, durante il
periodo giusto, una spremuta di agrumi.

LA TOSSE

La tosse è una risposta naturale dell'organismo che serve a espellere aria dai polmoni in modo acuto e
violento; può essere secca o catarrale; compare quando le vie respiratorie sono irritate dal muco che si forma
lungo l'apparato respiratorio o da qualche corpo estraneo che si introduce con l'aria inspirata (polveri, particelle di
cibo, liquidi); la tosse ha comunque lo scopo di espellere il catarro o le sostanze irritanti per evitare che
l'infiammazione arrivi al polmone.
Le cause
La maggior parte delle forme di tosse dipende da infezioni virali delle vie respiratorie. I bambini più colpiti
sono quelli intorno ai 3-4 anni, quando frequentano le comunità infantili e si scambiano i virus coi compagni di
giochi; anche i più piccoli, se frequentano il nido o se hanno fratellini maggiori, possono avere episodi ricorrenti di
tosse e raffreddore, più volte al mese nella stagione autunno-invernale.
Quando rivolgersi al pediatra
?? subito, se il bambino:
• ha meno di un mese, salvo che abbia uno o due colpi di tosse in tutto;
• respira con affanno anche dopo aver ripulito il naso e anche in assenza di tosse;
• ha le labbra bluastre (cianosi);
• ha intenso dolore al torace quando tossisce;
• ha tossito improvvisamente dopo un momento in cui sembrava stesse soffocando e c'è il sospetto di
inalazione di un corpo estraneo (piccole parti di giochi, bocconi di cibo);
• sembra stare molto male a livello generale.
?? è bene prenotare una visita se:
• è presente anche la febbre da più di 2-3 giorni;
• la tosse dura da più di 2-3 settimane e il catarro diventa giallo-verdastro;
• il bambino ha tosse da 2 giorni ed ha un'età inferiore a 3 mesi.
Nota: gocce o sciroppi calmanti della tosse, si possono usare dall'anno di vita in su e quando la tosse è
secca, stizzosa, senza muco, e provoca dolore al torace per gli accessi continui. Questi farmaci vengono
somministrati prevalentemente per la notte, per far riposare il bambino, solo per pochi giorni.
Qualche consiglio utile
Poiché la tosse è un meccanismo utile all'espettorazione del muco, bisogna usare accorgimenti che aiutino a
sciogliere il catarro, non si deve invece eliminare la tosse. Ecco alcune regole importanti e utili che si possono
applicare prima di consultare il medico e senza ricorrere subito ai medicinali:
?? somministrare liquidi tiepidi:
le bevande decongestionano le vie respiratorie e aiutano il muco a sciogliersi (dovete sapere che l'acqua è il
più potente mucolitico esistente in natura). Potete aggiungere qualche cucchiaino di miele o di sciroppo alla
frutta concentrato per lenire il bruciore alla gola ma non forzate il bambino a mangiare controvoglia, perché
potrebbe vomitare tutto sotto i colpi di tosse;
?? umidificare le vie respiratorie:
spesso è sufficiente praticare dei lavaggi nasali, instillando o spruzzando soluzione fisiologica o altre
soluzioni saline che si acquistano in farmacia senza ricetta.
Se il catarro sembra provenire dai bronchi si può dare giovamento al bambino facendo degli aerosol (anche
più volte al giorno) preparati con la sola soluzione fisiologica, che scioglie molto bene il catarro ed è
assolutamente priva di effetti collaterali;
?? evitare di fumare in casa:
il fumo ristagna negli ambienti e determina irritazione alle vie respiratorie, sia al bambino malato che a quello
sano.
(tratto e modificato dai consigli dell'Associazione per la Ricerca in Pediatria - Bergamo

CONSIGLI SULLA ALIMENTAZIONE

Per il bambino (ma anche per l’adulto) “alimentazione” non deve significare solo nutrizione
fine a se stessa, ma un momento di piacere, da condividere con tutta la famiglia,
possibilmente con la TV spenta, per incentivare la comunicazione, azzerando il più
possibile le tensioni quotidiane (ansia stress da lavoro etc.); associando così al cibo un
clima rilassato e gradevole.
Premesso questo ricordiamo che una dieta quotidiana deve contenere:
15% di proteine (carne e legumi)
30% di grassi (olio e formaggi)
55% di carboidrati (pane, pasta e prodotti biscottati).
Una dieta il più varia possibile in genere soddisfa questi fabbisogni.
Indicativamente si consigliano 5 pasti al giorno suddivisi come segue:
• Colazione a base di latte o yogurt e carboidrati (pane o prodotti biscottati); se il bambino
non ama il latte non si può sostituirlo con il the o la spremuta da sole, ma cercare
sempre di integrare almeno con i carboidrati.
• Spuntino a base di frutta e/o carboidrati;
• Pranzo che deve prevedere un primo piatto (pasta o riso) e un secondo piatto a base di
carne (o pesce o formaggi da alternare con il secondo piatto della cena), verdura,
condita con olio extravergine di oliva aggiunto sempre a crudo, pane se gradito.
E’ sempre consigliabile mangiare di tutto un po’ piuttosto che un unico piatto
abbondante (per es. solo un piatto abbondante di pasta) perché l’organismo necessita
di tutti i principi nutritivi, (proteine grassi e carboidrati) che sono appunto presenti in un
pasto completo. Se è una questione di “comodità” possiamo allora optare a volte per i
cosiddetti piatti unici, ad es.: torte salate, pasta con verdure e formaggi, pasta con
abbondante ragù di carne etc..
• Spuntino come sopra
• Cena un secondo piatto (formaggio pesce o uova) accompagnati da verdura e pane.
Si ricorda inoltre che per una sana alimentazione sono altrettanto importanti i metodi di
cottura che non devono prevedere soffritti di alcun genere in quanto la cottura dell’olio
trasforma i grassi insaturi in saturi e questi ultimi stimolano la sintesi di colesterolo
endogeno oltre a essere meno digeribili. Pertanto prediligere cotture al vapore, ai ferri, in
padella con aromi e vino bianco o al forno con aromi ed eventualmente aggiunta di brodo
di dado per insaporire carni e pollami, l’olio va poi aggiunto a crudo a fine cottura.
I 5 pasti così suddivisi evitano grosse oscillazioni della glicemia migliorando così il
rendimento fisico e mentale nell’arco di tutta la giornata del nostro bambino.
E’ IMPORTANTE comunque non IMPORRE gli alimenti ma PROPORLI, facendo
assaggiare al bambino un po’ di tutto: se il bambino rifiuta una pietanza è il caso di
proporgli un’alternativa a lui gradita. Se rifiuta anche questa non bisogna insistere:
significa che il bambino non ha fame, e quindi molto probabilmente mangerà più tardi.
E’ importante in queste occasioni non mostrare ansia o preoccupazione per l’accaduto in
quanto crea tensione per il pasto successivo.
Nei bambini tra i 2 e i 4 anni, inoltre, il fabbisogno calorico si riduce proporzionalmente alla
fisiologica riduzione della velocità di crescita pertanto è normale che l’”appetito” subisca
una riduzione in questa fascia di età.
Tenendo presente che il PECCATO DI GOLA consumato saltuariamente non incide né
rovina una sana alimentazione ricordiamo brevemente quali alimenti andrebbero evitati
nella quotidianità per scongiurare problemi di salute e di soprappeso del bambino:
Merendine confezionate in quanto ricche di grassi e conservanti
Succhi di frutta perché troppo ricchi in zuccheri.
Bevande gassate (coca cola, aranciata ecc.) per l’alto contenuto di zucchero e anidride
carbonica che dilata lo stomaco.
Caramelle cioccolato e dolciumi vari perché troppo ricche di zuccheri e conservanti.
(inoltre se date in prossimità del pasto tolgono l’appetito).

INFLUENZA

Come ci si contagia
Ci si contagia, da persona a persona, attraverso goccioline di saliva infetta che
rimangono sospese nell’aria dopo uno starnuto, un colpo di tosse o anche il semplice
parlare.
Il contagio avviene più facilmente se più persone condividono un unico ambiente chiuso
(scuola, cinema, centri commerciali, ludoteche…).
L’influenza è molto contagiosa, per cui si possono verificare delle epidemie localizzate.
Incubazione
Dopo il contatto con una persona infetta, il virus, penetrato nell'organismo, si moltiplica
senza dare disturbi significativi (fase di incubazione), poi la malattia si manifesta (dopo
1-3 giorni).
Come si manifesta la malattia
La malattia inizia improvvisamente con febbre alta, mal di testa, dolori muscolari,
malessere, spesso c’è anche raffreddore, tosse e mal di gola, gli occhi bruciano e
lacrimano, c’è fastidio per la luce. Talvolta ci sono diarrea e/o vomito. La febbre spesso
scende dopo 2-3 giorni, per poi ritornare e durare anche fino a 7 giorni. Dopo i primi
giorni si fanno più evidenti i sintomi respiratori; la tosse può persistere per diversi giorni.
Un senso generale di stanchezza permane anche per 2 settimane.
Come si cura
Non esiste una terapia specifica per l’influenza. In presenza di malessere generale e
febbre sopra i 38.5° (rettale 39°) si può somministrare del paracetamolo
(………………), utile anche per alleviare i dolori, mentre è controindicata nei bambini
l’aspirina.
Bisogna far bere regolarmente il bambino, anche liquidi leggermente zuccherati, non
coprirlo troppo e non forzarlo a mangiare se non ha appetito.
Se necessario, il bambino può essere trasportato in un'altra casa o in ambulatorio.
L’uso di antibiotici non è indicato, a meno che non sia consigliato dal pediatra.
Complicazioni
Per i bambini sani senza una storia sanitaria problematica spesso l’influenza
rappresenta solo uno dei tanti episodi febbrili legati ad infezioni virali. In genere i
bambini affrontano bene questa come le altre malattie con un tempo di recupero molto
più veloce dell’adulto per quanto riguarda reattività, umore ed appetito.
Riammissione a scuola
Il bambino può tornare a scuola o all’asilo non appena si sente bene, in forze ed è
sfebbrato almeno da qualche giorno.
Contattate il pediatra:
• Se il bambino ha meno di un anno d’età e la febbre è molto alta
• Se vi sembra che il bambino stia molto male, se non gioca o è troppo sonnolento
• Se non riesce a bere per più di 12 ore
• Se respira con difficoltà o troppo velocemente
Vaccinazione
La vaccinazione antinfluenzale è particolarmente consigliata per i bambini affetti da
malattie croniche debilitanti o conviventi con familiari con queste patologie.
La vaccinazione è comunque specifica verso i virus influenzali, ciò significa che è in
grado di proteggere solo nei riguardi dell’influenza e non verso tutte le altre malattie
respiratorie con o senza febbre.
La protezione si ha dopo almeno 15 giorni dal vaccino e dura solo qualche mese.
L’anno seguente, poiché il virus dell’influenza si modifica, si deve eventualmente
ripetere la vaccinazione, con il nuovo vaccino modificato.
Il vaccino è controindicato in caso di allergia all’uovo.

TRATTAMENTO CRISI DI ASMA

L’asma è una malattia caratterizzata da crisi ricorrenti di infiammazione dei bronchi e restringimento della vie
aeree. Durante la crisi d’asma il bambino presenta:
• una progressiva fatica respiratoria
• tosse secca o catarrale e fischi di entità variabile
• difficoltà a parlare “normalmente”
Cosa fare?
?? E’ FONDAMENTALE INIZIARE IL TRATTAMENTO IL PRIMA POSSIBILE!!!
Bambino di età inferiore a 4 anni Bambino di età superiore a 4 anni
Broncovaleas 8 gocce o Ventolin 1 compressa
aggiunti a 3-4 ml di soluzione fisiologica per aerosol
(è il farmaco che “fa respirare” il bambino!!)
Broncovaleas spray o Ventolin spray
3-4 spruzzi con distanziatore
(è il farmaco che “fa respirare” il bambino!!)
?? se il bambino non migliora, tale trattamento va ripetuto ogni 20 minuti x 3 volte consecutive
Qualora, nonostante gli aerosol o gli spray, la crisi d’asma non migliorasse sarà necessario
somministrare subito del cortisone per bocca (secondo lo schema sotto riportato)
La somministrazione del cortisone andrà invece fatta fin dall’inizio della crisi in caso di bambini con precedenti di
crisi gravi e/o con ricoveri per asma.
N.B. l’effetto del cortisone non inizia immediatamente ma solo dopo 4-5 ore ed il massimo dell’efficacia si
osserva dopo 10-12 ore.
Inoltre il bambino già in terapia di mantenimento con cortisonico spray deve raddoppiare il dosaggio per 3-4gg
Bambino di età inferiore a 4 anni Bambino di età superiore a 4 anni
BentelanR compresse effervescenti da 1 mg
1 mg ogni 5-10 Kg di peso sciolto in acqua,
da ripetere 1 volta al dì per 3 giorni
Deltacortene Forte compresse da 25 mg
1 compressa ogni 20 Kg di peso fino ad un massimo di
2 cpr,
da ripetere 1 volta al dì per 3 giorni
N.B. Continuare la terapia con Broncovaleas o Ventolin per 4-5 volte al giorno: non interrompere la terapia senza
aver prima consultato il pediatra
?? Segnali di gravità che richiedono un visita medica o il trasporto in ospedale ??
• La difficoltà respiratoria peggiora nonostante la terapia con spray o aerosol ed il cortisone per bocca
• Il bambino ha difficoltà a parlare o camminare
• Le labbra ed le unghie diventano scure
• Sono più evidenti i rientramenti al torace e al collo
Raccomandazioni
per la terapia aerosolica
L’aerosol permette di trasformare in nebbia (sospensione di farmaco ed acqua) quanto viene posto
nell’ampollina. Questa nebbia dovrebbe avere le “goccioline” di dimensioni tali (inferiori ai 5 micron ) da
raggiungere i bronchi più piccoli per depositarvi il farmaco. Pertanto si raccomanda:
• di usare apparecchi che possiedano motorino (compressore) capace di erogare almeno 6-8 Litri/minuto,
potenza che permette ad una soluzione di 3-4 ml di essere terminata in circa 10-12 minuti;
• di preferire le ampolline di materiale plastico che sono più resistenti e meno pericolose;
• di eseguire la terapia a bambino sveglio e possibilmente che non pianga;
• di usare il boccaglio direttamente in bocca, di fare invece aderire la maschera dell’aerosol alla faccia nel
bambino più piccolo se l’uso del boccaglio non è possibile;
• lavare il viso dopo la nebulizzazione con maschera o sciacquare la bocca se si è utilizzato il boccaglio;
• risciacquare l’ampolla ed il boccaglio-maschera sotto acqua corrente tiepida dopo ogni
somministrazione;
• verificare periodicamente l’efficacia del nebulizzatore; se questa dovesse venir meno, sostituire
l’ampolla. Se il difetto dovesse persistere, fare revisionare l’apparecchio.
• Per tale terapia sono da preferire gli apparecchi tradizionali rispetto a quelli ad ultrasuoni perché
di più facile manutenzione, più duraturi e compatibili con tutti i farmaci
come eseguire un puff (spruzzo) correttamente
1. agitare la bomboletta prima di ogni spruzzo;
2. togliere il tappo alla bomboletta;
3. inserirla nell’apposita apertura del distanziatore facendo attenzione che il fondo della bomboletta sia
rivolto verso l’alto;
4. fare entrare nella mascherina del distanziatore il naso e la bocca del bambino facendo aderire bene la
maschera alla faccia. Il bambino sopra i 4-5 anni potrà invece mettere in bocca direttamente il
boccaglio del distanziatore facendo però attenzione che respiri con la bocca, eventualmente
tappandogli il naso;
5. nel bambino più piccolo azionare lo spray e far compiere al bambino dei respiri profondi (almeno 4-5
ad ogni erogazione del farmaco);
nel bambino più grande insegnare a trattenere l’aria nei polmoni per circa 5-10 secondi dopo aver
inalato lo spray per dare tempo al farmaco di depositarsi;
6. gli spruzzi vanno distanziati l’uno dall’altro;
7. risciacquare la bocca dopo l’uso di cortisonici;
8. riporre con cura il distanziatore e richiudere la bomboletta;
9. lavare il distanziatore seguendo le istruzioni almeno una volta la settimana.

COSA E' l'ASMA

CHE COS’È?
È la conseguenza del restringimento dei bronchi (i tubicini attraverso i quali l’aria deve
passare per entrare e uscire dai polmoni). Questo provoca, per un po’ di tempo, un
ostacolo al passaggio dell’aria, che riesce ad entrare nel polmone, ma fa fatica ad uscirne.
CHE COSA LA PROVOCA?
È il risultato di un’eccessiva reattività dell’apparato respiratorio a svariati stimoli esterni.
Questi stimoli, facendo infiammare la parete interna dei bronchi, fanno contrarre i piccoli
muscoli circolari che li avvolgono, rigonfiare la parete interna dei bronchi e aumentare la
secrezione di muco.
Diversi stimoli possono provocare questo meccanismo: i più comuni sono le infezioni virali
e le allergie.
Anche il fumo di tabacco, odori intensi, spray, pulviscolo e particelle dell’inquinamento
dell’ambiente, le polveri e le sostanze irritanti che il bambino respira possono riattivare i
sintomi dell’asma nei bambini predisposti.
In alcuni bambini l’asma può essere scatenata anche dagli sforzi fisici (corsa, sport, pianto
nel bambino piccolo, ecc.)
COME SI MANIFESTA?
Tra i bambini, specialmente quelli più piccoli, la causa più comune di asma è un’infezione
virale. Per questo spesso l’asma è preceduta o accompagnata da sintomi respiratori banali
(naso che cola, tosse secca insistente, talvolta febbre); a questo si aggiunge il
broncospasmo, che provoca la comparsa di un “fischietto” e di difficoltà di respiro.
Quando l’asma è provocata da un’allergia la comparsa della difficoltà di respiro può essere
invece più brusca, senza o con pochi segnali di preavviso.
L’ASMA È UNA MALATTIA CHE DURA TUTTA LA VITA?
La maggior parte dei bambini hanno sintomi di asma limitati ai primi anni di vita.
Un certo numero di bambini ha invece una predisposizione per le allergie e può continuare
ad avere l’asma anche quando cresce.
COSA FARE SE IL BAMBINO HA UN ATTACCO D’ASMA
? Se il vostro bambino accusa difficoltà di respirare con tosse secca e insistente e sibilo o
fischio nel respiro, e non risponde al trattamento prescritto in precedenza, consultate il
pediatra.
Se il bambino ha un respiro molto affannoso, fatelo con sollecitudine.
Se il bambino ha le labbra bluastre, è agitato e spaventato, fa fatica a parlare e riesce a
respirare solo stando seduto, è necessario ricorrere alle cure mediche con urgenza.
? Se il bambino ha già avuto in precedenza degli attacchi d’asma, è bene avere in casa
alcuni farmaci:
• quando il bambino accusa difficoltà nel respiro bisogna usare i farmaci
broncodilatatori
• in qualche caso è anche necessario diminuire l’infiammazione con un farmaco a
base di cortisone.
Seguite le indicazioni del pediatra su quali farmaci usare, a quali dosi e in che modo
somministrarli.
La terapia rimane uguale qualsiasi sia la causa dell’asma.
? Se gli attacchi d’asma si ripresentano più volte, alcuni accertamenti possono essere
necessari per capire meglio la causa della malattia e misurare la sua intensità.
In particolare il pediatra potrà proporvi l’esecuzione:
• dei test allergologici (attraverso delle semplici prove sulla pelle)
• della spirometria (un esame che misura la funzionalità dei polmoni e dei bronchi)
Sapere se un bambino è allergico è utile per impostare le misure di prevenzione
nell’ambiente in cui vive e per decidere la terapia.
Misurare il funzionamento dell’apparato respiratorio (con la spirometria) è importante
per la diagnosi dell’asma, per valutare la sua gravità, per decidere quale terapia è più
indicata e per tenere controllate l’evoluzione della malattia e l’efficacia delle cure
adottate.
ALTRE INFORMAZIONI NECESSARIE
L’asma è una malattia che può avere cause diverse, differenti livelli di intensità e qualche
volta può durare a lungo.
Per questo è importante conoscere bene:
? come affrontare gli attacchi acuti
? come riconoscere i segni che a volte possono far capire che sta per arrivare un attacco
d’asma
? i farmaci che si devono usare e il ruolo differente che ciascuno di essi ha nella cura; ci
sono infatti:
• farmaci che servono a far cessare i sintomi
• farmaci che curano le cause della malattia e riducono il rischio che si ripetano gli
attacchi acuti
? i sistemi per somministrare efficacemente i farmaci; per questo scopo ci sono:
• apparecchi nebulizzatori (aerosol)
• apparecchi inalatori per spray
• apparecchi inalatori di polveri secche
che devono essere scelti in base all’età del bambino e alla sua capacità di usarli
? quali misure di prevenzione adottare
• farmaci
• misure contro le allergie
• riduzione delle fonti di inquinamento dentro casa
• riduzione dell’esposizione a fonti di inquinamento nell’ambiente esterno alla casa
• attività fisica
? gli accertamenti periodici da effettuare
? quando ricorrere al medico
Su ciascuno di questi problemi chiedete al pediatra le indicazioni che possono aiutarvi a
migliorare il modo di affrontare la malattia.

TONSILLITE STREPTOCOCCICA E SCARLATTINA

Che cos'è
E' una malattia infettiva batterica dovuta ad un germe chiamato Streptococco beta
emolitico A, poco contagiosa. La scarlattina non è molto frequente ed è molto rara
prima dei 6 mesi di vita.
Come ci si contagia
Ci si contagia parlando, giocando, venendo a contatto con un soggetto che ha in corso
la malattia da pochi giorni.
Incubazione
In seguito a questo contatto, il germe, penetrato nell'organismo,si moltiplica per qualche
giorno, senza dare disturbi significativi (fase di incubazione), poi la malattia si manifesta
(dopo 1-5 giorni).
Come si manifesta la malattia
Inizia in modo acuto con febbre alta, vomito, mal di gola, intenso malessere.
La lingua si ricopre completamente di una patina biancastra, poi diviene molto rossa,
con le papille rilevate, tanto da assomigliare a un lampone o ad una fragola. Le tonsille,
intensamente arrossate, si coprono di placche giallo-biancastre.
Dopo pochi giorni compare l'esantema, ossia un'eruzione cutanea con macchie poco
rilevate, rosse, piccolissime, puntiformi, fittissime, prima all'inguine e alle ascelle, poi al
tronco, agli arti, al viso.
Dura da poche ore a pochi giorni ed è seguito da una desquamazione della pelle.
Accanto a questa forma, esistono quadri più leggeri, con febbre modesta, esantema
limitato ed assenza di altri disturbi.
Entrambe le forme possono complicarsi con la glomerulonefrite (una malattia del rene)
che evolve generalmente a guarigione, e con la malattia reumatica (determina danni al
cuore e alle articolazioni), che colpisce solo i soggetti non ben trattati con gli antibiotici.
Come si cura
Essendo una malattia batterica si cura con idonei antibiotici: la terapia risulta efficace
per controllare la malattia e per prevenire la malattia reumatica.
E' importante non dimenticare nessuna dose. Date l'antibiotico ai dosaggi prescritti dal
pediatra e non riduceteli. Anche se il bambino starà meglio dopo pochi giorni continuate
a somministrargli l'antibiotico fino alla fine della cura. Controllate se l'antibiotico va
tenuto o meno in frigorifero. Usate un misurino graduato per essere sicuri di dare la
dose giusta.
Per quanto si è contagiosi
Fino a 48-72 ore dopo aver iniziato la cura con l'antibiotico.
Riammissione a scuola
Il bambino può tornare a scuola non prima di quattro giorni dall'inizio della terapia, non
appena si sente bene. L'esantema di per se, non è contagioso.
Avvertenze
E' bene far controllare il bambino dal medico non appena è terminata la terapia
antibiotica, per confermare l'avvenuta guarigione.
Contattate inoltre il pediatra anche prima se:
• la febbre persiste dopo 48 ore di terapia antibiotica
• le urine diventano rosse o color coca-cola
• vi sembra che il bambino stia molto male
• avete dei dubbi o delle domande da fare.

VARICELLA

Che cos'è
E' una malattia virale, molto contagiosa, che lascia una protezione
permanente (immunità), per cui non ci si ammala una seconda volta.
Come ci si contagia
Con facilità, parlando, giocando, venendo a contatto, anche per pochi minuti, con
una persona affetta da varicella, che è infettiva da 2 giorni prima fino a 7 giorni
dopo la comparsa delle prime vescichette. Ci si contagia più difficilmente con una
persona affetta da Herpes Zoster (fuoco di S. Antonio), (le due malattie sono
causate dallo stesso virus).
Incubazione
E' il periodo in cui il virus, penetrato nell'organismo, si moltiplica, senza dare
disturbi significativi; per la varicella è di 14 giorni in media ( da 10 a 21): poi la
malattia si manifesta.
Come si manifesta la malattia
Compaiono dapprima delle piccole macchie rosse un po' rilevate, che danno
prurito, e dopo poche ore si formano le vescichette (bollicine), contenenti un
liquido trasparente, poi torbido, molto fragili che si rompono facilmente,
trasformandosi in croste.
Le lesioni, a volte poche, a volte moltissime, si possono formare su tutto il corpo,
anche in bocca,nell'occhio, nell'orecchio, sui genitali. Non compaiono tutte
insieme, ma in momenti successivi, a gettate, per 2 - 8 giorni.
Le prime croste cadono dopo 5-10 giorni, lasciando una cicatrice che tende a
scomparire col tempo. Può esserci febbre, anche alta.
Le complicazioni, ad eccezione dei primi mesi di vita, sono rare.
Come si cura
Non ci sono terapie particolari.
Per la febbre: usate Tachipirina o Efferalgan ai soliti dosaggi. Non usate
l'Aspirina (può essere pericoloso).
Per il prurito: talco veneto; se è molto intenso o disturba il sonno:
antistaminico (........................................) per bocca.
Per evitare infezioni della pelle, favorite dal grattamento, tenete le unghie del
bambino corte e pulite, lavategli spesso le mani, coprite eventualmente le mani ai
bambini piccoli, nel sonno, con calzini di cotone.
Non fategli bagni caldi, perché aumenterebbe il prurito; è meglio una doccia
veloce tamponando poi la pelle con asciugamani morbidi, senza rompere le
bolle).
Se ci sono vescicole in bocca: alimentazione senza cibi acidi che "bruciano",
somministrate cibi tiepidi o freddi e alimenti "morbidi"; utili anche sciacqui o
spruzzature con disinfettanti del cavo orale.
Quando consultare il pediatra
• se c'è infezione cutanea (le vescicole diventano grosse, circondate da alone
rosso, con pus)
• in presenza di lesioni agli occhi e in bocca: in questo caso usate colliri,
pomate, collutori solo su parere del pediatra: potrebbero contenere
cortisone,assolutamente da evitare.
• se il bambino è sonnolento, ha mal di testa, vomiti o difficoltà a camminare
• se la febbre dura più di 4 giorni
?? se vi è ripresa di febbre superiore a 39°, dopo 3- 6 giorni, con dolore
localizzato
• se il bambino sembra stare molto male.
Riammissione a scuola
Non prima di 7 giorni dalla comparsa delle prime vescicole, cioè quando sono
presenti solo croste (non più contagiosi). Non bisogna quindi aspettare la caduta
delle croste per rimandare a scuola il bambino, ma solo che il bambino stia bene.
Durante la malattia non è pericoloso per il bambino essere esposto, con
prudenza, all'aria.
Avvertenze
Evitate che il vostro bambino, affetto da varicella, venga in contatto con lattanti e
con donne in stato di gravidanza, che non abbiano già contratto la malattia.
In caso di contatto già avvenuto, informateli tempestivamente.
Evitate anche che il bambino avvicini soggetti anziani o in cattive condizioni di
salute o in terapia antitumorale (potrebbe verificarsi un peggioramento della loro
malattia o manifestarsi l'Herpes Zoster).
Se sospettate che il vostro bambino abbia la varicella, evitate di trattenervi con
lui in sala d'attesa del medico (altre persone potrebbero essere contagiate), ma
contattate prima, anche telefonicamente, il pediatra.
??
…...………………………………………………………………………………………………………………

FARINGITE E TONSILLITE

CHE COS’È?
È un’infezione della gola e delle tonsille.
Può manifestarsi con uno o più dei seguenti sintomi: febbre, mal di gola, rifiuto di mangiare
o pianto durante il pasto, torcicollo, ghiandole del collo gonfie.
CHE COSA LA PROVOCA?
Molte faringiti e faringotonsilliti sono causate da virus.
Alcune sono invece provocate da un batterio che si chiama Streptococco beta emolitico di
gruppo A.
PERCHÉ È IMPORTANTE DISTINGUERE I DUE TIPI DI FARINGITI?
Per utilizzare l’antibiotico solo nelle forme da streptococco che, se non trattato, può creare
complicanze.
COME SI FA A DISTINGUERE LE FARINGITI DA STREPTOCOCCO DA QUELLE
VIRALI?
Da alcuni sintomi che il pediatra ricerca nella visita o, se necessario, con il tampone
faringeo.
DECORSO DELLA MALATTIA
Se la causa è un virus di solito la durata della malattia è di 3-4 giorni.
Se la causa è lo Streptococco beta emolitico di gruppo A con la terapia antibiotica (in
genere penicillina) il miglioramento è molto rapido (24-36 ore). In questo caso, dopo 24 ore
di terapia antibiotica il bambino non è più contagioso e può ritornare a scuola o all’asilo se è
sfebbrato e si sente bene.
COSA FARE
? Se il bambino non riesce ad inghiottire nulla, nemmeno la saliva, o respira male,
consultare subito il pediatra.
? Se invece è sofferente solo per la febbre o il mal di gola, potete somministrare:
• paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, Acetamol, ecc.; 15 mg per ogni Kg di peso
ogni 4-6 ore), oppure
• ibuprofene (Nureflex, Moment, Brufen; 10 mg per ogni Kg di peso ogni 6-8 ore)
e attendere 2-3 giorni.
Se la febbre e il mal di gola persistono, consultate il pediatra.
? Evitate spray o pasticche per la gola costosi: non solo sono poco efficaci, ma molti
contengono anche sostanze che possono provocare una reazione indesiderata al
farmaco. Inoltre possono falsare il risultato del tampone faringeo.
? Se dopo aver iniziato una terapia antibiotica la febbre persiste per più di 2 giorni
consultate il pediatra.

LARINGITE

Che cos'è
Il termine Laringite indica comunemente la presenza di:
• Voce rauca
• Tosse abbaiante (canina)
• Rumore di vario grado (stridore) durante l’inspirazione
Sono sintomi presenti in alcune malattie che colpiscono la prima parte dell’albero
respiratorio (laringe) all’altezza delle corde vocali: è la zona di maggior ristrettezza di
tutto il tratto respiratorio.
Nella maggioranza dei casi si tratta di malattie che:
• sono presenti preferibilmente durante i mesi autunno-invernali;
• colpiscono maggiormente i maschi rispetto alle femmine;
• insorgono o gradualmente, come conseguenza di una infezione del naso e
della gola, o improvvisamente di notte il bambino si sveglia agitato e
spaventato, si siede sul letto con tosse abbaiante ed insistente.
Cosa fare?
• Tranquillizzare il bambino e lasciare che assuma la posizione più confortevole
per respirare (meno impaurito è il bambino minore sarà il suo rumore
respiratorio e la fatica a respirare).
• Esporlo a vapori umidi (es. portarlo in bagno ed aprire la doccia calda in modo
da aumentare rapidamente l’umidità).
• Praticare un aerosol con acqua di Sirmione 3 ml + clenilA 1 fiala
da ripetere a distanza di 20 minuti
(N.B. in assenza di apparecchio per aerosol o di scarsa accettazione
dell’aerosol da parte del bambino si potrà somministrare Bentelan®
compresse da 0,5 mg (1- 2 compresse ogni 5 Kg di peso sciolte in poca acqua
e somministrate per bocca).
Dal momento che i segni della Laringite, dopo un iniziale miglioramento, possono
ripresentarsi ed aggravarsi è molto importante che i genitori osservino il bambino nelle
successive 6-12 ore.
N.B. La comparsa di sintomi di Laringite in bambini di età inferiore ad 1 anno
andrebbe sempre valutata da un medico.
Se, ai sintomi comuni di Laringite (voce rauca + tosse abbaiante + rumore inspiratorio)
si accompagnano almeno due o più dei seguenti segnali di pericolo:
1. Difficoltà di deglutizione e salivazione abbondante
2. Alterazione dello stato di coscienza (irritabilità, confusione, disorientamento)
3. Pallore intenso o colorazione bluastra delle labbra o delle unghie (cianosi)
4. Importante rumore inspiratorio con il bambino a riposo
5. Presenza di febbre con TC superiore a 38,5°
telefonare al 118 o recarsi al più vicino Pronto Soccorso.

UN BAMBINO SEMPRE AMMALATO

Tanto quanto?
Alcuni bambini sembra che siano sempre ammalati. Il più delle volte sono semplici raffreddori a
ripetizione, altre volte sono altre infezioni delle alte vie respiratorie (faringiti, tonsilliti, otiti, laringiti) o delle basse
vie, come le bronchiti, per esempio.
I genitori si domandano se il bambino non si ammali un po' troppo e iniziano a preoccuparsi.
Dalla nascita a 6 anni i bambini prendono in media 6 infezioni delle vie respiratorie all'anno, ma un lattante che
frequenta il nido può contrarre anche 10 infezioni nello stesso periodo. Accanto a questi bambini la cui
situazione é da considerarsi normale, vi sono poi dei bambini più "vulnerabili" con una frequenza di malattie
respiratorie superiore alle 10 all'anno. Considerando che queste infezioni si concentrano soprattutto nei mesi
freddi, ciò vuol dire che questi bambini con "infezioni respiratorie ricorrenti" si ammalano quasi 2 volte al mese
nella stagione invernale. Successivamente, negli anni della scuola elementare i bambini si ammalano meno.
Perché?
• L'età. Il motivo principale per cui vostro figlio prende tutte queste infezioni é che é venuto a contatto con
nuovi virus a cui precedentemente non aveva avuto alcuna esposizione. Ci sono almeno 200 virus che
causano infezioni delle prime vie respiratorie. Più piccolo é il bambino, minore é il contatto che ha avuto
con germi e minore, quindi, la conseguente protezione (conferita dalla produzione di anticorpi da parte del
sistema immunitario). La facilità alle infezioni dei bambini che frequentano l'asilo nido probabilmente è
dovuta anche a una non completa maturità del sistema immunitario a questa età. Un ruolo importante é
giocato anche dai contatti molto più stretti tra bimbi piccoli (passaggio di giochi contaminati di mano in
mano o... di bocca in bocca, diffusione di saliva e secrezioni nell'ambiente, ecc.).
• La socializzazione, soprattutto se precoce. Vostro figlio sarà maggiormente esposto alle
infezioni se frequenta l'asilo nido o la scuola materna, se partecipa ad attività di gruppo con altri bambini
(piscina, sport, giochi di gruppo, ludoteche, ecc.), se si trova spesso in situazioni che comportano
un'elevata concentrazione di persone (locali pubblici, centri commerciali, ecc.). Se vi sono fratelli maggiori
che frequentano l'asilo o la scuola, l'esposizione ai germi sarà indiretta ... ma ugualmente efficace! Per
questo le infezioni delle prime vie respiratorie sono più frequenti nelle famiglie numerose.
• La stagione. L'incidenza di queste malattie triplica nella stagione invernale. Ciò é dovuto alla aumentata
circolazione di germi tra persone malate o portatrici e quelle sane, favorita dalla permanenza più lunga
in ambienti chiusi e affollati dove si respira aria riciclata.
• Il microambiente. Il fumo di sigaretta negli ambienti domestici aumenta del 70% ( ! ) la facilità dei
bambini alle infezioni respiratorie e all'asma. Anche il riscaldamento dei termosifoni favorisce le malattie
delle vie aeree.
• Il macroambiente. E' ormai dimostrato che anche l'inquinamento atmosferico gioca un suo ruolo: i
bambini che vivono in città e nelle aree più trafficate si ammalano più spesso di infezioni respiratorie.
Vero o falso?
Quando un bambino "ne ha sempre una" i genitori temono che possa avere un difetto immunitario. In
realtà i bambini con deficit dell’immunità hanno infezioni molto gravi che spesso richiedono ricovero.
Anche le otiti ricorrenti sono un problema relativamente frequente nel bambino, favorito da una particolare
conformazione dell’apparato uditivo nell’infanzia. Con la crescita, il problema, salvo rarissime eccezioni, si
risolve da solo e senza esiti negativi per l'udito.
Spesso i genitori si colpevolizzano riferendo di non essere stati sufficientemente accorti nel seguire il
bambino (...un colpo d'aria, una passeggiata senza berretto, il cattivo tempo, un giro in bicicletta, una
sudata, i piedi scalzi sul pavimento...) o di aver trascurato o non trattato energicamente le prime avvisaglie
di malattia (...il naso chiuso, la tossetta...): tutte queste cose sono molto più innocue di quanto
comunemente si creda e il freddo, nonostante si chiamino ancora a torto "malattie da raffreddamento",
c'entra molto poco in tutto ciò.
Contrarre frequenti infezioni delle vie respiratorie é un aspetto inevitabile dello sviluppo: é
un'esperienza che il sistema immunitario di vostro figlio deve fare per maturare.
Che cosa si può fare
Se il bambino é pieno di energie e cresce regolarmente, non dovete preoccuparvi della sua salute. Non
é più malato della media dei bambini della sua età. I bambini superano le "malattie da raffreddamento" da
soli. Anche se si possono alleviare i sintomi, il più delle volte non si può abbreviare il decorso di queste
malattie.
Il vostro bambino ne verrà fuori da solo come tutti gli altri bambini.
La prospettiva nei lunghi tempi é comunque buona: i primi anni di vita in comunità potranno essere
disastrosi, ma poi il numero di infezioni delle vie respiratorie diminuirà col passare degli anni via via che il
sistema immunitario diviene esperto e l'organismo del bambino si sarà creato una buona scorta di anticorpi.
• Correggete i fattori ambientali che favoriscono le infezioni: fumo in casa, stufe a legna o
carbone, eccessiva secchezza dell'aria, temperatura troppo elevata. Al limite, interrompete per un certo
periodo anche la frequenza all'asilo. Questa scelta può essere ragionevole se le infezioni sono di un certo
impegno (otiti ricorrenti, bronchiti frequenti) o particolarmente debilitanti per il bambino. Non sospendete la
vita all'aria aperta (soprattutto d'inverno!), né le attività sportive.
• Queste cose sono di poco aiuto: vitamine, "ricostituenti", immunostimolanti, vaccini anticatarrali,
pappa reale, ecc. ecc. Il sogno di ogni genitore (e di ogni pediatra) é che ci sia un farmaco
veramente capace di prevenire o almeno limitare le infezioni del periodo invernale: purtroppo al momento
non sono disponibili trattamenti di elevata efficacia. Gli antibiotici sono necessari solo in alcune occasioni.
Levare le tonsille o le adenoidi al bambino semplicemente perché ha molte malattie delle prime vie
respiratorie non é utile, visto che queste infezioni non sono causate da "cattive" tonsille. E' bene ricordare
che sono organi di difesa del sistema immunitario. Se sono ingrossate, ma non danno troppi problemi,
rispettiamole: stanno semplicemente facendo il loro lavoro!
??

OTITE MEDIA ACUTA

CHE COS’È?
È un’infezione dell’orecchio medio (lo spazio che c’è dietro il timpano).
Può manifestarsi con uno o più dei seguenti sintomi: febbre, pianto inconsolabile, dolore
all’orecchio, irrequietezza-irritabilità.
È FREQUENTE?
Dopo il raffreddore, l'infezione dell'orecchio è la malattia infettiva più frequente nel bambino.
La gran parte dei bambini ha almeno un'infezione dell'orecchio nei primi tre anni di vita.
CHE COSA LA PROVOCA?
Quando un bambino ha un raffreddore, un'infezione alla gola o un'allergia, la tuba di
Eustachio (il piccolo tubo che mette in comunicazione l’orecchio medio con il faringe e il
naso) si può bloccare, causando un ristagno di liquido nell'orecchio medio.
Se questo liquido viene infettato da virus o batteri, si può avere un rigonfiamento della
membrana del timpano e dolore all'orecchio.
CHE COSA SI PUÒ FARE PER RIDURRE IL RISCHIO?
I genitori possono contribuire a ridurre il rischio di otite evitando di fumare in casa o in
macchina.
CONSEGUENZE DELLA MALATTIA
L’otite molto spesso guarisce senza alcun problema, ma se le infezioni ritornano
frequentemente possono portare ad una riduzione dell’udito.
COSA FARE
? Nei bambini che hanno compiuto i 2 anni, la maggior parte dei casi guarisce
spontaneamente, senza bisogno di antibiotici. In genere i sintomi scompaiono entro
qualche giorno (2-3).
• Se il bambino, a parte il dolore, non sembra stare troppo male, somministrategli
solamente dei farmaci antidolorifici e antifebbrili ogni volta che ne ha bisogno, per
esempio:
- paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, Acetamol; 15 mg per ogni Kg di peso ogni
4-6 ore
- ibuprofene (Nureflex, Moment, Brufen; 10 mg per ogni Kg di peso ogni 6-8 ore)
Se in questo modo il dolore e la febbre sono controllati in modo sufficiente perché il
bambino non sia sofferente, continuare così per 48-72 ore.
• Se i sintomi persistono o il bambino sembra peggiorare, consultate il pediatra.
Il pediatra osserverà con un otoscopio l’aspetto del timpano e sarà così in grado di
diagnosticare la presenza dell’infezione e di prescrivere la terapia appropriata.
Dopo la visita il pediatra deciderà quindi se, oltre a continuare la terapia
antidolorifica e antifebbrile, sarà necessario somministrargli degli antibiotici.
? Nei bambini al di sotto dei 2 anni, la terapia antibiotica può essere necessaria più
spesso che nei bambini più grandi.
? I bambini con otite non devono stare a casa se si sentono sufficientemente bene e se
qualcuno anche altrove può somministrare correttamente le medicine.
? Se il vostro bambino è abbastanza grande da masticare una gomma (quelle senza
zucchero, che in genere contengono xilitolo) senza inghiottirla, può trarne beneficio.
? Tenetelo il più possibile in posizione eretta; può essere utile anche farlo dormire con un
cuscino in più (questi accorgimenti possono giovare ad abbassare la pressione a livello
dell’orecchio medio e a fare ridurre il dolore).
? Non è necessario coprirgli le orecchie.
? Può fare il bagno e nuotare, a meno che non ci sia perforazione del timpano.
? Un viaggio in aereo o in montagna non comportano pericoli.
? L’otite media acuta non è contagiosa. Il bambino può tornare a scuola o all’asilo
quando si sente bene e non c’è più febbre.

BRONCOPOLMONITE

CHE COS’È?
È un’infezione del polmone che ostacola la normale respirazione.
COME SI MANIFESTA?
Può manifestarsi con uno o più dei seguenti sintomi: respiro molto veloce e affannoso,
movimenti anormali del torace durante il respiro, febbre e dolore toracico, febbre e grave
malessere (brividi), febbre elevata che dura da molti giorni senza sintomi che la
giustifichino, tosse insistente e che dura da molti giorni, febbre con dolore addominale
molto intenso.
CHE COSA LA PROVOCA?
Può essere causata da virus o da batteri, talvolta da entrambi assieme.
CONSEGUENZE DELLA MALATTIA
La gravità della polmonite è molto variabile: può essere in alcuni casi una malattia poco
grave, di solito quando è provocata da un virus; qualche volta invece può essere molto
severa.
Va trattata con antibiotico, qualunque sia la causa che l’ha provocata, per evitare possibili
complicanze.
DECORSO DELLA MALATTIA
Con la terapia antibiotica in genere il miglioramento dei sintomi è rapido (24-48 ore).
Nelle forme provocate da virus, però, il miglioramento è più lento e graduale, e la malattia
può durare 2-4 settimane, con al termine comunque una guarigione completa.
COSA FARE
? Consultate il pediatra: attraverso una visita potrà rilevare, se sono presenti, dei segni
che gli permetteranno di riconoscere la malattia. Altrimenti, se la visita non è sufficiente
a confermare il sospetto di broncopolmonite, in alcuni casi prescriverà una radiografia
del torace.
? Ai bambini che presentano broncopolmonite il pediatra prescriverà la terapia
antibiotica.
? La maggior parte dei bambini con broncopolmonite può essere curata a casa.
Solo in pochi casi può essere necessario il ricovero:
• quando il bambino ha meno di 3 mesi di età e la febbre (se ha meno di 2 mesi
di età anche senza febbre)
• quando il bambino sta molto male (vomita, è disidratato, non cammina o vuole
stare solo in braccio, è poco reattivo, lamentoso, sonnolento, ipereccitabile,
piange; ha un colorito pallido o bluastro, gli occhi alonati, l’espressione spenta)
• quando ha segni di grave difficoltà a respirare (respiro veloce e affannoso,
rientramenti tra le costole, colorito bluastro)
• quando la polmonite non appare grave ma è complicata da un versamento di
liquido nella pleura
• quando il pediatra ritiene che a casa non sia possibile e sicura l’esecuzione
delle terapie e dell'assistenza necessarie.
? Somministrare liquidi per tenere idratato il bambino.
? Non è invece opportuno usare farmaci sedativi della tosse; utilizzarli solo in casi
particolari, quando la tosse disturba molto, specie la notte.
? Anche i mucolitici non sono necessari, probabilmente non modificano il decorso della
malattia.

MONONUCLEOSI

Che cos'è
E' una malattia infettiva virale causata dal virus di Epstein-Barr, che appartiene alla
famiglia dei virus della varicella e dell’herpes labiale. E’ una malattia comune dell’infanzia
e dell’età giovanile.
Come ci si contagia
Ci si contagia, da persona a persona, quando la saliva infetta viene a contatto con la
bocca, il naso o gli occhi (è chiamata anche la malattia del bacio); il virus, però, si può
trasmettere anche attraverso bicchieri, tazze o altri oggetti di uso familiare, come pure
attraverso le goccioline di saliva che rimangono sospese nell’aria dopo uno starnuto o un
colpo di tosse.
Incubazione
In seguito a questo contatto, il virus, penetrato nell'organismo, si moltiplica senza dare
disturbi significativi (fase di incubazione), poi la malattia si manifesta (dopo 4-7 settimane).
Come si manifesta la malattia
La maggior parte dei bambini molto piccoli che contraggono il virus di E.B. non manifesta
alcun sintomo o presenta solo una lieve forma di faringite.
Invece, gli adolescenti e i giovani adulti sviluppano per lo più una Mononucleosi
clinicamente evidente. Un caso tipico di mononucleosi comincia con una sensazione di
debolezza, stanchezza, con mal di gola, febbre e perdita dell’appetito. Le tonsille si
arrossano, aumentano di volume, si coprono di placche giallo-biancastre. Si possono poi
ingrossare anche i linfonodi di tutto il corpo, in particolare quelli del collo, il fegato e la
milza.
In qualche caso, può comparire un esantema, ossia un'eruzione cutanea. Le complicazioni
sono rare. La malattia ha un decorso medio di 2-3 settimane. Alcune persone restano
deboli e si stancano facilmente per un lungo periodo di tempo.
Come si cura
Non esiste una terapia specifica per la mononucleosi. Il paracetamolo (……………………)
è sempre utile per alleviare i dolori e la febbre. Il rimedio migliore per la stanchezza, tipica
della mononucleosi, è il riposo. Si raccomanda una dieta nutriente e ricca di liquidi: Indicati
i frullati di latte freddo con frutta fresca.
Per quanto si è contagiosi
La mononucleosi non è molto contagiosa ed è raro che si verifichino casi secondari nella
stessa famiglia. Non esistono precauzioni specifiche, fermo restando che è meglio evitare
il contatto con saliva infetta (baci, uso comune di tazze, bicchieri, posate, giocattoli, ecc.).
Riammissione a scuola
Il bambino può tornare a scuola non appena si sente bene, in forze e non avrà più febbre.
Avvertenze
In caso di milza ingrossata, sarà bene evitare tutte quelle attività che comportino un rischio
di traumi all’addome: per esempio sport di contatto (calcio, judo ecc), sci, salti e tuffi, così
come le passeggiate in bicicletta. Queste limitazioni cesseranno quando la milza sarà
tornata alle sue normali dimensioni (di solito in 3-4 settimane).
Contattate il pediatra:
• se vi sembra che il bambino stia molto male
• se non riesce ad alimentarsi o a bere per 12 ore o più
• in presenza di emorragie o lividi non dovuti ad una causa chiara
• se il respiro è difficoltoso o troppo rapido
• se le urine diventano scure o la pelle tende ad assumere un colore giallo
• se i sintomi della malattia durano per più di 3 settimane
• se avete dei dubbi o delle domande da fare.
Preoccupazioni comuni
Non esiste un modo di prevenire la mononucleosi dopo aver subito il contagio.
Le ricadute o un secondo attacco sono poco frequenti (ma non impossibili), in questi casi
la malattia si manifesta di solito in forma più lieve.
L’assunzione di antibiotici, come amoxicillina, può causare la formazione di eruzione
cutanea; questo esantema non provoca particolari complicazioni, sparisce quando si
sospende il farmaco e, quasi mai, è dovuto ad allergia alla penicillina.

RINOCONGIUNTIVITE ALLERGICA

CHE COS’È?
È un’infiammazione della mucosa del naso (rinite), della congiuntiva (la parte bianca) degli
occhi (congiuntivite) o spesso di entrambe assieme, collegata ad una reazione allergica.
CHE COSA LA PROVOCA?
Diverse sostanze presenti nell’ambiente e nell’aria la possono provocare, se il bambino è
allergico, quando vengono respirate o vengono a contatto con gli occhi.
Le cause più frequenti sono gli acari della polvere di casa, i pollini, il pelo e la forfora degli
animali, le muffe e le spore di funghi.
COME SI MANIFESTA?
Può essere limitata ad una stagione o durare per gran parte dell’anno.
Questo dipende dalla sostanza che provoca l’allergia.
Nei bambini con allergia stagionale, provocata da una sostanza presente solo in alcuni
momenti dell'anno (per esempio i pollini delle graminacee in primavera), l’inizio dei sintomi
è spesso improvviso: il bambino presenta sternuti a ripetizione, abbondante scolo chiaro
dal naso, naso chiuso, prurito nasale. Questi bambini hanno anche frequentemente
arrossamento e prurito agli occhi, lacrimazione e sono infastiditi dalla luce.
Quando l’allergia è perenne, cioè la causa è presente in tutte le stagioni (per esempio gli
acari della povere domestica), il bambino è disturbato dal naso chiuso, dal prurito nasale,
da una lieve ma costante produzione di muco dal naso. Questi bambini hanno anche più
spesso sinusiti.
COME SI FA LA DIAGNOSI?
Quando si sospetta che i disturbi del bambino possano essere provocati da un’allergia è
importante:
• mettere in relazione i sintomi con la possibilità che il bambino sia venuto in contatto con
una determinata sostanza: per questo si deve tenere conto del luogo dove il bambino
vive, delle caratteristiche della casa, della stagione, delle abitudini di vita, della
presenza di animali, della vegetazione, del tempo trascorso tra il soggiorno in un
determinato ambiente e la comparsa dei sintomi
• eseguire le prove allergologiche
Il più semplice e affidabile è il Prick test: l’esame consiste nel mettere sulla pelle, di
solito del braccio, una goccia di estratto purificato di ciascuna delle sostanze sospettate
di provocare l’allergia; la pelle viene poi punta delicatamente e in modo indolore con
una lancetta sterile in corrispondenza delle gocce: se c’è una sensibilizzazione
allergica, 15-20 minuti dopo compare una reazione di arrossamento e gonfiore nell’area
punta. L’esame è poco doloroso per il bambino.
COSA FARE PER CURARLA?
? Quando un bambino è allergico è utile attuare alcune misure di prevenzione
nell’ambiente in cui vive.
L’obiettivo è, quando possibile, l’eliminazione oppure la riduzione dell’esposizione alle
sostanze che provocano l’allergia al bambino.
Questo risulta più difficile per le sostanze esterne rispetto a quelle in casa.
Per ciascuna sostanza (acari, pollini, forfora di animali, ecc.) il pediatra vi fornirà le
indicazioni specifiche per ridurre l’esposizione e i suggerimenti che possono aiutarvi a
migliorare il modo di affrontare la malattia.

DERMATITE ATOPICA

CHE COS’È?
La dermatite atopica o eczema è un'infiammazione della pelle determinata da una
predisposizione ereditaria e da cause esterne (allergie, fattori psicologici, sostanze irritanti).
Non è contagiosa.
In genere non provoca conseguenze estetiche che rimangono.
COME SI MANIFESTA
La dermatite può manifestarsi a qualsiasi età, ma fa la sua comparsa più spesso tra i due e
i sei mesi di vita.
Nel bambino piccolo di solito all'inizio si localizza in modo simmetrico al volto (guance,
fronte, mento), talora anche al collo e al torace.
Successivamente, con il crescere dell’età, si manifesta prevalentemente intorno agli occhi,
all'attacco delle orecchie, in corrispondenza delle articolazioni (gomiti, ginocchia, polsi).
La zona colpita è arrossata, talvolta produce liquido chiaro; più frequentemente la pelle
diventa dura e secca, e più spessa; il prurito è spesso intenso.
Frequentemente la dermatite si attenua con l’ulteriore crescita del bambino;
nell’adolescente rimane spesso una predisposizione della pelle al prurito; la pelle può
rimanere anche soggetta ad infiammarsi più facilmente quando viene a contatto con
sostanze potenzialmente irritanti.
COME SI CURA
? Usando abitualmente creme emollienti per attenuare la secchezza, e farmaci se
l’arrossamento e il prurito aumentano.
? Adottando alcune abitudini di vita che possono aiutare a prevenire il peggioramento
dell’eczema, riducendone l’intensità e l’estensione.
? Eliminando dalla dieta gli alimenti a cui il bambino si dimostra allergico.
? Le indicazioni che seguono permettono spesso di ottenere un miglioramento della
pelle:
• è meglio che il bagno sia fatto con acqua non troppo calda (34-36 °C), e che il
bambino non rimanga immerso nell’acqua troppo a lungo (per quattro-cinque minuti
nel lattante, dieci-quindici minuti nel bambino più grandicello);
• non usare detergenti profumati o che producono schiuma (comuni saponi, bagni
schiuma) perchè possono irritare la pelle e far aumentare il prurito;
• per il bagno sono consigliabili prodotti a base di oli minerali o a base di olio d'oliva
che hanno un basso rischio di reazioni allergiche: versare da 10 a 30 mL di olio
nell'acqua del bagno, stando attenti che il bambino non scivoli; nella doccia l'olio
può essere massaggiato direttamente sulla pelle; asciugare bene il bambino senza
strofinare;
• per lavare le mani o altre parti del corpo particolarmente sporche, ricorrere al
sapone di Marsiglia (esiste anche in confezione liquida);
• il momento migliore per applicare pomate o creme emollienti è subito dopo il
bagno;
• sulle zone di pelle arrossata e umida sono indicate le creme emollienti (per
esempio a base di vaselina) da applicare 2-3 volte il giorno, anche per lunghi
periodi;
• sulle zone di pelle secca è meglio utilizzare le pomate, più grasse delle creme, da
applicare più volte il giorno e per il tempo necessario;
• se la pelle peggiora, si infetta o il prurito è intenso, consultare il pediatra;
• è comunque opportuno tenere a disposizione una crema cortisonica e un farmaco
antistaminico per il prurito, da usare secondo le indicazioni del pediatra.
? ALCUNI ALTRI CONSIGLI UTILI
• favorire l’esposizione al sole e trascorrere se possibile lunghi periodi al mare in
estate (l’esposizione al sole di solito favorisce il miglioramento dell’eczema);
• abbigliamento: è meglio che gli indumenti a contatto con la pelle (comprese le
calze) siano di cotone; sono da evitare abiti aderenti, di lana o fibre sintetiche; i
vestiti e le coperte non devono essere troppo pesanti: il sudore irrita la pelle e può
aumentare il prurito;
• ripetere il risciacquo degli indumenti alla fine del ciclo di lavaggio (per evitare la
permanenza di residui di detersivo nei tessuti); non usare ammorbidenti;
• se c'è infezione cutanea, lavare i vestiti che sono stati a contatto con la pelle
infetta, utilizzando anche un disinfettante per biancheria;
• tenere corte le unghie del bambino e fargli indossare guanti di cotone durante la
notte se ha molto prurito;
• cercare di limitare il contatto con le sostanze che irritano la pelle (feci, urine, alcuni
cibi); mantenere l'ambiente a un'umidità del 40-60 per cento e a una temperatura
sui 18-20 °C;
• seguire le indicazioni sulla profilassi per la polvere di casa, per evitare che il
bambino diventi allergico agli acari;
• non tenere animali in casa;
• evitare il contatto con bambini o adulti affetti da herpes (Iabiale, fuoco di S.Antonio,
varicella) o da altre infezioni della pelle;
• il bambino può fare bagni in piscina o in mare: per attenuare l’effetto irritante
dell’acqua (sale, cloro) alla fine del bagno è consigliabile risciacquare bene la pelle
con acqua dolce e applicare una crema emolliente prima e dopo.

URINOCULTURA

Che cos’è?
L'urinocoltura è l'esame che consente di scoprire se nell'urina del bimbo vi sono batteri in quantità tale da
produrre un'infezione.
?? ???? Perché dia risultati attendibili è importante che venga fatta nel modo più corretto possibile.
?? ???? Eseguire la raccolta preferibilmente al mattino, quando il bambino fa la pipì per la prima volta (durante
la notte i batteri si moltiplicano).
Materiale necessario
1. Un detergente (ad es. Saugella, Infasil ecc.);
2. un pacchetto di garze sterili;
3. un disinfettante cutaneo (ad es. Euclorina
Sol., Acqua Borica, Betadine Sol.,
Permanganato di Potassio Sol. 0,25‰);
4. alcuni sacchetti sterili per urinocoltura (diversi
per maschietti e femminucce);
5. un barattolo ben pulito, con coperchio.
NB: Se il bambino fa la pipì da solo bastano
detergente e barattolo (punti 1 e 5), ma questo
deve essere un contenitore sterile.
Come si procede
1. Lavarsi bene le mani con acqua e sapone.
2. Lavare accuratamente i genitali esterni con acqua e un detergente comune:
maschi: scoprire il glande se possibile, ma non scollare eventuali aderenze del cappuccio del pene;
femmine: divaricare bene le grandi labbra e procedere con movimenti dall'alto verso il basso (cioè
dal pube verso l'ano, per evitare di portare sui genitali germi provenienti dall'intestino).
Se il bambino usa ancora il pannolone
1. Disinfettare i genitali usando le garze sterili
imbevute del disinfettante cutaneo, quindi
risciacquare bene.
2. Asciugare accuratamente con garza sterile.
3. Applicare l'apposito sacchetto sterile,
facendo aderire bene l'adesivo e badando di
non introdurvi le dita.
Ricordare che il bambino di solito urina subito
dopo il pasto.
4. Cambiare il sacchetto (ripetendo tutte le
operazioni di disinfezione) se il bambino non
urina entro 30-40 minuti. Se il sacchetto cade a
terra deve essere buttato.
5. Raccolto il campione, togliere il sacchetto e
chiuderlo facendo combaciare bene i bordi
adesivi, quindi riporlo in un barattolo
richiudibile, ben pulito.
Se il bambino sa fare la pipì da solo
1. Raccogliere le urine “di mezzo” (evitando
cioè quelle dell'inizio e della fine del getto) in un
contenitore sterile per urinocoltura (si acquista
in farmacia).
ATTENZIONE: Il contenitore va aperto solo al
momento della raccolta e richiuso
immediatamente dopo.
Non toccare le urine o l'interno del contenitore
con le mani o con i genitali del bambino.
Il campione delle urine va consegnato quanto prima al laboratorio (possibilmente entro mezz'ora). Se ciò
non fosse possibile, è preferibile conservare le urine in frigorifero fino all'ultimo momento

INFEZIONE DELLE VIE URINARIE

CHE COS’È?
È un’infezione del rene o della vescica.
COME SI MANIFESTA?
Può manifestarsi con uno o più dei seguenti sintomi: bruciore nell’urinare, bisogno urgente
di urinare, bisogno di urinare molto spesso, urine maleodoranti, farsi la pipì addosso anche
se sa tenersi asciutto, febbre elevata, senso di pesantezza al fianco.
Se il bambino ha meno di 6 mesi anche con: vomito e diarrea, perdita dell’appetito, arresto
della crescita.
COME SI CLASSIFICA LA MALATTIA?
Quando l’infezione colpisce solo la vescica si chiama cistite, quando raggiunge il rene
pielonefrite.
Distinguere la cistite (infezione delle basse vie urinarie) dalla pielonefrite (infezione delle
alte vie urinarie) è importante perché le due malattie comportano rischi differenti:
• la pielonefrite acuta in genere compromette lo stato di benessere del bambino e può
causare lesioni irreversibili e alterare lo sviluppo del rene; queste lesioni sono
denominate cicatrici renali e si verificano con maggiore probabilità e frequenza nei
bambini di età inferiore ai quattro anni.
• la cistite invece è molto fastidiosa, ma il disturbo è localizzato, legato all'eliminazione
della pipì (desiderio di urinare spesso nonostante il bruciore che si prova alla fuoriuscita
della pipì) e non si riflette sullo stato di salute generale del bambino; inoltre, una volta
risolta, non lascia traccia.
DECORSO DELLA MALATTIA
Con la terapia antibiotica in genere il miglioramento dei sintomi è rapido (24-48 ore).
COSA FARE
I sintomi della pielonefrite sono piuttosto generici e comuni a molte altre malattie, la cistite
si manifesta invece in maniera abbastanza caratteristica.
? Se il bambino ha qualcuno dei sintomi elencati all’inizio, è utile consultare il pediatra,
che può fare un primo esame delle urine* con apposite strisce: il risultato gli permetterà
nella maggior parte dei casi di confermare se c’è o non c’è l’infezione.
Per conoscere il tipo di germe che ha causato la malattia, il pediatra prescriverà
quando è necessario un’urinocultura.
Quando il pediatra trova un’infezione delle vie urinarie, per capire se si tratta di
un’infezione delle alte vie urinarie (pielonefrite), può decidere di eseguire alcuni esami
(dosaggio della proteina C-reattiva, conta dei globuli bianchi).
*Per raccogliere le urine da sottoporre ad analisi con le strisce in ambulatorio sono
necessarie alcune precauzioni:
pulire per bene i genitali prima della raccolta, lavando abbondantemente con acqua
(senza saponi); nei maschi retrarre il prepuzio quando è possibile e pulire il glande, nelle
femmine allargare le grandi e le piccole labbra e pulirle dall’avanti all’indietro; portare le
urine ad esaminare entro 60 minuti dalla raccolta.
CHE COSA SI PUÒ FARE PER RIDURRE IL RISCHIO DI INFEZIONE?
Alcune abitudini possono ridurre il rischio di infezione:
• lavare il sederino e i genitali solo con acqua, e farlo ogni volta che lo si ritiene
necessario;
• spiegare ai bambini come pulirsi dopo aver fatto la cacca;
• invitare il bambino a svuotare la vescica più volte al giorno (ogni 5-6 ore), in modo
completo;
• evitare la stitichezza.
Altre abitudini possono invece favorire l’insorgere di infezione; perciò è necessario fare
invece attenzione a:
• utilizzo troppo frequente di saponi;
• scarsa pulizia dei genitali;
• igiene insufficiente dopo la defecazione (nelle bambine il sederino va pulito
dall’avanti all’indietro);
• pipì trattenuta troppo a lungo;
• stitichezza;
• scarsa introduzione di liquidi;
• svuotamento incompleto della vescica.

VULVOVAGINITI COME PREVENIRLE E CURARLE

Asciugare i genitali esterni dopo la minzione tamponando con la carta igienica.
Asciugare e lavare l’area del perineo sempre dall’avanti all’indietro per non portare
germi della zona anale nella vulva. Utilizzare carta igienica non colorata e non
profumata facendo attenzione che non ne restino dei frammenti nella vulva o in
vagina.
• Dopo il bagno asciugare con cura e delicatezza la zona vulvare senza frizionare.
• Non applicare mai il sapone direttamente sull’area vulvare se non dopo diluizione con
l’acqua. Per la pulizia usare acqua tiepida con detergenti non aggressivi (amido, farina
d’avena, sapone di Marsiglia).
• Non utilizzare bagnoschiuma, talco in polvere, spray per l’igiene femminile, deodoranti,
assorbenti interni.
• Utilizzare biancheria intima di cotone, bianca, ben sciacquata da ammorbidenti e
detersivi, confortevole e non troppo attillata.
• Evitare l’uso di tessuti sintetici (collant, costumi da bagno, tute da ginnastica) e
indumenti troppo aderenti che non consentono un’adeguata traspirazione.
• Non sedersi per terra per evitare il contatto con sabbia e sporcizia. Non toccarsi i
genitali con le mani sporche e lavare frequentemente le mani per limitare il trasporto di
germi da altre zone infette.
??

PREVENZIONE DELLE ALLERGIE AD INALANTI

Prevenzione dell’allergia agli acari:
• eliminare tappeti, mobili imbottiti, peluche e libri dalla camera
• ricoprire materassi e cuscini con apposite fodere
• aerare spesso la camera da letto
• lavare le lenzuola una volta la settimana almeno a 60° C
• usare aspirapolvere con filtro Hepa e lavare il pavimento
• deumidificare l’ambiente
• usare acaricidi, eseguire dosaggio dermatofagoide nella polvere
• esporre materiale lettereccio al sole
Prevenzione dell’allergia ai pollini:
nel periodo di pollinazione dell’ allergene responsabile:
• tenere il più possibile in casa il bambino
• evitare di usare la bicicletta e di fare sport all’aperto
• al rientro cambiare i vestiti, lavare il naso e i capelli
• non stendere ad asciugare la biancheria all’ aperto
• tenere chiusi i finestrini dell’auto e usare il condizionatore con filtro antipolline
• evitare lavori di giardinaggio
• evitare gite in campagna, preferire il mare e l’alta montagna
• informarsi sul periodo di pollinazione dell’allergene, chiedendo al pediatra e consultando
siti internet
• evitare i luoghi di vacanza in cui vi sia la pollinazione dell’allergene
• ridurre o eliminare gli alimenti che cross-reagiscono (vedi sotto)
Prevenzione dell’allergia alle muffe:
• evitare aree boscose
• non spazzare foglie cadute da tempo e non fare giardinaggio soprattutto nel periodo
estivo ed autunnale
• non tenere piante in casa
• ventilare la camera da letto (umidità 35-50%)
• lavare pavimenti e superfici con acqua e formaldeide
• trattare le pareti con muffa con ipoclorito di sodio
• rimuovere la carta da parati
• evitare ambienti abitati saltuariamente e cantine, stalle, serre
• pulire spesso gli impianti di condizionamento dell’aria
• non mangiare alimenti che contengono muffe (funghi, sottaceti, maionese, ketchup,
formaggi stagionati, salumi, carne e pesce affumicati, conserve, frutta secca)
Calendari dei pollini e delle spore fungine
Permettono di evidenziare le variazioni della concentrazione di pollini e spore nei vari mesi
e differenze regionali importanti per la correlazione con la sintomatologia clinica.
Molto utile la consultazione dei seguenti siti internet:
www.ariaweb.it
www.arpaveneto.it
www.arpafvg.it
Cross reazioni tra allergeni inalanti ed alimenti
Betullacee e corylacee: mela, pera, pesca, albicocca, noce, ciliegia, prugna, nocciola,
kiwi, fragola, finocchio, carota, sedano, prezzemolo, patata, mandorla.
Graminacee: frumento, mais, riso, pomodoro, segala, kiwi, melone, anguria, agrumi.
Parietaria: gelso, basilico, pistacchio, ortica, melone, ciliegia, piselli.
Composite: sedano, prezzemolo, finocchio, carota, girasole (olio e semi), cicoria,
tarassaco, camomilla, miele, melone, anguria, banana, zucca, dragoncello, carciofo,
lattuga, anice, margarina.
Ambrosia: melone, banana.
Lattice: banana, castagna, kiwi, fico, avocado, papaia, ananas, arachide, pomodoro,
nocciola, uva, giuggiola.
Dermatofagoidi: lumache, bovoletti di mare, garusoli, gamberetti.

PROFILASSI DELLE ENDOCARDITI BATTERICHE

Malattie cardiovascolari che richiedono profilassi antibiotica:
• Valvulopatie reumatiche
• Protesi valvolari
• Cardiopatie congenite: Piccoli difetti del setto interventricolare con alte pressioni
Tetralogia di Fallot
Stenosi aortica
Valvola aortica bicuspide
Cardiopatie complesse cianogene
Pervietà dei dotto arterioso
Shunts sistemico polmonari
• Miocardiopatia ipertrofico ostruttiva
• Prolasso della mitrale con insufficienza
• Valvulopatie calcifico degenerative
• Fistole artero-venose: Traumatiche
Chirurgiche (Emodialisi)
• Pregressi episodi di endocardite batterica
Procedimenti diagnostici e alcuni interventi chirurgici che possono indurre
batteriemia:
• Estrazioni dentarie
• Detartraggio (rimozione del tartaro)
• Tonsillectomia e/o adenoidectomia
• Broncoscopia con broncoscopio rigido e/o biopsia
• Sigmoidoscopia
• Clisma opaco
• Biopsia epatica
• Prostatectomia transuretrale
• Inserimento e rimozione di cateteri uretrali
• Manipolazione di foci settici
Schemi per la profilassi dell'endocardite batterica da attuare in occasione
di cure dentarie o di interventi ORL
AMOXICILLINA 50 mg/Kg x os 1 ora prima e 50 mg/Kg 6 ore dopo
In caso di allergia alla penicillina si consiglia:
ERITROMICINA 20 mg/Kg x os 1 ora prima e 10 mg/Kg 6 ore dopo
Schemi per la profilassi dell'endocardite batterica da attuare in occasione
di pratiche diagnostiche e di interventi a carico dell'apparato
gastroenterico o genitourinario
AMPICILLINA I.M. o E.V. 50 mg/Kg più GENTAMICINA I.M. o E.V. 2 mg/Kg 1 ora prima
e 8 ore dopo
In caso di allergia alla penicillina si consiglia:
VANCOMICINA I.M. o E.V. 20 mg/Kg 1 ora prima e 8 ore dopo
??
………………………………………………………………………………………………………………………………

IL BAMBINO CHE NON MANGIA

Il caso del bambino che non mangia o mangia molto poco e in modo settoriale è una
situazione abbastanza frequente che si presenta in genere sopra l’anno di età.
Una volta escluse cause organiche (febbre influenza virus intestinali ecc.) è importante capire
qual è il meccanismo che porta il bambino a rifiutare gran parte dei cibi e/o a prediligere
sempre gli stessi, con il rischio di non assicurare tutti i principi nutritivi di una buona
alimentazione.
Si sente dire spesso: “Il bambino non mangia niente perché vuole attirare l’attenzione!“ Ma di
che tipo di attenzione si tratta?
E’ in realtà una richiesta di “SICUREZZA”, quindi un’attenzione un po’ particolare.
Il nostro “uccellino” non mangia perché ha capito che così facendo il genitore o chi lo
accudisce continua a trotterellargli intorno inventando mille e una pietanza da proporgli, e lui…
niente, non assaggia neanche un piatto da chef!
E allora CHE FARE??
La prima regola è stare calmi e non manifestare preoccupazione o ansia per il pasto saltato.
Provare quindi a proporre un alternativa di suo gusto (ad es. il formaggio al posto della carne),
nel beneficio del dubbio che realmente la pietanza proposta non sia di suo gradimento. Se non
assaggia neanche il secondo tentativo, bisogna FERMARSI, parlare con tono tranquillo al
bambino che non deve percepire note di tensione, ma allo stesso tempo essere fermi nella
decisione di non “allungare” (pur che mangi!) merendine cioccolato e quant’altro e aspettare il
pasto successivo (farà una merenda più ricca se lo richiederà!).
Continuare a preparare piatti è controproducente, il genitore finisce inevitabilmente con
l’irritarsi, preoccuparsi e al contempo trasmette al bambino un’immagine insicura, confusa e
arrabbiata.
S’innesca così un circolo vizioso: il bimbo percepisce il disagio, si sente ancora più insicuro in
quanto la mamma è più in ansia di lui e così tende a mangiare ancora meno per evocare, a
modo suo, quella attenzione/sicurezza che cerca.
Bisogna quindi bloccare questo cerchio con qualche espediente e un po’ di fantasia.
Si può provare a coinvolgere il bambino nella realizzazione del MENU’ DELLA SETTIMANA
rendendolo partecipe in modo attivo: costruire un pannello da applicare nella sua camera che
lui arricchirà (se già ne è in grado) con tanti disegni colorati e scegliere quindi assieme i piatti
di tutti i giorni della settimana considerando sempre 2 alternative. Il bambino sceglierà quindi i
piatti che preferisce per tutta la settimana facendo una crocetta.
Esempio:
Lunedì Martedì mercoledì giovedì venerdì sabato
Pasta al sugo Risotto Tortellini al sugo Passato di
verdura con
pastina
Tortellini in
brodo
Risotto di
zucca
Pasta al ragù Riso all’olio Pasta all’olio Brodo di carne
con pastina
Zuppa di
cereali
Pasta con
verdure
Bistecca in
tegame
Polpettine al
sugo
Uovo in frittata Cotoletta alla
milanese
Prosciutto Scaloppina
Formaggio Formaggio Formaggio Formaggio formaggio Formaggio
Carote al
vapore
Zucchine ai
ferro
Fagiolini in
tegame
Peperoni in
umido
Melanzane ai
ferri
Piselli in
tegame
La domenica … sorpresa per tutti.
(I piatti riportati nella tabella sono solo esempi non devono essere interpretati come consigli
dietetici)
Ogni settimana verrà riscritto con nuovi piatti e diversa disposizione dei giorni a seconda delle
preferenze del bambino e delle nostre esigenze.
Seguendo lo stesso schema si può proporre i PIATTI COLORATI, ad es. il lunedì si mangia
rosso (pasta al sugo carne alla pizzaiola peperoni o pomodori ecc), il martedì giallo (riso allo
zafferano, patate uovo…)
Questi sono solo alcuni esempi che si possono mettere in pratica non certo regole a schemi
fissi.
In questo modo siamo noi a decidere il tipo di alimento che dovrà mangiare, ma proponendo
una scelta fra due pietanze gli permettiamo una certa libertà, evitandogli di vivere sensazioni
di costrizione o imposizione; il coinvolgimento nel gioco lenisce i vissuti di ansia e
preoccupazione.
E’ bene ricordare inoltre che il cibo non è solo sapore, ma è anche odore, e piacere visivo e
sensazione tattile, invitare pertanto il bambino ad assaggiare anche con gli occhi e il naso e le
mani: proporre di annusare e far apprezzare il profumo di certi cibi e la bellezza visiva o la
consistenza di altri aiuta a vivere l’”alimentazione” in modo più globale.
Tutto ciò può trasformare una sterile nutrizione in un momento piacevole da condividere con
tutta la famiglia in un clima di serenità raggiungendo l’obiettivo di una buona alimentazione.
E’ infine raccomandabile evitare i ricatti morali ed es. “se non mangi non ti voglio più bene” o
“se non mangi non ti compro nessun gioco” o ahimè ancora qualche volta mi sento dire “se
non mangia bisogna fare le punture, è vero dottore?!!”
??

I CAPRICCI DEI DUE ANNI

Tra i due e i tre anni spesso avviene nei bambini un cambiamento inaspettato per i genitori
che a volte è motivo di preoccupazione o di delusione.
I capricci di questa età possono sorprendere per la loro violenza ed assomigliano a vere crisi
di collera, davanti alle quali non si sa come reagire.
E' bene innanzitutto sapere che questa è una fase tipica dello sviluppo che riguarda tutti i
bambini, che non è affatto un segnale o un preannuncio di un futuro carattere terribile e che
non è la conseguenza di errori educativi.
Il bambino di questa età ha acquisito ormai una certa indipendenza e padronanza di ciò che lo
circonda: ora vuole mettere alla prova le proprie capacità dimostrando a sé stesso di essere in
grado di raggiungere il proprio scopo.
Quando il bambino non riesce in questo, o viene costretto a fare qualcosa che non vuole, o gli
si nega qualcosa che desidera, reagisce con una esplosione di rabbia che è espressione della
sua disperazione nel constatare, contrariamente a ciò che sperava, la propria incapacità e
inadeguatezza.
Quando ormai la crisi è scoppiata, e magari vi trovate di fronte a un bambino che morde, tira
calci e si rotola per terra, in genere la cosa più efficace è quella di cercare di distrarlo (a
questa età è molto facile) piuttosto che cercare di convincerlo con mille ragionamenti.
Vi diamo comunque alcuni consigli per non lasciarvi soli in questo difficile periodo.
L'imposizione di regole ragionevoli è utile e necessario. L'osservanza delle regole procura ai
bambini la sensazione di aver imparato a gestirsi e di aver accontentato i propri genitori e ciò
fa nascere sentimenti di autostima e valorizzazione.
E' bene stabilire regole chiare, definite e ragionevoli, ma non stare a discuterle continuamente
con il bambino.
E' importante anche non imporre regole se non si riesce ad esercitare un controllo, per
esempio non si può costringere un bambino a mangiare, a dormire né ad andare in bagno
contro la sua volontà.
I bambini rispondono bene alla coerenza: coloro che si prendono cura del bambino
dovrebbero essere d'accordo sulle regole da stabilire. I bambini sono confusi dai messaggi
contraddittori e tendono ad approfittarne.
Esprimete chiaramente la vostra approvazione e la vostra soddisfazione quando il bambino si
comporta bene: se il bambino avverte che quello che fa da gioia ai suoi genitori si sente
gratificato e importante e questo lo porta a voler ripetere un certo comportamento.
Cercate di evitare l'errore di ignorare il bambino quando si comporta bene e di prestargli
invece troppa attenzione, sgridandolo e rimproverandolo, quando si comporta male.
Non usate le minacce. Se siete veramente convinti di imporre una regola e di riuscire a farla
rispettare, fatelo, altrimenti è meglio non dire niente. Le minacce senza seguito confondono
solo i bambini e non ottengono nulla.
Le punizioni, che generalmente il genitore somministra, lasciandosi trascinare dalle emozioni,
non sono un mezzo educativo efficace. Può darsi che trattengano il bambino dal fare quello
che non dovrebbe, ma raramente gli insegnano a comportarsi bene, piuttosto lo umiliano e gli
insegnano che è giusto gridare e picchiare quando si è in collera.
Non ascoltate i consigli di parenti ed amici ben intenzionati, anche se hanno allevato più di un
bambino: voi soli conoscete vostro figlio come nessun altro può farlo. Non tormentatevi
chiedendovi se state facendo le cose giuste e se siete dei bravi genitori.
Armatevi di tanta pazienza… il tempo risolverà molti problemi.
??

L'INGRESSO ALLA SCUOLA MATERNA

E' una nuova, grande esperienza ed è un avvenimento molto delicato nella vita del vostro bambino:
• si troverà a dover accettare nuove abitudini e nuove compagnie (sovente ci sono bambini di diversa
etnia, lingua e/o religione )
• sarà impegnato a farsi accettare dai compagni e dall'insegnante
• dovrà parzialmente rimodellarsi e acquisire nuove competenze sociali.
Come potete aiutarlo?
• prima di abbandonare casa ricordategli che lo state accompagnando (non lasciando) alla SUA scuola
materna
• se ha un oggetto di transizione (orsacchiotto o altro) concedetegli di portarselo
• rammentategli il nome di qualche amichetto o adulto che incontrerà a scuola: ciò lo aiuterà a fissare dei
punti di riferimento stabili e rassicuranti
• nel tragitto da casa a scuola rendete il viaggio il più piacevole possibile con le vostre parole e (perché
no?) con qualche canzone
• soffermatevi un attimo con la maestra in presenza del bambino per parlare dei progressi o delle eventuali
difficoltà notate o anche solo per scambiare due parole...
• nell'accomiatarvi dal vostro piccolo non tralasciate di informarlo su chi lo andrà a riprendere nel
pomeriggio
• non arrivate in ritardo a prenderlo, almeno per le prime settimane: i bambini che restano ad aspettare
con la maestra dopo che tutti se ne sono andati si sentono abbandonati
• se al momento del distacco fa molti pianti e capricci cercate di mostrarvi tranquilli e minimizzate la
faccenda con il vostro comportamento e qualche frase per sdrammatizzare: non dategli l'impressione di
prendere troppo sul serio le sue lacrime altrimenti darete corpo alle sue paure e penserà che lasciarvi
andare è veramente pericoloso
• prendetevi qualche minuto di calma in più per accompagnarlo in modo che non abbia l'impressione di
venire scaricato in tutta velocità
• potrebbe essere utile trovare un'altra mamma ed un altro bambino con cui fare il percorso casa -scuola e
farli entrare assieme all'asilo, oppure la maestra potrebbe impegnare subito il bambino in un'attività
coinvolgente in modo da occuparlo appena arriva…
• vestitelo in maniera adeguata in modo da facilitargli la strada verso l'autonomia: NO a pantaloni con
bottoni, bretelle e cerniere, salopettes, scarpe con i lacci... SI’ a pantaloni comodi con elastico in vita,
scarpe con chiusura a stretch
• se ha intolleranze o allergie alimentari DOCUMENTATE segnalatelo alle educatrici e fatevi certificare ciò
dal pediatra curante
• facilità al pianto, vomito, dolori addominali, inappetenza, disturbi del sonno, la ricomparsa della pipì a
letto potrebbero in questo periodo essere indicatori di difficoltà di inserimento. In questi casi il bambino va
sostenuto con rassicurazioni ed incoraggiamenti ma è altresì importante mantenere un comportamento
di amorevole fermezza nei riguardi dell'opportunità che continui a frequentare la scuola materna.
Ricordatevi inoltre che:
• l'ingresso alla scuola materna comporta per la maggior parte dei bambini, soprattutto nel corso del I°
anno di frequenza, un gran numero di infezioni particolarmente a carico delle vie respiratorie: è normale
che il bambino si ammali in media 6-7 volte nel periodo da settembre a marzo!
• in caso di febbre, vomito, diarrea, congiuntivite secretiva il bambino non va portato a scuola
• in caso di eruzione cutanea diffusa il bambino non va portato a scuola prima di aver consultato il pediatra
curante
• il raffreddore comune senza febbre, anche se accompagnato da qualche colpo di tosse, non controindica
la frequenza della scuola materna
• dopo più di 5 giorni effettivi di assenza non è piu'necessario presentare il certificato di riammissione alla
frequenza della scuola materna redatto dal pediatra curante Tantomeno se tale assenza non sia
stata programmata per ferie o altro e di essa si sia preavvisato il personale docente.
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LA TELEVISIONE

La televisione é diventata un importante fattore nello sviluppo della personalità del
bambino e può essere utile o dannosa a seconda di come viene utilizzata.
Accendere e guardare la TV é molto semplice, perché non é necessaria alcuna fatica o
particolare abilità; invece leggere, fare giochi o suonare richiedono partecipazione intensa ed
impegno.
Così é facile che i bambini trascorrano molto, troppo tempo passivamente incollati davanti al
video, vedendo purtroppo, oltre ai programmi a loro destinati, moltissime trasmissioni adatte a
un pubblico adulto.
Un eccesso di televisione può avere un effetto deleterio sull'apprendimento e il
rendimento scolastico, può incoraggiare, attraverso i modelli proposti dai personaggi televisivi,
comportamenti pericolosi come l'uso di alcol, fumo, droghe, può favorire l'obesità, può creare
attraverso i martellanti messaggi pubblicitari un'idea errata di ciò che é giusto o meno
mangiare, può offrire un'immagine distorta della sessualità favorendo comportamenti a rischio,
può infine, attraverso le frequenti immagini di violenza, aumentare l'aggressività nei bambini.
Persino i cartoni animati contengono spesso eccessiva violenza che può provocare nei più
piccoli, facilmente impressionabili anche da scene apparentemente innocue, ansia e disturbi
del sonno, mentre i bambini più grandicelli di fronte a scene violente possono pensare che
questo sia uno stile di vita.
Il tempo passato davanti alla TV é tempo sottratto ad altre importanti attività: il bambino
perde interesse per l'ambiente da esplorare, fa meno movimento, addormenta la sua
immaginazione.
Nei momenti in cui la famiglia é riunita attorno alla tavola può essere un ostacolo alla
comunicazione e al dialogo.
Anche computer e videogame sono utili strumenti se utilizzati nel modo e nella misura
appropriati: possono stimolare delle abilità psicomotorie nel bambino, talvolta sono veri
strumenti didattici. Ma, analogamente alla TV non devono isolare il bambino dal suo ambiente,
dagli amici e dalla famiglia, sottraendolo al gioco e da importanti momenti di socializzazione.
Per il bambino il gioco é molto importante: é il modo migliore di fare esperienze, di esercitarsi,
di capire, di prepararsi alla vita; giocando con gli altri impara a socializzare, a diventare sicuro.
Una perdita preziosa causata dall'eccesso di TV e videogame é anche la lettura che
stimola l'immaginazione del bambino coinvolgendolo nella storia stessa.
I racconti, le favole antiche e moderne, offrono al bambino la possibilità di appoggiarsi alla
fantasia per superare i momenti di crisi legati alla crescita.
Insegnare ai bambini ad amare i libri non é solo fornire alternative alla TV, ma procurare
loro un importante strumento di arricchimento e anche di piacere che rimarrà per sempre un
loro patrimonio.
Per familiarizzare con i libri, é importante possederne fin da piccoli e soprattutto
ascoltare storie lette dai genitori. I libri giusti non sono solo i libri "utili", devono essere
soprattutto divertenti, in modo da facilitare nei bambini la scoperta del piacere di leggere.
indicazioni pratiche
1. Stabilite per quanto tempo il vostro bambino può guardare la televisione: un'ora al giorno é
più che sufficiente. Non tenete accesa la TV tutto il giorno! Date voi per primi il buon
esempio. Come estremo rimedio ci sono in commercio dei dispositivi che permettono di
razionare il tempo di accensione del televisore (TV meter).
2. Decidete quali sono i programmi da vedere. Consultate insieme al vostro bambino la guida
settimanale e scartate i programmi non adatti, includendo invece qualche bel documentario
sugli animali o trasmissioni in cui il bambino é stimolato ad assumere un ruolo più attivo.
3. Non permettete che la TV diventi l'amica o la baby sitter dei vostri bambini: é del vostro
calore umano e della vostra amicizia che i piccoli hanno bisogno. Sedetevi vicino a loro e
guardate insieme la TV, commentando e partecipando con loro. Utilizzata in questo modo,
la TV può anche essere un efficacissimo rinforzo dei vostri messaggi, un'occasione per
affrontare discorsi difficili, un ottimo strumento educativo.
4. Preparate dei giochi o delle cose interessanti da fare quando spegnete il televisore; il
bambino non protesterà se preparerete per lui qualcosa di speciale.
La difficoltà ad abbandonare la TV al momento di coricarsi é più spesso difficoltà a lasciare
i genitori: accompagnatelo nella sua camera, se occorre state un po' con lui e raccontategli
una storia.
5. Leggete delle belle favole al bambino e prendete l'abitudine di andare con lui in libreria
comperandogli il libro che più gli piace anche se non piace a voi. Potete invogliarlo
comprando libri da cui sono tratti i cartoni animati.
6. Può essere utile programmare l'acquisto di un videoregistratore per poter vedere insieme
solo cartoni o film selezionati in orari di propria scelta.
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Questo è l'indice delle FAQ di cui sopra con i consigli del tuo Pediatra

Trattamento della crisi di asma

Il bambino che non mangia

Qualche consiglio per una buona alimentazione

I capricci dei 2 anni

Dieta a partire dai 6 mesi

La febbre

l'influenza

Un bambino sempre ammalato

La laringite

L'urinocoltura

La mononucleosi

La prevenzione delle allergie ad inalanti

La profilassi delle endocarditi batteriche

Il raffreddore
La scarlattina

L'ingresso alla scuola materna

Svezzamento

La televisione e il tempo libero

La tosse

La varicella

Prevenire e curare le vulvovaginiti

Asma

Broncopolmonite

Dermatite atopica

Faringite e faringotonsillite acuta

Infezioni delle vie urinarie

Otite media acuta

Rinocongiuntivite allergica


Indice delle FAQ di Giuseppe Varrasi Pediatra
Le risposte a tutte queste domande le trovate sulla linguetta link: domande al pediatra dr.Giuseppe Varrasi

Cortisone e rischio di morbillo

Antibiotico e dermatite da pannolino

La mamma ha la varicella

La sindrome da biberon

Crisi d'angoscia

Fimosi

Epidemia di varicella a scuola

Varicella nella mamma che allatta

I percentili di crescita nei bambini

Non parla ancora

Gli scappa sempre la pipì

Si tocca il pisellino in pubblico

Accertamenti a tappeto e screening

Cisti smegmatiche

Alimentazione

SIDS: morte improvvisa del lattante

Infezioni ricorrenti delle prime vie aeree

Allattamento al seno: quanto latte deve mangiare?

Rifiuta i cibi solidi

Stitichezza o stipsi nei bambini

Sbatte al testa sul muro

Allattamento al seno: quando posso smettere di allattarlo?

Gli è rientrato un dentino

Candida

Allergici si nasce o si diventa?

Bambini dal Pediatra solo fino a sei anni?

Meningite e difetto dell'udito

L'influenza

Infezioni delle vie urinarie

Malattia di Kawasaki

Globuli rossi piccoli

Sindrome del cri du chat

Dermatite neonatale: il neonato con i brufoli

Bronchite asmatica

Beve solo camomilla dolce

Orario dei pasti

Allergia e cane in casa

Tosse secca notturna

Ci posso credere?
Il metodo della ricerca scientifica

Allergia alle proteine del latte: cosa può mangiare?

Cortisone per la febbre

Omeopatia e placebo

Le caratteristiche della nuova influenza A/H1N1

Visite domiciliari pediatriche


Posizione nel sonno e morte improvvisa del lattante

Piedi piatti e posizione nel sonno

Spasmi affettivi

Latte HA o ipoallergenico

Convulsioni febbrili

Dà il latte adattato: fermatelo!

Lussazione congenita dell'anca

Coliche dei neonati: quanto durano e quali rimedi

Togliere il pannolino

Impetigine

Cambiare casa
.
Come misurare la febbre ai bambini.

Supposte per la stitichezza

Ittero neonatale: cause, sintomi cure e conseguenze

Ghiandole linfatiche ingrossate

Febbre, dentini e sesta malattia

Carie da biberon

Calo di peso nel neonato

Enuresi notturna nei bambini

Bambino che tira testate contro il muro

Dare spesso l'antibiotico

Non vuole il ciuccio

Epistassi: il sangue dal naso

Dermatite atopica nei bambini

Fuoco di Sant'Antonio

Con la febbre si cresce?

Succhia il dito

Aggressività nel bambino piccolo

Salmonella nei bambini

Anticipare il vaccino contro il morbillo?

Materasso per il lettino

Come si eredita il favismo?

Quali sono le cause della cistite?

Il cibo non va mai imposto ai bambini

Gastroenterite

Il reflusso vescico-ureterale

Sferocitosi

Urinocoltura e infezione delle vie urinarie

Gruppo sanguigno

Varicella nei bambini

Sintomi dell'influenza A/H1N1

Problemi di correttezza e coscienza nella pratica medica.

Infezioni ricorrenti e fiducia nel Pediatra

Disturbi intestinali

Le risposte a Tutte queste domande le trovate sulla linguetta link: domande al pediatra dr. Giuseppe varrasi

Indice delle FAQ del Pediatra Giovanni Vertua

Le risposte alle FAQ sono nella linguetta link
FAQ del Pediatra Giovanni Vertua

L'influenza A/H1N1
Perché fa così paura l'influenza da virus A/H1N1? Come viene trasmessa? Ecco alcune informazioni utili.

Scarpine primi passi: la scarpa più adatta
A che età posso cominciare a mettere le prime scarpine per i primi passi a mio figlio? I consigli dell'esperto.

La prima settimana di gravidanza
A questo punto ha inizio un viaggio avventuroso, che condurrà l'ovulo fecondato nell'utero. Rappresenta un duro banco di prova.

Vitamine e gravidanza
E' utile integrare l'alimentazione della mamma in gravidanza con vitamine e sali?

Si puo' fare l'ecografia al cervello?
L'ecografia cerebrale per via transfontanellare è ormai una indagine abbastanza diffusa nei reparti di neonatologia.

Lo sviluppo della vista nel neonato
Le tappe dello sviluppo della vista nel neonato e nel primo anno di vita.

Vaccinazione contro l'epatite B alla nascita
La vaccinazione contro il virus dell'epatite B viene sempre eseguita alla nascita nei bambini nati da madre HbsAg positiva.
Naso chiuso
Un organo molto importante: ci permette di ricevere ossigeno e funge da filtro naturale per l'organismo.

Quali tettarelle per il biberon?
Quali tettarelle scegliere per il biberon di un neonato? I tipi di tettarelle in commercio e i consigli su quali usare.

Diagnosi precoce della sindrome di Down
La diagnosi prenatale si basa su tecniche di prelievo di cellule fetali, su cui viene fatta l'analisi cromosomica e dimostrata l'anomalia genetica.

Ciuccio per un neonato
Il ciuccio può essere di due tipi: a ciliegia (forma rotonda più adatta ai neonati) o anatomico (a forma di goccia). I consigli del Pediatra.

Una macchia rosa sul pannolino
Una macchia rosa sul pannolino. Non si tratta di patologia e non bisogna allarmarsi.

Come avviene la fecondazione
Ecco come avviene la fecondazione: in una "gara" fra spermatozoi per la fecondazione dell'ovulo l'inizio della vita.

Il selenio
Si trova negli alimenti di origine animale e vegetale. Non si sa esattamente quanto selenio contenga l’organismo umano.

Lo iodio
Lo iodio è un oligoelemento che si trova negli alimenti di origine animale e vegetale.

Si può allattare in gravidanza?
In attesa di un secondo figlio, si può continuare ad allattare il primo?

Il potassio
Si trova negli alimenti di origine animale e vegetale, in particolare nei cibi freschi non sottoposti a trattamenti di conservazione.

Il fosforo
È un macroelemento contenuto nelle ossa e dei denti. Svolge un ruolo importante nel metabolismo energetico. Scopri altre informazioni utili.

Fa male fumare in gravidanza?
Il fumo durante la gravidanza provoca una varietà di conseguenze sullo sviluppo del feto e del neonato.

I sali minerali
I sali minerali sono sostanze inorganiche che svolgono un ruolo di fondamentale importanza nel funzionamento degli organismi viventi.

Crosta lattea e dermatite seborroica
La crosta lattea o dermatite seborroica è un disturbo molto comune nei lattanti dovuto, forse, ad un'eccessiva produzione di sebo.

Vitamine nei cambi di stagione
Nei cambi di stagione è normale e assolutamente fisiologico sentirsi stanchi, fisicamente e mentalmente, affaticati, e deconcentrati.

Allattamento al seno: capezzolo introflesso
Il capezzolo introflesso è un difetto che interferisce con l'allattamento al seno.

Dermatite atopica: quanto spesso lavare il bambino?
Quanto spesso lavare la pelle del bambino con dermatite atopica? La pelle è secca e soffre i lavaggi energici.

La spina bifida
La spina bifida è un difetto congenito della spina dorsale.

Lo scorbuto
E' causato da prolungato deficit di vitamina C. Lo scorbuto infantile è causa di malformazioni ossee.

Il rachitismo
Il rachitismo è una malattia dello scheletro e delle ossa dovuta a una carenza di vitamina D o di
calcio.

Il beri-beri
Il beriberi è una malattia causata da una scarsità di vitamina B1. Esistono tre tipi di beriberi: secco, umido e infantile.

Carenza di vitamine
Una condizione di carenza di vitamine può determinare seri disturbi all'organismo.

Pavor nocturnus: ha gli incubi di notte
Il pavor nocturnus è un disturbo del sonno. Nel bel mezzo del sonno profondo, il bambino si siede di colpo sul letto, grida, piange, spesso urla e singhiozza.

Allergia al gatto e al cane nei bambini
Come si manifesta nei bambini l'allergia al gatto e al cane, con quali sintomi, quali rimedi consiglia il Pediatra. Esiste un vaccino al pelo di cane e gatto.

Laringomalacia
La laringomalacia è un disturbo congenito della laringe caratterizzato da uno stridore inspiratorio e da un'ostruzione delle vie aeree.

Ferro al neonato
Nel neonato il fabbisogno di ferro è assai elevato a causa della sua rapida crescita in statura e in peso.

Oggetti per la sicurezza della casa
La sicurezza di un bambino passa anche attraverso scelte semplici sugli oggetti della casa.

Laringospasmo
Il laringospasmo è una patologia particolarmente frequente tra uno e tre anni, anche se può colpire altre età. Improvvisamente, in genere in piena notte.

Ernia ombelicale
L'ernia ombelicale è estremamente frequente e si presenta come una tumefazione dell'ombelico.

Calmare il pianto del neonato
Il pianto del neonato è fatto apposta per non lasciare indifferenti. Non esistono neonati che mangiano, dormono e non piangono mai.

Indice di Apgar
L'indice di Apgar è un voto che viene assegnato alla nascita ed esprime la vitalità del neonato e l'efficienza delle principali funzioni dell'organismo.

Allattamento al seno: la mamma che allatta
L'allattamento al seno è bello e utile, ma come fare? I nostri consigli alla mamma che allatta un neonato.

Il raffreddore nel bambino piccolo
Il neonato o il bambino piccolo soffrono particolarmente di raffreddore per via della ostruzione delle vie nasali.

Donazione del cordone ombelicale
La donazione del sangue del cordone ombelicale è un gesto d'amore che può salvare delle vite.

L'angioma
L'angioma è una macchia della pelle, dovute ad una dilatazione dei capillari sanguigni, chiamati anche con il termine popolare di "voglie".

Il colore degli occhi nel neonato
Anche se non si rivela subito alla nascita il colore degli occhi è in realtà già deciso e scritto nei geni trasmessi al neonato dai genitori.

Il singhiozzo
Il singhiozzo è un fenomeno naturale nel neonato, soprattutto nei primi mesi di vita, e non è dovuto ad alcun problema di salute.

Crescita in peso di neonato e bambino fino a due anni
Nei primi giorni di vita il peso del neonato si riduce, poi inizia a crescere regolarmente. Osserviamo la crescita del peso di un bambino fino ai due anni.

Uso del marsupio nel neonato
Il marsupio può essere usato già dalle prime settimane di vita. I consigli per un uso corretto.

Allattamento al seno e risvegli notturni
A otto mesi si sveglia e prende ancora il latte dalla mamma. Come comportarsi per risolvere il problema.

Digrigna i denti mentre dorme
Il bruxismo, cioè digrignare i denti mentre si dorme, è un fenomeno che si può osservare in tutte le diverse fasi della crescita di un bambino.

La medicazione del moncone ombelicale
I consigli dei nostri esperti per la medicazione del moncone ombelicale.

La salmonella
Esistono tre tipi di salmonella. Sono malattie causate da batteri del genere Salmonella, che possono causare da una semplice gastroenterite al tifo.

Allattamento al seno: sangue nel rigurgito
La presenza di sangue nel rigurgito di un neonato durante l'allattamento al seno quasi sempre deriva da ragadi o da escoriazioni del seno materno.

Angioma piano
L'angioma piano è la cosiddetta voglia di vino o di fragola. Se è molto vistoso l'unica terapia è quella chirurgico-plastica, altrimenti basta la laserterapia.

Rischio nella tonsillectomia
Che rischio si corre con l'intervento alle tonsille? L'operazione chirurgica viene sempre eseguita in anestesia generale.

La crescita in statura di un bambino
Per avere un quadro completo dello sviluppo è importante anche tenere conto della crescita della
statura di un bambino.

L'alimentazione del bambino che pratica sport
L'alimentazione del bambino che pratica sport, oltre a fornire un giusto apporto di energia, deve essere variata ed equilibrata.

Craniostenosi
La craniostenosi è una malformazione del cranio dovuta ad un'alterazione dell'ossificazione. L'intervento va eseguito entro il primo anno di vita.

La stitichezza in gravidanza
La stitichezza è un problema comune in gravidanza. Per risolvere, o per lo meno attenuare il problema: non farmaci, ma moto e alimentazione corretta.

Il fratellino e la gelosia
È piuttosto comune che un bambino reagisca con gelosia alla nascita di un fratellino con atteggiamenti più o meno aggressivi

Respiro affannoso nel neonato
Nel corso del primo anno di vita e specialmente nei neonati prematuri, i movimenti respiratori possono essere irregolari.

Adenoidectomia e anestesia.
La moderna anestesia prevede per gli interventi di adenoidectomia e/o tonsillectomia l'intubazione oro-tracheale e una narcosi con vena incannulata.

Massaggio neonatale
La tecnica del massaggio neonatale serve per tranquillizzare e rilassare i neonati che hanno disturbi del sonno o facilità al pianto.

Il test di gravidanza: quando farlo e come funziona
Il test di gravidanza serve per verificare con buona probabilità se una donna è incinta o meno. Quando farlo e come funziona.

Insufflazioni endotimpaniche o cateterismo tubarico
Le insufflazioni endotimpaniche (cataterismo tubarico) rappresentano il metodo più valido per portare acqua termale all'interno dell'orecchio.

Le voglie in gravidanza
Si chiamano voglie quegli improvvisi, irresistibili, urgenti desideri di qualche cibo particolare.

Come si prepara il latte artificiale
Il metodo corretto per evitare gli errori più comuni nella preparazione del latte artificiale. I consigli dell'esperto.

Ipospadia
Ipospadia è l'apertura dell'orifizio uretrale in posizione anomala. Le fasi dell'intervento chirurgico.

Dare vitamine con l'antibiotico?
Dare vitamine con l'antibiotico è una vecchia ed inutile abitudine.

La cameretta del neonato
Come arredare la cameretta del neonato tenendo conto di quelle che saranno le sue esigenze future.

È rischioso dormire a pancia in su?
Le raccomandazioni di dormire a pancia in su valgono per il bambino fino ai 6 mesi di età.

Come si fa la medicazione del moncone ombelicale
Per favorire la caduta del moncone ombelicale ed evitare la comparsa di infezioni è necessario medicarlo almeno due volte al giorno con garze sterili.

Latte vaccino
Perchè non bisogna dare il latte vaccino ad un neonato e ad un bambino nel primo anno di vita? Il pediatra spiega il motivo.

Pidocchi cura e prevenzione
I pidocchi vivono sui capelli e si cibano di sangue. Si riproducono attraverso le uova che si chiamano lendini. I consigli sulla prevenzione e sulla cura.

Sindrome di Duncan
La sindrome di Duncan o sindrome linfoproliferativa legata al cromosoma X. E' una rara malattia congenita del sistema immunitario.

Pitiriasi rosea nei bambini
Una strana eruzione sulla pelle

Stimolo ad urinare spesso in gravidanza
Lo stimolo ad urinare spesso è un problema frequente in gravidanza.

Circoncisione
Ci sono controindicazioni alla circoncisione?

Trattiene le feci
Trattiene le feci e ci disperiamo intorno a lei per fargliela fare. Quale consiglio ci potete dare?

Il calendario delle vaccinazioni
Il calendario delle vaccinazioni è lo schema dei tempi in cui vanno effettuate le vaccinazioni dei bambini, sia obbligatorie che raccomandate.

Allergia all'alternaria
L'Alternaria è una muffa molto diffusa, che si sviluppa su carta da parati, tappeti, terriccio e foglie di piante ornamentali. Può provocare allergia.

Aritmia sinusale
E' una malattia del cuore o una cosa normale?

Stanchezza in gravidanza
La stanchezza in gravidanza è normale: bisogna imparare a rilassarsi ed evitare sforzi eccessivi.

Intervento per ernia inguinale nel bambino
L'ernia inguinale nel bambino regredisce da sola o è inevitabile l'intervento chirurgico.

Emorroidi in gravidanza
Le emorroidi sono piccole dilatazioni delle vene che raccolgono il sangue della regione anale e perianale. Frequenti in gravidanza.

Bagnetto impossibile
E' diventato impossibile cambiarla o fare il bagnetto: non sta più ferma un attimo. Cosa mi consigliate?

Quanto dura la gravidanza?
Lo sapevi che la gravidanza dura in realtà otto mesi e mezzo? Ecco spiegato il perché.

Nausea e vomito in gravidanza
La nausea accompagnata da conati di vomito o, più raramente, da vomito vero e proprio, è spesso il primo segno della gravidanza.

La placenta
La placenta è l'organo di scambio fra la mamma e il bambino durante la gravidanza.

Polmonite atipica
La polmonite atipica o da Mycoplasma è causata da un microrganismo che è una via di mezzo tra un batterio ed un virus.

Attività fisica in gravidanza
Lo sport e una adeguata attività fisica sono consigliabili dall'inizio della gravidanza, almeno come facili esercizi di ginnastica da eseguire tutti i giorni.

Crampi in gravidanza
I crampi sono un disturbo frequente nel terzo trimestre di gravidanza.

I disturbi del sonno
I disturbi del sonno: quando il bambino ha paura di addormentarsi da solo.

Cheratosi pilare
La cheratosi pilare è caratterizzata dalla presenza di piccole papule cheratosiche, di colore ora bianco-grigiastro ora rossastro.

Un cane in casa
Tenere in casa un cane con un bambino neonato. I consigli del pediatra.

Quarta malattia
Secondo la maggior parte degli studiosi la quarta malattia non è altro che una forma attenuata di scarlattina.

Gli ormoni della gravidanza
Gli ormoni prodotti nella prima parte della gravidanza sono: la gonadotropina corionica umana (HCG), il progesterone, gli estrogeni e la prolattina.

Ipomelanosi di Ito
L'ipomelanosi di Ito è una rara malattia cutanea caratterizzata da una ipopigmentazione.

Idrocele
L'idrocele è l'accumulo di liquido nella sacca che circonda il testicolo. E' dovuto alla persistenza del dotto peritoneale e normalmente scompare entro l'anno.

Gravidanza: acido folico
L'acido folico è una sostanza molto importante per la produzione dei globuli rossi. Perché va preso in gravidanza?

Emeralopia
Soffre di adattamento della vista al buio. Gli è stata diagnosticata l'emeralopia. Cosa dobbiamo fare?

Sindrome di Duane
Una rara malattia congenita agli occhi

Celiachia nei bambini
Il bambino con la celiachia non tollera le farine con glutine. La gliadina (glutine) è contenuta in frumento, orzo, segale ed avena.

Parotite in gravidanza
Quali sono le conseguenze della parotite per il feto nei primi tre mesi di gravidanza?

Dieta vegetariana per i bambini
La dieta vegetariana è una alimentazione corretta per i bambini? Può causare problemi di nutrizione?

Ciclo mestruale
Il ciclo mestruale è l'insieme dei meccanismi che portano la donna all'ovulazione.

Lo svezzamento nel bambino con predisposizione allergica
Nel bambino allergico o predisposto alla allergia, lo svezzamento prevede maggiore attenzione ai tempi di introduzione di carne, pesce, uovo, frutta e verdura.

Il singhiozzo nella pancia della mamma
Il bambino inghiotte un po' di liquido amniotico che emetterà come se avesse il singhiozzo nella pancia della mamma.

La seconda settimana di gravidanza
Siamo nei giorni che precedono l'ovulazione: gli estrogeni preparano, all'interno dell'utero, un tessuto soffice e ben irrorato.

La terza settimana di gravidanza
Sei già incinta, ma non dovresti avvertire, per il momento, alcun segnale. Mentre lo zigote si trasforma in morula.

La quinta settimana di gravidanza
Se non hai ancora fatto un test di gravidanza, questo è il momento per confermare di essere incinta. Scopri cosa succede dentro di te.

Lingua a carta geografica
La lingua a carta geografica detta anche glossite migratoria benigna.

Dieta per intolleranza al fruttosio
L'intolleranza ereditaria al fruttosio è una rara malattia metabolica, nella quale si deve seguire una dieta rigorosa. Ecco gli alimenti permessi e proibiti.

Labbro leporino
Il labbro leporino è una malformazione congenita con divisione del labbro superiore (labioschisi); si associa a mancata saldatura della mascella (palatoschisi).

Alimenti per l'infanzia
La classificazione di tutti gli alimenti per lattanti e neonati realizzata da Pediatria On Line per BabyChef.

Pronuncia male la R
Con il nome di dislalie si intendono dei difetti di pronuncia,che si esprimono con l’incapacità a pronunciare la S, la Z, la R.

Cammina sulla punta dei piedi
Camminare in punta di piedi è da considerarsi normale nel periodo che va da uno a due anni compiuti.

La salmonella: le cause del contagio
Tutti gli alimenti che causano il contagio da salmonella.

Il mal di gola
Il bambino con il mal di gola accusa dolore nella deglutizione, si lamenta per la gola secca, ruvida e ha la sensazione di avere un corpo estraneo in gola.

La tosse nel bambino
La tosse rappresenta un importante meccanismo di difesa dell'organismo che ha lo scopo di pulire le vie respiratorie da secrezioni o da corpi estranei.

Prevenire le otiti con un chewing-gum?
L'uso del chewing-gum, favorendo il riflesso della deglutizione e di conseguenza l'apertura delle tube di Eustacchio, può prevenire le otiti.

Sindrome di Williams
La sindrome di Williams è una malattia genetica piuttosto rara causata da una microrottura del gene, situato all’interno del cromosoma 7.

Pollice a scatto
Gli resta il dito piegato.

Macchie mongoliche
Una chiazza blu in fondo alla schiena

Controindicazioni alle vaccinazioni
Preconcetti e antiche paure

La casa del bambino allergico
Nella casa del bambino allergico è necessario applicare misure di prevenzione anti-acaro e, quando possibile, progettare sin dall'inizio gli ambienti interni.

Otite e reflusso gastro-esofageo
L'associazione tra otite media effusiva e reflusso gastro-esofageo è stata dimostrata.

Perdere i capelli quando si allatta
Perdere i capelli quando si allatta è una conseguenza del mancato influsso positivo degli ormoni della gravidanza.

Il miele
Si può dare il miele nei primi 12 mesi di vita del bambino?

Gli si arrossa la bocca quando mangia il pomodoro
Gli compaiono delle macchie rosse quando mangia il pomodoro. Può trattarsi di allergia al pomodoro?

Sinovite dell'anca
Soffre di sinovite transitoria benigna dell'anca. Va curata con farmaci antiinfiammatori, ma non lascia alcuna conseguenza a livello dell'articolazione.

Dieta priva di istamina
Mia figlia deve seguire una dieta priva di istamina. Quali sono questi elementi?

Atassia-teleangectasia
L'atassia-teleangectasia o sindrome di Louis-Bar è una rara malattia degenerativa che interessa vari organi.

La sindrome di Kawasaki
La sindrome di Kawasaki è una patologia che colpisce prevalentemente i bambini d'età inferiore ai 4 anni.

Alopecia: perdita dei capelli
La alopecia o perdita di capelli nei bambini è dovuta a molteplici fattori in età pediatrica, fra cui traumi ed in particolare tricotillomania.

Zecche
Le zecche sono parassiti imparentati con gli acari, ma si distinguono da questi perché hanno la bocca munita di dispositivi per pungere e succhiare il sangue.

Sindattilia
La sindattilia (la fusione congenita di dita della mano o, più raramente, del piede) è una delle malformazioni congenite più frequenti.

Neurofibromatosi
Per neurofibromatosi si intende un gruppo di malattie genetiche che hanno in comune la presenza di neurofibromi, noduli lungo il decorso dei nervi.

Mollusco contagioso nei bambini
Il mollusco contagioso è una infezione virale della pelle dei bambini dovuta al Poxvirus. Sintomi: papule molli senza prurito. Terapia: trattamento locale.

Sindrome di Robinow
La sindrome di Robinow è estremamente rara caratterizzata da bassa statura, da anomalie del cranio e della faccia, da malformazioni scheletriche.

Coloboma della palpebra
Coloboma: un difetto di sviluppo dell'occhio e delle sue parti.

I cereali
I cereali (frumento, mais, riso, orzo, avena, segale) nell'alimentazione del bambino rappresentano una buona fonte di energia.

Infezione da Streptococco nel neonato
Cosa comporta l'infezione da streptococco beta-emolitico gruppo D?

La colazione
Durante il sonno notturno l'organismo brucia l'energia fornita dall'ultimo pasto serale.

Ipoglicemia neonatale
Un calo di zucchero più frequente nei prematuri. Le ipoglicemie possono essere transitorie o persistenti.

Come si raccolgono le urine?
Per avere risultati attendibili nell'esame delle urine è necessario rispettare alcune regole nella raccolta.

Allergia agli scarafaggi
Come comportarsi?

Feci verdi o cacca verde nel neonato
Il mio bambino fa spesso la cacca verde. Quando il colore delle scariche è un problema nel neonato? Feci verdi non significa salmonella o indigestione.

Cammina con i piedi in fuori
Il mio bambino ha appena imparato a camminare e un piede in fuori. Passerà da solo o serve uno specialista ortopedico?

Le verdure surgelate
Si possono usare per l'alimentazione dei piccoli le verdure surgelate?

La propoli ai bambini?
La propoli è una sostanza resinosa che le api operaie raccolgono nelle ore più calde della giornata dalle gemme di diverse piante.

La pappa reale
La pappa reale si può dare ai bambini piccoli? Può essere utile per l'appetito?

Scaldare il latte nel microonde
Si può scaldare il latte dei neonati nel forno a microonde, ma occorre rimescolare bene il latte e verificare sempre la temperatura.

La propoli e lo zinco
Ho letto che assumere la propoli e lo zinco aiuta a ridurre le infezioni delle vie respiratorie. Posso darli al mio bambino che si ammala spesso?

A cosa servono i mucolitici
I mucolitici agiscono con meccanismi diversi a secondo della molecola da cui sono composti.

I fattori predisponenti l'otite media acuta
L'otite media acuta è causata da batteri o da virus che dalla gola e/o dal naso penetrano nell'orecchio medio risalendo attraverso le tube di Eustachio.

Alimentazione da uno a tre anni
I consigli per una sana ed equilibrata alimentazione da uno a tre anni.

Il fluoro ai bambini
Dare fluoro ai bambini rinforza lo smalto dei denti ed è associata ad una riduzione della carie. Ovviamente accompagnata da una corretta igiene dentale.

Il cioccolato fa male ai bambini piccoli?
Esistono un mucchio di luoghi comuni da sfatare sul cioccolato.

Intolleranza al lattosio
L'intolleranza al lattosio è un difetto di digestione degli zuccheri. Il lattosio è uno zucchero contenuto nel latte, costituito da glucosio e galattosio.

Sarà daltonica?
Mia figlia, di 30 mesi, sembra non riconoscere il colore rosso. Sarà daltonica?

Strofulo
Lo strofulo è una malattia legata ad una sensibilizzazione a sostanze irritanti o tossiche presenti nelle punture di insetti.

Uno spazio tra i denti davanti
I denti incisivi superiori molto distanti tra loro; questo può comportare qualche problema?

Pielonefrite
All'analisi delle urine si riscontra spesso la presenza di proteine, sangue, batteri e globuli bianchi.

Convulsioni febbrili
Che cosa sono? Come comportarsi?
Quinta malattia: sintomi e terapia nei bambini

La quinta malattia è una malattia esantematica dei bambini; i sintomi sono arrossamento alle guance ed eruzione al corpo; il Parvovirus B19 non ha terapia.

Valori normali dei globuli bianchi
Come interpretare correttamente l'emocromo.

Alito cattivo
L'alito cattivo o alitosi nei bambini si spiega con la formazione nella bocca di sostanze maleodoranti o con alcune malattie della bocca o del naso.

Non ha il riflesso rosso
L'esame del riflesso rosso nei neonati si esegue con l'oftalmoscopio, lo strumento che permette all'oculista di esaminare la retina ed il fondo dell'occhio.

Pitiriasi alba
La pitiriasi alba è una manifestazione cutanea comune tra i bambini, caratterizzata dalla presenza di macchie chiare tondeggianti, spesso al volto.

Giardia
La giardiasi è un'infezione intestinale provocata da un protozoo chiamato Giardia Lamblia.

La sindrome degli occhi di gatto
La sindrome degli occhi di gatto provoca una malformazione oculare chiamata coloboma oltre a difetti cardiaci e disturbi epatici.

Dermatite erpetiforme
La dermatite erpetiforme è una dermatite cronica che si associa alla malattia celiaca, caratterizzata da una eruzione simmetrica di vescicole e piccole bolle.

Infezione da citomegalovirus
Il citomegalovirus è un virus responsabile di un'infezione molto comune, spesso senza sintomi.

Atassia cerebellare dopo varicella
Sebbene raramente, la varicella può complicarsi a livello neurologico con meningoencefalite o atassia cerebellare.

L'obesità infantile
Come intervenire e quali precauzioni prendere nell'obesità infantile.

Alimentazione nei giorni di gara
Quale alimentazione è più indicata nei giorni di gara per i ragazzi che praticano sport?

Il fabbisogno calorico nel bambino
Il fabbisogno calorico nel bambino varia nelle diverse età dell'infanzia.

Viaggi all'estero con bambini: i rischi infettivi
Cose da sapere prima di partire e precauzioni da prendere contro i rischi infettivi per un viaggio sicuro con i bambini.

Il lavaggio degli indumenti
Come garantire un elevato livello di igiene.

Parotite o orecchioni
I sintomi di parotite (orecchioni) nei bambini sono febbre, malessere generale e scarso appetito, e soprattutto un doloroso ingrossamento sotto le orecchie.

Vaccinazione anti poliomielite
Non vi sono farmaci in grado di curare questa malattia.

Sindrome di Steven-Johnson
E' la forma estrema per gravità dell'eritema multiforme o eritema polimorfo, una caratteristica sindrome acuta da ipersensibilità.

Come si fa l'aerosol nei bambini
L'aerosol nei bambini: consigli pratici ed errori comuni.

Lo sviluppo della vista
Gli occhi di un bambino sono sensibili alla luce quando ancora si trova all’interno del grembo materno.

Vitamine nell'anziano
La popolazione anziana sia una fascia di popolazione particolarmente esposta al rischio di ipovitaminosi.

Gli avvelenamenti domestici
Le sostanze potenzial­mente pericolose che si trovano in una casa sono tante. Vediamo alcuni ac­corgimenti per evitare gli avvelenamenti domestici accidentali.

Neonati e condizionatore d'aria
In una casa con un neonato si può usare il condizionatore d'aria o il climatizzatore? I consigli del Pediatra per difendere il bambino dal caldo afoso.

Werdnig-Hoffmann
La malattia di Werdnig-Hoffmann è una rara malattia degenerativa che colpisce le cellule nervose.

Pericolo toxoplasmosi in gravidanza
Quali problemi comporta la toxoplasmosi nelle varie fasi della gravidanza?

La carne nell'alimentazione
Come controllarne la sicurezza?

Come si prepara una sospensione
Il modo corretto di preparare un antibiotico.

Fino a quando sterilizzare il biberon?
Faccio ancora bollire tutto, ma fino a quando è veramente necessario sterilizzare il biberon e tettarelle? I consigli del Pediatra.

Effetti della toxoplasmosi in gravidanza
La toxoplasmosi in gravidanza può avere effetti anche gravi sul bambino e comporta il pericolo di complicazioni sul feto.

Epifora: gli lacrima sempre l'occhio
Si chiama epifora un problema dovuto ad un ostacolo al normale deflusso delle lacrime attraverso il canale lacrimale. Le cause e la terapia.

La quarta settimana di gravidanza
Puoi non accorgerti, per ora, di essere incinta. Al contrario potresti invece avvertire che qualcosa è cambiato in te. Leggi l'articolo e scopri cosa.

Rifiuta il latte e la pasta
Il mio bambino di 22 mesi da circa una mese rifiuta il latte e la pasta. I consigli dell'esperto per una dieta alternativa.

Test del sudore
Il test del sudore è l'esame per scoprire la fibrosi cistica o mucoviscidosi. Si ricercano il sodio e il cloro nel sudore.

Cardiopatia congenita: tronco arterioso
Alla ecografia è stata diagnosticata una malformazione cardiaca al feto. È necessario un intervento chirurgico per correggere l'anomalia.

Il sodio
Il sodio si trova in quasi tutti i cibi, soprattutto nel cloruro di sodio (il sale comune). Una carenza di sodio causa calo della pressione, crampi,
debolezza.

Lo zinco
Lo zinco è un costituente o attivatore di numerosi enzimi del metabolismo.

Allattamento al seno: si può allattare con le mestruazioni?
Il ciclo mestruale non ha nessun effetto diretto nell'allattamento al seno.

Allattamento al seno: è nutriente il mio latte?
Uno dei timori più diffusi nelle mamme durante l'allattamento al seno è di sapere se il proprio latte sia più o meno nutriente.

Il rame
La percentuale di rame contenuta nei vegetali varia a seconda del contenuto di minerale nel terreno su cui vengono coltivati.

Il manganese
Il manganese è un oligoelemento indispensabile nell'attivazione di numerosi enzimi ed coinvolto nel metabolismo.

Il ferro
Il ferro è un oligoelemento presente in due forme negli alimenti: il ferro emico e non emico. Carne e pesce sono le fonti principali di ferro.

Il calcio
Il calcio è un fondamentale costituente delle ossa e dei denti. Si trova negli alimenti di origine animale e vegetale.

Bisogna tirare indietro la pelle del pisellino?
La cura del pisellino. Non va eseguita alcuna manovra traumatica per risolvere la fimosi del neonato perchè si risolve spontaneamente nel tempo.

Vitamine in convalescenza
E' noto che, quando si è convalescenti da una malattia più o meno grave e/o più o meno lunga, l'appetito si riduce notevolmente e ci si sente deboli.

Vitamine per chi studia
Possono essere utili delle vitamine quando uno studente avverte una notevole stanchezza, sia fisica che mentale.

Dare le vitamine ai bambini
I bambini spesso hanno una dieta troppo povera di frutta e verdure e quindi necessitano di vitamine.

Vitamine, sport e un'alimentazione equilibrata
E' fondamentale abbinare all'attività fisica un'alimentazione equilibrata.

Il bagnetto
Il bagnetto è per il bambino un'occasione di gioco e di relax e può diventare un piccolo rito che lo prepara ad andare a nanna.

Quale apparecchio per l'aerosol?
Gli apparecchi per aerosol (nebulizzatori) sono molto usati nella terapia dell'asma e nei pazienti affetti da infezioni delle vie respiratorie.

La pellagra
La pellagra è la malattia dovuta al deficit combinato di vitamina PP e triptofano. I sintomi sono lesioni della pelle, demenza, diarrea e disturbi nervosi.

Neonato che cresce poco
Quale potrebbe essere la causa per cui un bimbo di cinque mesi cresce poco? Dopo il quarto mese l'aumento di peso può assumere un andamento a singhiozzo.

Lo sviluppo dell'udito
Già all'interno del pancione della mamma il feto è in grado di avvertire i suoni. Scopri come si sviluppa il senso dell'udito.

Vaccinazione anti-Haemophilus
La vaccinazione contro l'Haemophilus influenzae di tipo b va consigliata in tutti i bambini sotto i 5 anni di età.

La permanente ai capelli durante la gravidanza
Durante il corso della gravidanza è opportuno non tingersi i capelli. Si può ricorrere a tinture a base di sostanze vegetali come la camomilla o l'hennè.

Come si misura la febbre
Come si misura la febbre: i vari modi per misurare la temperatura corporea, sia con termometro ascellare che rettale o auricolare.

Varicella in gravidanza
Contrarre la varicella in gravidanza è una situazione rara, ma non rarissima: leggi i nostri consigli.

Encefalopatia mitocondriale
Le malattie mitocondriali possono colpire qualsiasi organo, ma più spesso interessano il muscolo e il cervello.

Allergico al lattice
Le proteine del lattice che causano allergia sono varie. Possono determinare la comparsa di quadri clinici quali orticaria, rinite, congiuntivite, asma.

Quando introdurre il glutine nello svezzamento
Il glutine deve essere introdotto nella dieta dello svezzamento del bambino dopo il sesto mese di vita.

La cameretta del bambino
Il lettino, le ceste per i giochi, le tende, il fasciatoio: tutto ciò che è necessario per la cameretta del bambino. I consigli per scegliere i materiali.

Lo sviluppo motorio nel primo anno
Esiste una grande variabilità nei tempi oltre che nelle modalità dello sviluppo motorio nel primo anno di vita.

Dermatite atopica
La dermatite atopica è una malattia cronica della pelle dei bambini, il cui sintomo più costante e fastidioso è il prurito.

Marsupio
Esistono due tipi di marsupio sul mercato: un tipo "semplice" ed un tipo più "elaborato".

Manovra di Ortolani
La manovra di Ortolani fa parte degli accertamenti diagnostici della displasia dell'anca o lussazione congenita dell'anca in età pediatrica.

Vaccinazione antiinfluenzale
La vaccinazione anti-influenzale va riservata a quei bambini che presentano patologie croniche. Cosa consiglia il pediatra.

L'igiene del neonato
L'igiene del neonato comincia subito dopo la nascita in sala parto, con sola acqua e senza detergenti. I consigli per l'igiene a casa.

Sindrome di Edwards
La sindrome di Edwards, detta anche sindrome da trisomia 18, è una aberrazione cromosomica in cui è presente un cromosoma 18 in più.

Fontanella nel neonato
La mamma può tranquillamente lavare e toccare la testa del neonato senza timore di provocare danni alla fontanella.

Le più comuni malattie dell'infanzia
Morbillo, Parotite, Pertosse, Rosolia, Quinta malattia, Scarlattina, Sesta malattia e Varicella.

Latte di capra
Il latte di capra possiede proteine antigenicamente simili a quelle del latte vaccino, in grado cioè, di determinare le stesse reazioni allergiche.

Omogeneizzati o liofilizzati?
Omogeneizzati e liofilizzati hanno le stesse caratteristiche nutrizionali. Nelle prime fasi dello svezzamento vengono spesso preferiti i liofilizzati.

Il magnesio nei bambini
Il magnesio è un macroelemento contenuto negli alimenti di origine animale e vegetale. Perché è fondamentale per la crescita dei bambini.

Drenaggio trans-timpanico
Il drenaggio trans-timpanico o timpanostomia è un intervento al timpano: viene posizionato un tubicino di ventilazione per rimuovere il catarro dall'orecchio.

Insegnare a non fare la pipì a letto
Come capire quando i bambini raggiungono la capacità di non fare la pipì a letto di notte.

Eruzione dei denti da latte
E' in ritardo con l'eruzione dei denti da latte: non è ancora uscito alcun dentino a 9 mesi.

Incidenti domestici: i pericoli della casa per un bambino
Alcune indicazioni per aiutare a rendere più sicuri dai pericoli gli ambienti della casa ed evitare gli incidenti domestici.

Sindrome di Klinefelter
La sindrome di Klinefelter è una malattia causata dalla presenza di un cromosoma X in più nei maschi.

Animali in casa?
Animali in casa, si o no? Non vi sono controindicazioni, a patto che si seguano delle norme igieniche rigorose.

Sesta malattia nei bambini: sintomi e foto
La sesta malattia è una malattia esantematica dei bambini, i cui sintomi sono la febbre seguita da una tipica eruzione al corpo.

Sterilizzare il biberon
Per una vera igiene del biberon e degli oggetti che circondano il tuo bambino: vantaggi e svantaggi di sterilizzare a "caldo" o a "freddo".

Sindrome di Jeune
La sindrome di Jeune generalmente causa grave difficoltà respiratoria alla nascita o nella prima infanzia.

Boel-test
Utilizzando il Boel-test, il Pediatra è in grado di avere informazioni sull'udito e sulle capacità uditive e motorie del neonato.

Toxoplasmosi in gravidanza: gatto o cane in casa
La toxoplasmosi può essere presa dal gatto o dal cane? I consigli da seguire durante la gravidanza e la prevenzione da seguire nell'alimentazione.

Alimentazione dopo l'anno
Dopo il primo anno, l'alimentazione sarà quasi uguale a quella di un adulto. Basta che segua una dieta completa e varia.

Conservazione del latte materno
Consigli dei pediatri sulla conservazione del latte materno, a temperatura ambiente o nel congelatore. Come riscaldare il latte materno.

Montagna: a che età e quale altitudine?
A quale età si può andare in montagna con un bebè? Un bambino sano è in grado di sopportare senza particolari problemi i cambi di altitudine.

Acque minerali e latte in polvere
Acque minerali e residuo fisso. Cosa bisogna verificare per la diluizione del latte in polvere.

I sintomi della dentizione nei neonati
La dentizione nei neonati è anticipata da alcuni sintomi. Molto spesso è causa di irritazione delle gengive dei neonati.

Bambini e animali domestici
Un animale domestico è uno stimolo per la crescita di ogni bambino. I consigli degli esperti sull'igiene da tenere in casa con un animale.

La pelle del neonato
La pelle del neonato è soggetta ad arrossamenti ed irritazioni a causa dell'estrema fragilità cutanea e del contatto prolungato con fattori irritanti.

Morbo di Köhler
Il Morbo di Köhler è una malattia che interessa i bambini. E' una rara forma di osteocondrite che colpisce una parte interna del piede.

Come si sviluppa la vista nei neonati
Cosa vede il neonato? Come si trasforma e si sviluppa la vista dei neonati nel primo anno di vita.

Sindrome di West
La sindrome di West è una epilessia caratterizzata da spasmi in flessione, perturbazione dell'elettroencefalogramma e deterioramento neuropsichico.

Sindrome di Ehlers-Danlos
La sindrome di Ehlers-Danlos è caratterizzata da eccessiva elasticità della pelle e delle articolazioni e da fragilità cutanea.

Il papà è diabetico
Il diabete si trasmette ai figli? È possibile che si presenti in età così piccola? Cosa consiglia l'esperto.

Congiuntivite nei bambini
La congiuntivite allergica è un'infezione oculare che arreca occhi molto rossi, secrezioni abbondanti. Ne soffrono molti bambini. Le cause e i rimedi.

Adenoidectomia: l'operazione per le adenoidi ingrossate
Dopo una operazione per la adenoidi ingrossate (adenoidectomia), come starà il bambino e che rischi corre? I consigli del Pediatra.

Sbalzi di umore in gravidanza
In gravidanza spesso si hanno sbalzi di umore: si passa dalla gioia alla tristezza senza sapere il perchè.

Il sonno in gravidanza
In gravidanza il sonno cambia e spesso non si riesce più a dormire bene come prima.

Sesso in gravidanza
Sesso in gravidanza? Il desiderio cambia? Si possono avere rapporti?

Il seno in gravidanza
Durante la gravidanza il seno va incontro a numerosi cambiamenti.

Perdite vaginali in gravidanza
Perdite vaginali in gravidanza (leucorrea) sono molto frequenti, soprattutto nel primo trimestre.

Adenoidi e tonsille
L'adenoidectomia e la tonsillectomia sono due distinti interventi chirurgici, anche se per consuetudine vengono spesso attuati contemporaneamente.

Morbillo
Il morbillo, una delle malattie esantematiche, inizia con congiuntivite, raffreddore e tosse; dopo 3-4 giorni appare la tipica eruzione cutanea.

Mal di schiena in gravidanza
Il mal di schiena in gravidanza è un sintomo che inizia a farsi sentire verso il quinto-sesto mese e che si intensifica man mano che la gravidanza procede.

Ecografia in gravidanza
L'ecografia è una tecnica diagnostica che permette di sorvegliare l'andamento della gravidanza, controllando le condizioni della placenta e del feto.

La gestosi
La gestosi è una malattia che compare esclusivamente in gravidanza con gonfiore, aumento della pressione, mal di testa e problemi renali.

Difficoltà respiratoria in gravidanza
In gravidanza, qualsiasi sforzo fisico risulta talmente affaticante da provocare una certa difficoltà respiratoria.

Macchie al viso in gravidanza
A partire dal 3°-4° mese di gravidanza è possibile notare la comparsa di piccole macchie marroni sul viso.

Bruciore di stomaco in gravidanza
E' possibile che la mamma in gravidanza soffra di bruciori di stomaco e di rigurgiti acidi dopo i pasti.

La pelle in gravidanza
Durante la gravidanza la pelle di solito diventa più bella e lucente, grazie alla nuova situazione ormonale.

Anosmia: non sente gli odori
La forte diminuzione fino alla scomparsa della sensibilità olfattoria è chiamata in termine medico "anosmia".

Contrazioni in gravidanza
Le contrazioni in gravidanza vanno sempre segnalate al ginecologo. Spesso il riposo è l'arma migliore contro questo disturbo.

Mal di testa in gravidanza
Il problema del mal di testa in gravidanza è che non si possono prendere farmaci.

Amniocentesi
L'amniocentesi consiste nell'aspirazione di liquido amniotico allo scopo di raccogliere le cellule presenti e fare su di esse l'analisi cromosomica.

Intolleranza al fruttosio
Il fruttosio è lo zucchero della frutta. L'intolleranza ereditaria al fruttosio è una rara malattia metabolica, a trasmissione cromosomica.

Le vene varicose in gravidanza
Le vene varicose sono un problema comune, che diventa più frequente in gravidanza.

Gravidanza: gonfiore a piedi e caviglie
In gravidanza, il gonfiore a piedi e caviglie è un problema frequente ed un fastidioso disturbo per la mamma in attesa.

Il parto: dal travaglio alla nascita
Il parto. Tutti gli eventi che portano dal travaglio alla nascita: contrazioni, rottura delle acque, monitoraggio, fase espulsiva, secondamento.

Alimentazione in gravidanza
Regole e buone idee per un'alimentazione corretta della mamma in gravidanza.

Esami del sangue e delle urine in gravidanza
Gli esami del sangue e delle urine consigliati dal ginecologo in gravidanza. Perché farli?

Il tritest
Il tritest è un esame, da fare in gravidanza, per stimare il rischio di avere un figlio affetto da sindrome di Down.

Vantaggi del latte materno
I vantaggi del latte materno. I consigli dei nostri esperti pediatri.

Citomegalovirus in gravidanza
Il Citomegalovirus è un virus della famiglia degli Herpes. In gravidanza, il Citomegalovirus può causare parecchi problemi.

Le prime settimane di gravidanza
Gravidanza nelle prime settimane: mamma in attesa o piuttosto una speranza?

Sindrome del tunnel carpale
La sindrome del tunnel carpale è la più comune sindrome da compressione di un nervo, anche durante la gestazione.

Si tocca il pisellino
Toccarsi il pisellino è un gesto spontaneo molto frequente nei bambini. Ma i genitori reagiscono spesso con imbarazzo.

Viaggiare in gravidanza: aereo
Viaggiare in aereo in gravidanza non è necessariamente pericoloso. Dipende dalla settimana di gravidanza.

Anisocoria
Mio figlio soffre di anisocoria. Da che cosa è causata?

Tampone faringeo positivo
Mia figlia di quattro anni risulta, ad ogni esame del tampone faringeo, positiva alla presenza di Streptococco. Quali sono i motivi di questa persistenza.

Ileo da meconio
L'ileo da meconio rappresenta la forma più precoce della fibrosi cistica o mucoviscidosi: compare infatti in circa il 10% dei neonati affetti dalla malattia.

Otiti ricorrenti: prevenzione
Se il bambino fa otiti ricorrenti, si possono applicare diversi metodi di prevenzione: antibiotici, togliere le adenoidi, mettere un drenaggio.

La dengue
La dengue è una grave malattia infettiva tropicale, qualche volta mortale, causata da un virus che si trasmette da una persona all'altra attraverso zanzare.

Praticare uno sport
Praticare uno sport per un bambino è innanzi tutto una fonte di divertimento e di benessere psichico e fisico.

La frequenza cardiaca
La frequenza cardiaca. Come varia in età pediatrica?

Quando togliere il ciuccio?
Come convincerlo ad abbandonare spontaneamente e senza traumi l'uso del ciuccio.

Prima di iniziare la materna stava sempre bene
Esistono numerosi motivi per spiegare perchè il piccolo sia più esposto ad episodi infettivi.

Vaccinazione anti-epatite B
E' vero che in Francia la vaccinazione contro l'epatite B è stata sospesa perché può causare sclerosi o altre malattie?

Trauma cranico in un neonato
Cosa fare se un neonato picchia la testa cadendo da un fasciatoio? Rischia un trauma cranico?

Mononucleosi infettiva
La mononucleosi infettiva è causata dal virus di Epstein-Barr (EBV) e si presenta con tonsille e linfonodi ingrossati.

Influenza
I virus responsabili dell'influenza resistono molto bene nell'ambiente esterno anche a basse temperature e si diffondono nei locali chiusi come asili e scuole.

Strabismo nei primi mesi di vita
Lo strabismo è del tutto normale nei primi mesi di vita, quando il bambino non è ancora in grado di utilizzare contemporaneamente i due occhi.

Lipoma
Una pallina di grasso sotto pelle.

Il fumo passivo
Il fumo passivo: quali sono i rischi per un neonato se qualcuno fuma in casa?

Aspirazione di meconio
La aspirazione di meconio è un segno di sofferenza fetale.

Computer in camera
Ci sono delle controindicazioni a tenere un computer nella camera da letto di mio figlio? I consigli dell'esperto.

Zucchero nelle urine
Con il termine di glicosuria si intende la presenza di zucchero nelle urine.

Eczema e allergie: consigli pratici
Il bambino affetto da eczema e allergie richiede particolare attenzione nell'igiene personale, nell'abbigliamento e nell'arredo della cameretta.

Vaccino anti-morbillo e allergia all'uovo
I vaccini contro il morbillo e la parotite, contengono tutti minime quantità di proteine dell’uovo. Ma nessun problema a vaccinare.

Perdite vaginali
Quali possono essere le cause delle perdite vaginali in una bambina di cinque anni?

Il cromosoma XYY
Mio figlio ha un cromosoma Y in più, cioè XYY. Quali problemi comporta avere in più questo cromosoma?

Stereotest di Lang
Lo Stereotest di Lang è costituito da una cartolina plastificata, di colore grigio, in cui il bambino ha la possibilità di osservare delle immagini in rilievo.

Il megacolon congenito
Mio figlio è affetto da mega colon congenito. Di che cosa si tratta?

Criptorchidismo
Per criptorchidismo si intende la mancata discesa nello scroto di uno o di entrambi i testicoli.

L'olio di Lorenzo
L’olio di Lorenzo è una miscela di acidi grassi insaturi che per la prima volta fu sperimentata ottenendo risultati incoraggianti.

Una plica sotto le palpebre
Uno dei segni caratteristici di una congiuntivite allergica è una piega cutanea chiamata "plica cutanea di Dennie-Morgan".

Plicometria
La plicometria eseguita con uno strumento chiamato plicometro misura il grasso corporeo.

Varicella nei bambini: sintomi e durata
I sintomi della varicella nei bambini sono vescicole, prurito e febbre. La varicella è una delle malattie esantematiche ed è causata dal virus
Varicella-Zoster.

Immunomodulanti
Si possono prevenire le infezioni respiratorie ricorrenti?

Una malattia al cuore non riconosciuta
Non hanno riconosciuto a mia figlia una rara malattia al cuore. Che spiegazioni ci sono per una mancata diagnosi?

Favismo
Il favismo è una anemia emolitica acuta dovuta in genere all'ingestione di fave o all'inalazione del polline della pianta della fava.

Nuove terapie per la fibrosi cistica
Esistono nuove terapie in Italia o all'estero per curare la fibrosi cistica?

Consigli del Pediatra sullo svezzamento dei neonati
I consigli del Pediatra sullo svezzamento dei neonati e a 6 mesi. Come preparare il brodo vegetale, gli omogeneizzati, la frutta e le prime pappe del neonato.

Glaucoma
Avendo, io, il glaucoma con quante probabilità mia figlia che ha nove mesi, può contrarre il glaucoma come malattia ereditaria?

Non muove bene la bocca
Per effetto dell’ipoplasia un angolo della bocca non si abbassa.

Test di Guthrie
Il test di Guthrie è un test di screening per evidenziare la fenilchetonuria caratterizzata da ritardo mentale.

Congiuntivite virale
Da cosa è provocata la congiuntivite virale? Le precauzioni per evitare il contagio.

Sintomi di Toxoplasmosi
Cosa succede se si viene contagiati dal Toxoplasma? I sintomi spesso partono da un ingrossamento dei linfonodi.

Briglie amniotiche
Nella maggior parte dei casi questa evenienza provoca un aborto spontaneo, tuttavia raramente il feto continua nel suo sviluppo.

Allergia alle muffe
Che cosa sono le muffe, dove si trovano e come comportarsi quando si è allergici alle muffe.

Si può prendere il fluoro con il latte?
Una corretta prevenzione della carie.

Lidocaina e solvente dell'antibiotico
Ci sono problemi nel preparare le punture.

QT lungo e SIDS
La sindrome del QT lungo si caratterizza per la presenza di un intervallo particolarmente allungato tra l'onda Q e l'onda T.

Strabismo nel bambino piccolo
Mio figlio di un anno presenta un leggero strabismo. Non bisogna allarmarsi nei primi mesi, ma se persiste lo strabismo richiede la visita dall'oculista.

A cosa serve la tosse
La tosse è un importante meccanismo di difesa per liberare le vie respiratorie.

Differenza tra tosse secca e catarrale
Molti sono gli aggettivi con cui si può definire la tosse di un bambino: secca, stizzosa e grassa.

Prevenzione delle infezioni delle vie aeree nel bambino
Da quando l'ho inserito all'asilo nido, il mio bambino si ammala spesso. Come posso prevenire le infezioni delle vie aeree?

I potenziali pericoli delle piante di casa
Descriviamo alcuni potenziali pericoli per i bambini legati alle caratteristiche e al grado di tossicità di alcune piante di casa.

Sindrome di Kasabach-Merrit
La sindrome di Kasabach-Merrit è una patologia molto rara in cui si verifica una riduzione del numero delle piastrine nel sangue.

Asimmetria del viso
L'occhio destro sembra leggermente più grande del sinistro. E' normale?

Uovo crudo nello svezzamento e salmonella
A quale età introdurre l'uovo crudo nello svezzamento di un neonato e come evitare il rischio di salmonella.

Una corretta alimentazione nei bambini
Una corretta alimentazione nei bambini può prevenire alcune malattie dell'adulto.

Pronazione dolorosa del radio
Ha già subito due pronazioni dolorose. E' possibile qualche forma di prevenzione?

Scarlattina: sintomi e cura
I sintomi della scarlattina nei bambini sono febbre, arrossamento diffuso, faringotonsillite. E' una malattia esantematica causata dallo Streptococco.

Recurvatum penis
Una deviazione congenita del pene detta anche malattia di La Peyronie.

Otite dei bambini: sintomi e rimedi
L'otite nei bambini è una infiammazione dell'orecchio e del timpano. Cosa fare, rimedi naturali e antibiotico per evitare complicazioni e infezioni.

Allergia agli acari della polvere nei bambini
Gli acari della polvere sono causa di allergia nei bambini. I sintomi vanno dalla rinite all'asma. Cosa fare, i rimedi, la terapia e il vaccino.

Urinocoltura e infezione delle vie urinarie
Infezione delle vie urinarie: come interpretare una urinocoltura dubbia? Servono esami del sangue o delle urine?

Strabismo e febbre
Lo strabismo come conseguenza di episodi febbrili è solitamente dovuto ad una paralisi benigna del sesto nervo oculomotore o nervo abducente.

Naso chiuso nel neonato
Per un neonato avere il naso chiuso rappresenta un problema importante perché l'ostruzione nasale può disturbare l'allattamento e il riposo notturno.

Sindrome di Schoenlein-Henoch
La sindrome di Schoenlein-Henoch, detta anche porpora anafilattoide o peliosi reumatica, è una vasculite, cioè una infiammazione dei piccoli vasi della cute.

Anomalia di Peters
L'anomalia di Peters è una malattia genetica all'occhio.

Dolori di crescita
I dolori di crescita nei bambini si manifestano con male alle gambe, soprattutto la sera.

Mastocitoma solitario
La mastocitosi cutanea esordisce in genere alla nascita.

Malattia mani piedi bocca
La malattia mani piedi bocca è una malattia infettiva esantematica del neonato e dei bambini piccoli dell'asilo. Sintomi principali sono puntini a mani e piedi.

Allergia ai pollini
Con l'avvento della stagione primaverile ha inizio la patologia allergica da pollini.

Dieta equilibrata nei bambini
La dieta equilibrata suggerita dal nostro esperto dopo l'anno di età del bambino.

Ibuprofene (Nurofen, Moment): un farmaco per la febbre dei bambini
L'Ibuprofene (Nurofen, Antalfebal, Fevralt, Moment) è un farmaco per la febbre dei bambini con azione anche antinfiammatoria e antidolorifica.

Allergia ai pollini
Graminacee, parietaria, composite, olivo, betulla, pioppo sono i principali responsabili di allergia ai pollini.

Bambini e sport: l'alimentazione nei giorni di allenamento
Per i bambini che fanno sport, nei giorni di allenamento occorre aumentare la quota di alimenti forniti con la prima colazione e con lo spuntino del mattino.

Acetone
Acetone o chetosi: una situazione molto frequente in età pediatrica ed è dovuta ad un disturbo momentaneo del metabolismo del bambino.

Può allattare una portatrice sana di epatite B?
Sono al sesto mese di gravidanza e sono portatrice di epatite B. Vorrei sapere se potrò allattare.

Il vaccino contro la meningite da meningococco C
Questo vaccino agisce contro uno dei ceppi batterici responsabili della meningite, il meningococco C.

Ci si può curare con l'omeopatia?
Omeopatia: Nuovi rimedi o antiche illusioni?

Intolleranza al latte
Intolleranza e allergia al latte. Quali sono le differenze?

Gli avvelenamenti domestici
Ogni anno sono decine di migliaia i casi di ingestione accidentale di sostanze tossiche per uso domestico.

Zanzare
I consigli del nostro esperto su come difendere i nostri bambini dalle zanzare. Come proteggere i bambini piccoli sia in casa che all'aperto.

L'igiene della casa
L’ambiente in cui vive il bambino deve essere ben pulito, perché l’igiene della casa rappresenta la prima barriera contro gli agenti infettivi.

Le risposte alle FAQ sono nella linguetta link
FAQ del Pediatra Giovanni Vertua

Indice delle FAQ del Pediatra Italo Farnetani

Le risposte le trovate sul link
La pediatria dalla A alla Zeta di Italo Farnetani sulla linguetta seguente



| A

ACCRESCIMENTO
ACETONE
ACIDOSI
ACNE
ACQUA
ACQUE MINERALI
ACROCIANOSI
ACTIVE DRINK
ADDOME
ADDORMENTAMENTO
ADENOIDI
ADENOPATIE
ADENOVIRUS
ADOLESCENZA
AEROSOL
AFTE
AGLIO
AL BISOGNO
ALCOOL
ALIMENTAZIONE
ALIMENTAZIONE D’ESTATE
ALIMENTI
ALITOSI
ALLATTAMENTO AL SENO
ALLATTAMENTO ARTIFICIALE
ALLATTAMENTO MATERNO
ALLERGIA


ALTE
ALTEZZA
AMBLIOPIA
AMBULATORIO
AMEBIASI
ANAFILASSI
ANCA
ANEMIA
ANGIOMI
ANORESSIA
ANOSSIA
ANTIBIOTICI
APPENDICITE
APPRENDIMENTO
ASCARIDE
ASILO
ASMA
ASTIGMATISMO
A TERMINE
ATOPIA
AUTO, mal d’…
AUTOMEDICAZIONE
AUXOLOGIA
AVVELENAMENTI DA FUNGHI
| B

BABBO NATALE
BALANOPOSTITE
BALBUZIE
BAMBINI CATTIVI
BAMBINO MALTRATTATO
BATTITI CARDIACI
BEFANA
BEVANDE
BICICLETTA
BILANCI DI SALUTE
BLEFARITE
BLISTER
BOCCA-MANI-PIEDI, SINDROME




BODY
BOEL TEST
BOOSTER
BORDERLINE
BOTULISMO INFANTILE
BRONCHIOLITE
BRONCHITE
BRONCOPOLMONITE
BRUCHI
BRUXISMO
BYPASS
BULIMIA
| C


CALCIO
CALO FISIOLOGICO
CALORIE
CANALE NASO-LACRIMALE
CANDIDOSI OROFARINGEA
CANE
CAPELLI
CARIE BIBERON
CARIE DENTALE
CARNE
CARNEVALE
CEFALEA (mal di testa)
CELIACHIA
CELLULARE
CEROTTI
CERUME
CHECK UP o CHECKUP
CIANOSI
CIRCONFERENZA CRANICA E TORACICA
COCOMERO
CLITORIDE
COLICHE
COLLOQUIO MEDICO-PAZIENTE




COMPLIANCE
COMPUTER
CONDOM
CONDOTTE ALIMENTARI: DISTURBI
CONGIUNTIVITE
CONSENSO
CONTROLLO SFINTERICO
CONTUSIONI
CONVALESCENZA
CONVULSIONI FEBBRILI
CORPI ESTRANEI
COTTON FIOCK / COTTON TIP
COUNSELLING
CRAMPI E MOVIMENTI RICORRENTI NEL SONNO
CRESCITA
CRIPTORCHIDISMO
CRIPTOSPORIDIOSI
CROSTA LATTEA
CROUP
CUORE
| D


DAY HOSPITAL
DAY SURGERY
DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITA’
DENTI
DERMATITE ATOPICA
DERMATITE SEBORROICA DEL LATTANTE
DESTROMETORFANO
DIABETE MELLITO GIOVANILE
DIARREA
DIARREA DEL VIAGGIATORE
DIGRIGNAMENTO DEI DENTI
DISIDRATAZIONE
DISLESSIA
DISMENORREA
DISTONIA PAROSSISTICA NOTTURNA
DISTORSIONI E CADUTE


DIVEZZAMENTO
DIVORZIO DEI GENITORI
DOLCIUMI
DOLORE
DOLORE ADDOMINALE
DOLORE ADDOMINALE RICORRENTE
DOLORI DI CRESCITA
DOLORI RICORRENTI AGLI ARTI
DOPING
DOPPIA PESATA
DORSO
DORSO TONDO
| E


ECTASIA
ECZEMA
ELETTROSMOG
EMATURIA
EMICRANIA
EMOPOIESI
EMOSTASI
EMPOWERMENT
ENCOPRESI
ENTERITE ACUTA
ENTEROVIRUS
ENURESI
EPILESSIA
EPIDURALE, parto con
EPISTASSI
EREZIONI
ERITEMA (ARROSSAMENTO) DA PANNOLINO


ERITEMA SOLARE
ERITROCIANOSI
ERNIE
ERITROCITA
ERRORI
ERUZIONE DENTARIA
ESAMI DI LABORATORIO
ESAMI STRUMENTALI
ESANTEMA
ESANTEMA CRITICO
ESCHERICHIA COLI
ESTATE. consigli per l'
EVIDENCE
EVIDENCE BASED MEDICINE
EXANGUINOTRASFUSIONE
EXANTEMA SUBITUM
| F


FAMIGLIA
FANTASMI DI MALATTIE
FARINGITE
FARMACI
FEBBRE
FEBBRE ESANTEMATICA DEI TRE GIORNI
FEBBRE FARINGO-CONGIUNTIVALE
FECI
FEEDBACK
FENOFTALEINA
FERRO
FETO
FIBRA ALIMENTARE
FIBROSI CISTICA
FIMOSI
FITNESS


FITOTERAPIA
FLOGOSI
FOLLOW UP
FOBIA SCOLARE
FONTANELLE
FORMAGGI
FOTOPERIODISMO
FOTOTERAPIA
FRATTURA
FREDDO
FRENULO DELLA BOCCA
FRENULO LINGUALE
FUMO DI SIGARETTA
FUNGHI, avvelenamento da
FUOCHI D’ARTIFICIO
| G


GAMBE SENZA RIPOSO
GASTROENTERITE
GELATO
GELONI
GENGIVOSTOMATITE AFTOSA
GENITALI
GENITORI
GIARDIASI
GIOCHI


GINECOMASTIA
GINOCCHIO VALGO
GIRELLO
GLOMERULONEFRITE
GOLA
GOMITO
GRAFFI O MORSI DI GATTO
GRAVIDANZA
GUSTO
| J


JET LAG


| H


HELICOBACTERIOSI


HERPES SIMPLEX
| I


IACTATIO CAPITIS
IDROCELE
IMENOTTERI
IMPETIGINE
INCIDENTI
INCIDENZA
INCUBATRICE
INCUBO
INFEZIONI DELLA PELLE O PIODERMITE
INFEZIONE DELLE VIE URINARIE
INFEZIONI RESPIRATORIE
INFEZIONI RESPIRATORIE RICORRENTI
INFLUENZA
INSETTI
INSONNIA
INSUCCESSO SCOLASTICO
INTEGRATORI
IPERCAPNIA


IPEREMIA
IPERIDROSI
IPERPIRESSIA
IPERTENSIONE
IPERTRICOSI
IPERTROFIA
IPOSPADIA
IPOSSIA
IRCARCA
ISOIMMUNIZZAZIONE MATERNA FETLE Rh (D)
ITTERO FISIOLOGICO ITTERO NUCLEARE
| L


LACRIMAZIONE
LANG, stereotest
LARINGOSPASMO
LASERTERAPIA
LASSATIVI
LATTE
LATTE E LATTICINI
LATTE ADATTATO
LATTE VACCINO
LEPTOSPIROSI


LEUCEMIA
LINFATICI
LINFATISMO
LINFOCITA
LINFONODI
LINGUAGGIO, ritardo di
LOOK
LOTION
LIVEDO
| M


MACCHIE COLOR ARANCIONE
MACCHIE MONGOLICHE
MADRE
MALARIA
MALATTIA DA GRAFFIO DI GATTO
MALATTIA EMORRAGICA DEL NEONATO
MALATTIA IPOCINETICA
MALATTIE FANTASMA
MALATTIE GENETICHE
MALATTIE INVERNALI
MALATTIE TRASMESSE SESSUALMENTE
MAL D’AUTO
MAL DI SCUOLA
MAL DI TESTA
MAL D’ORECCHIE
MANI
MANI SUDATE
MARE
MASTICAZIONE
MEDICINA ALTERNATIVA
MEDICINA DIFENSIVA
MEDICINE
MEDUSE


MENARCA
MENINGITE
MERENDA
MERENDINE
MESTRUAZIONI
MICOSI
MIELE
MILIARIA
MINERALI
MIOPIA
MONILIASI ORALE
MONONUCLEOSI INFETTIVA
MONTAGNA
MORBILLO
MORSI DI CANE
MORSI DI GATTO
MORTE IN CULLA
MOVIMENTI NOTTURNI
MST
MUGHETTO
MUSICA
| N


NASCITA
NATALE
NEBULIZZATORI PREDOSATI
NEFROSI
NEI
NEONATO
NEVI



NEUROPSICHIATRA INFANTILEI
NOIA PATOLOGICA
NOMADISMO MEDICO
NUMERO DI MALATTIE ATTESE
NUOVE MALATTIE
NUOVI MITI PER GLI ADOLESCENTI
NURSERY
| O


OBESITA’
OCCHI DEL LATTANTE
OCCHIO PIGRO
ODORI
OLFATTO
OLIO DI OLIVA
OLIO DI PESCE
OMBELICO
OMEOPATIA
ONICOFAGIA
ORARI PER STUDIARE
ORA LEGALE
ORECCHIE


ORECCHIE mal d’…
ORECCHIONI
ORMONE DELLA CRESCITA
ORTICARIA
ORTICARIA DA FREDDO
ORTODONZIA
ORTOGNATODONZIA
OSSIURI
OSSIURIASI
OTITE
OTOSCOPIO
OVERDOSE
| P


PALATABILITY
“PANCINO gonfio” o “in fuori”
PANNICULITE
PAPULA
PARACETAMOLO
PARAFIMOSI
PARASSITI INTESTINALI
PARONICHIA
PAROTITE
PARTO CON EPIDURALE
PASTI
PATERECCIO
PAURA DEGLI ESTRANEI
PAVOR NOCTURNUS
PEDICULOSI
PEDODONZIA
PENE
PEPERONCINO
PERCENTILI
PERTOSSE
PESCE RAGNO
PESCI VELENOSI: pesce ragno e scorfano
PESO
PESO IDEALE
PFAPA
PIANTO
PICCOLE LABBRA, sinechie delle


PIDOCCHI
PIEDE PIATTO
PIEDI SUDATI
PIERCING
PILORO
“PIPI’ E PUPU’”
PIODERMITE
PISCINA
PITIRIASI VERSICOLOR
PLACCHE in gola
POLITELIA
POLLINI CALENDARIO
POLMONITE
POSTURA
POSTUROLOGIA
PRESSIONE ARTERIOSA
PREVALENZA
PRIMA COLAZIONE
PRURITO
PSEUDOROSOLIA
PSICOLOGO
PSORIASI
PUBARCA
PUBERTA’
PUFF
PUNTI DI SUTURA
PUNTURE DI INSETTO
| Q


QUINTA MALATTIA


| R


RABBIA, VACCINAZIONE CONTRO LA
RACHIDE
RAFFREDDORE
RAGADI ANALI
RANGE
REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO
RESILIENCE
RESPIRO
RICCI DI MARE
RIGURGITO
RINITE


RINOFARINGITE
RITARDO DI LINGUAGGIO
RITMI BIOLOGICI
RITMI CIRDADIANI
ROSEOLA INFANTUM
ROSOLIA
ROTAVIRUS
RUBINETTI
RUMORI
RUSSARE
RUTTINO
| S

SALUTE
SANGUE
SCABBIA
SCAPOLE ALATE
SCARLATTINA
SCHISTOSOMIASI
SCORFANO
SCREENING
SCROTO ACUTO
SCUOLA
SECULAR TREND
SEPARAZIONE DEI GENITORI
SESSO
SESTA MALATTIA
SETE
SHUNT
SIDS
SINDROME DELLA MORTE IMPROVVISA DEL LATTANTE (SIDS)
SINDROME BOCCA-MANI-PIEDI
SINECHIE DELLE PICCOLE LABBRA
SINGHIOZZO
SINUSITE
SMAGLIATURE
SOFFIO CARDIACO
SOLE
SOLSTIZIO d’ inverno
SONNAMBULISMO


SONNILOQUIO
SONNO
SORRISO
SPASMI AFFETTIVI
SPORT
SPUNTINO A METÀ MATTINATA
STATI D’ANIMO
STENOSI IPERTROFICA DEL PILORO
STEREOTEST DI LANG
STIPSI
STRABISMO
STRPTOCOCCO
STRESS
STRIAE DISTENSAE
STRONGILOIDIASI
STUDIARE
SUCCHI DI FRUTTA
SUCCHIOTTO
SUDORE
SURGELATI
SUTURE, PUNTI
SUTURE
SUZIONE
SVEZZAMENTO
SVILUPPO PSICOMOTORIO
| T

TAMPONE FARINGEO
TAPPO DI CERUME
TELARCA
TELEFONO
TELEVISIONE
TEMPERATURA
TENDENZA SECOLARE
TENIA
TERAPIA DESENSIBILIZZANTE
TERAPIA INIETTORIA DESENSIBILIZZANTE
TERATOGENO
TERME
TEST
TESTA, mal di…
TESTICOLI
TESTICOLO AD ASCENSORE
TESTICOLO “GONFIO”
TESTICOLO MANCANTE
TESTICOLO MOBILE


TESTICOLO RITENUTO
TETANO, VACCINAZIONE
TICKET
TIGNA
TONSILLE
TORACE
TORSIONE DEL TESTICOLO
TOSSE
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
TOXACARA
TRAINING
TRAINING AUTOGENO
TRAPIANTO DI RENE
TRAUMA AI DENTI
TRAUMA CRANICO
TRAUMA OCULARE
TREND
TRICOCEFALO
TUBERCOLOSI
| U

UDITO
UREA BREATH TEST
USTIONE


UTERO IN AFFITTO
UVA
| V


VACANZE, consiglie per le
VACANZA, DISTURBI DA
VACANZE, FARMACI E ACCESSORI
VACCINAZIONI
VACCINI ANTIALLERGICI
VAGINA
VARICELLA
VARICOCELE
VASCOLARIZZAZIONE
VERDURA
VERGINITA’ IMMUNOLOGICA
VERRUCHE


VESCICOLE
VIAGGI INTERCONTINENTALI
VIDEOGIOCHI
VIE DI SOMMINISTRAZIONE DEI
VISITA MEDICA ATTESA
VISTA
VITAMINA A
VITAMINA D
VITAMINE
VOMITO
VULVOVAGINITI
| W

WATERPROOF
WATER RESISTANT


WELFARE
WHEEZING
| Y

YOGHURT


| Z

ZAINETTI
ZANZARE


ZECCHE







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Disturbi del sonno CONSIGLI UTILI

Disturbi del sonno
0-3 anni


L'Autore OLIVIERO BRUNI
I DISTURBI DEL SONNO DEL BAMBINO
RISVEGLI NOTTURNI ED INSONNIA NEI PRIMI 3 ANNI DI VITA
Fra mamme:
Il tuo bambino dorme la notte?
A che ora va a dormire?
Quanto ci mette per addormentarsi?
Cosa fai per farlo addormentare?
Quanti biberon prepari per quando si sveglia?
E' normale che si svegli 3 o più volte per notte?
Cosa ti ha detto il pediatra?
Un'amica della zia del marito di mia cugina mi ha detto di
darle una tisana particolare...
Saranno i denti...
Queste e molte altre domande costituiscono un vero e
proprio tormento per il 30% dei genitori dei bambini in
età prescolare.
La prevalenza dei disturbi del sonno nell'infanzia infatti
riguarda circa 1 bambino su 3. Un bambino che ha
disturbi del sonno, raramente soffre da solo, l'intera
famiglia è coinvolta e perde il sonno
Domande e risposte clicca sulle domande per... conoscere le risposte...
• Il mio bambino dorme poco durante il giorno. E' normale?
• Perché i bambini dormono tanto?
• Dove e come deve dormire il mio bambino?
• Perché alcuni bambini dormono tutta la notte ed altri si svegliano continuamente?
• A che età il bambino inizia a dormire senza svegliarsi la notte?
• Perché il bambino inizia a piangere in maniera inconsolabile la sera?
• E' giusto dare da bere o da mangiare ogni volta che piange?
• E' giusto usare sciroppi o tisane o erbe per farlo dormire?
• Esistono fasi dello sviluppo che sono momenti chiave per l'acquisizione di un buon sonno?
• Cosa fare se il bambino ha difficoltà ad addormentarsi?
• Cosa fare se il bambino ha l'angoscia di separazione (paura di addormentarsi e separarsi dalla madre)?
• Cosa fare per i risvegli notturni?



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Opuscolo a cura del Dr. Oliviero Bruni Centro per lo Studio
dei Disturbi del Sonno In Età Evolutiva
Università di Roma "La Sapienza" Via dei Sabelli 108
00185 - Roma
Tel. (06) 44712257
e-mail: oliviero.
bruni@uniroma1.it



•Domande e risposte •Errori comuni
•Come aiutarlo a...
•Conseguenze
•Come riposarsi
•Igiene del sonno
•Ritmo sogno veglia

Disturbi del sonno

Il ritmo sonno-veglia del bambino nei primi mesi di vita è molto diverso da
quello dell'adulto; nei primi mesi infatti il bambino non conosce la differenza fra giorno e notte, il suo ritmo è indipendente dall'ambiente, regolato dai bisogni interni legati alla fame e alla sete e dura intorno alle 25 ore. Stare con un bambino nei primi mesi significa adattare i propri ritmi ai suoi e non cercare di resistere o modificare solo alcune abitudini per continuare a fare le cose che si facevano prima.
Nei primi 4 mesi il ritmo della madre deve sovrapporsi a quello del figlio.
Dopo i 4 mesi, gradualmente si verifica il contrario; il bambino si adatta progressivamente ai ritmi esterni e delle abitudini regolari lo aiutano a sincronizzare il ritmo endogeno con quello esterno e a concentrare il sonno nelle ore notturne: è questa una tappa fondamentale nello sviluppo del bambino.
Bisogna ricordare che il buon sonno è una condizione che si apprende nei primi mesi di vita e conoscere come si sviluppa l'organizzazione del sonno del bambino è fondamentale per un genitore per comprendere ed adattarsi ai suoi ritmi, per capire come e quando questi vanno modificati e come e quando invece bisogna rispettarli.
Errori comuni o conoscenze
sbagliate dei genitori
Pensare che tutti i bambini siano uguali

Risposte comuni fornite ai genitori
"Il disturbo del sonno si risolverà da solo"
"Non si preoccupi, se non dorme, dormirà"
"Fa parte dello sviluppo normale del bambino"
"La colpa è di voi genitori ansiosi"
"Gli dia un po di sciroppo o di tisana"
Mettere il bambino a letto già
addormentato
Giocare e stimolare eccessivamente il bambino nelle ore serali
Lasciare il bambino piangere da solo Non fidarsi dell'istinto materno
Il disturbo del sonno nel bambino è normale ed inevitabile ed è tipico della società occidentale
Il disturbo del sonno riflette un bisogno (di mangiare o di essere consolato) del bambino
Le tecniche basate sull'estinzione (lasciare piangere il b.) sono dannose perché vanno contro l'istinto genitoriale


http://www.amicopediatra.it/genitori/Opuscolo_%20Disturbi_del_Sonno/disturbidel%20sonno.htm (2 of 10)01/07/2010 13.03.33
Disturbi del sonno
Come aiutare il bambino a dormire la notte
? Mettete il bambino nella culla o nel lettino ancora sveglio
? Dategli un oggetto per addormentarsi
? Seguite degli orari regolari durante il giorno
? Cercate di instaurare un rituale per l'addormentamento
? Separate bene le attività che fa di giorno da quelle che fa la sera o la notte; insegnategli che la notte è fatta per dormire
? Scegliete insieme le cose da fare prima di andare a dormire (es. quale pigiama, quale canzoncina, etc.)
? Ricordate al bambino con un certo anticipo quando arriva l'ora di andare a dormire
? Durante i pasti notturni, interagite meno possibile con il bambino ? Incoraggiate il bambino ad addormentarsi da solo

Conseguenze del disturbo del sonno
? Persistenza dell'insonnia (2/3 dei bambini con insonnia nei primi anni continuano a dormire male dopo 5 anni
? I disturbi comportamentali (iperattività, aggressività, etc.) hanno una incidenza 3 volte superiore nei bambini con insonnia
? Affaticamento e deficit di concentrazione
? Microsonni diurni
? Disturbi dell'umore (genitori e bambino)
? Alterazione della relazione madre-bambino

Come riposarsi?
? Cercate di dormire quando il bambino dorme. Non cercate di sbrigare le faccende domestiche o di lavorare ma riposate quando il b. dorme, anche se non riuscite ad addormentarvi
? Cercate di organizzarvi prima per il pasto notturno
? Cercate di fare una attività motoria. Passeggiate con il bambino, uscite da casa se possibile con lui
? Chiedete aiuto a chi vi è vicino
? Fate attenzione a come vi sentite psicologicamente; la deprivazione di sonno può contribuire allo sviluppo
di una depressione post-partum e interferire con l'attaccamento al vostro bambino
? Ricordatevi che tutto passa

http://www.amicopediatra.it/genitori/Opuscolo_%20Disturbi_del_Sonno/disturbidel%20sonno.htm (3 of 10)01/07/2010 13.03.33

Disturbi del sonno
Principi di igiene del sonno nell'infanzia ovvero consigli utili per aiutare il bambino ad adattarsi ad un ritmo di sonno regolare:
? Programmate la notte come tempo dedicato al sonno; evitate di giocare e divertirvi la notte con il bambino. Lasciate queste attività nelle ore diurne.
? Aiutate il bambino ad associare il letto con il sonno. Cercare di far addormentare il bambino nella sua stanza, evitate se possibile di farlo addormentare in braccio o in altri luoghi e poi metterlo nel lettino. Quando si sveglierà il b. si troverà in un posto che non riconosce subito e vorrà ritornare fra le braccia del genitore per riaddormentarsi.
Resistete alla tentazione di usare il ciuccio o il biberon per farlo
addormentare.
? L'ambiente dove dorme il bambino deve essere tranquillo, il più silenzioso possibile e poco illuminato
? La temperatura della stanza deve essere mantenuta ad un livello confortevole (intorno a 20° C). Temperature troppo elevate disturbano il sonno.
? Il bambino non deve essere mai troppo coperto.
? Il letto non deve essere troppo grande, il bambino va a cercare un bordo per appoggiarsi; non si sveglia mai perché sbatte contro le sbarre del letto. Evitate perciò i paracolpi. Questi possono essere pericolosi
perché sono un appiglio tramite cui il bambino può arrampicarsi e scavalcare le sbarre del lettino; inoltre non permettono al bambino di esplorare e controllare l'ambiente quando è sdraiato.
? Fatelo dormire su un fianco o sulla schiena, evitate la posizione a pancia sotto.
? Non tenete oggetti che possono essere pericolosi nel lettino
? L'orario di risveglio al mattino e di addormentamento serale devono essere mantenuti costanti, sempre alla stessa ora.
? Non mandare il bambino a letto affamato.
? Evitare di farlo bere troppo prima e durante la notte.
? Cibi e bevande che contengono caffeina e teofillina devono essere evitate per molte ore prima dell'orario di addormentamento. Queste sostanze sono contenute in molti cibi e bevande di uso comune (coca cola, cioccolata, caffè, tè)
? Alcuni farmaci contengono alcool e caffeina e possono disturbare il sonno ? Il bambino deve imparare ad addormentarsi da solo, senza l'intervento dei genitori.
? Alcuni giochi possono essere eccitanti e interferire con
l'addormentamento; vanno evitati da una a due ore prima dell'orario abituale di addormentamento.
? Alcuni giochi o musiche o carillon (con piccole figure di animali che girano) messi sopra la culla del bambino possono causare
sovraeccitazioni visive o uditive del bambino che interferiscono con l'addormentamento. Meglio tornare alle vecchie canzoncine o ninna nanne. La voce della madre è sempre meglio di una musica meccanica.
? Il bagno può essere un'attività eccitante per alcuni bambini e dovrebbe essere spostato in un altro orario della giornata se il bambino presenta difficoltà dell'addormentamento.
? Se il bambino piange, andate vicino ma non colmatelo di attenzioni. Rassicuratelo con un piccolo massaggio o cambiate il pannolino se necessario (possibilmente senza togliere il bambino dal letto). Non accendete le luci forti, e mantenete il tono della voce al minimo senza fare confusione.
? I sonnellini diurni sono legati all'età del bambino. In ogni caso
dovrebbero essere evitati i sonnellini diurni troppo frequenti e troppo http://www.amicopediatra.it/genitori/Opuscolo_%20Disturbi_del_Sonno/disturbidel%20sonno.htm (4 of 10)01/07/2010 13.03.33

Disturbi del sonno
lunghi, specie nelle ore serali.

Il ritmo sonno-veglia del neonato e del bambino
I neonati non conoscono ancora la differenza fra il giorno e la notte; hanno
bisogno di mangiare spesso, con un ritmo modulato dalla fame di circa 3-4 ore, non importa che ora del giorno o della notte sia, i numerosi risvegli sono modulati dal senso di fame e sazietà ma sembrano anche essere
geneticamente determinati. Il sonno è costituito da cicli che si ripetono con una certa regolarità durante la notte; la lunghezza e la struttura di questi cicli varia con l'età. Il ciclo di sonno del bambino è molto più breve di quello dell'adulto e il bambino nei primi mesi ha una maggiore quantità di sonno leggero rispetto all'adulto. Nel neonato un ciclo è costituito da una prima parte di sonno attivo o sonno REM* e da una seconda parte di sonno calmo o sonno Non-REM. Nei primi due mesi un ciclo dura circa 50 minuti; ed è ugualmente distribuito nelle 24 ore. Il susseguirsi di 3-4 cicli permette un sonno di 3-4 ore consecutive. Nell'arco delle 24 ore si susseguono 18-20 cicli di sonno senza una periodicità diurna o notturna. A 6 mesi i cicli durano 70 minuti e sono prevalentemente concentrati nelle ore notturne; a questa età già si comincia a differenziare il sonno Non-REM in una fase più leggera ed in una fase più profonda. Gradualmente i cicli si allungano fino ad arrivare a 90-120 minuti e si verificano circa 4-5 volte per notte in un sonno normale dell'adulto di circa 8 ore.
* Sonno REM (dall'inglese Rapid Eye Movement: movimenti oculari rapidi, perché in questa fase si verificano movimenti improvvisi dei globi oculari; guardate le palpebre del vostro bambino mentre dorme e vedrete anche voi questi movimenti; corrisponde al periodo di sonno in cui si sogna, il nostro cervello è attivo ma il nostro corpo è praticamente immobile)

Nel sonno attivo il bambino presenta movimenti degli occhi, piccoli movimenti del viso ed espressioni del viso innate come paura, sorpresa, collera, gioia con grandi sorrisi, che sono i segni di una attività cerebrale legata
all'apprendimento delle emozioni e della capacità di comunicare; possono esserci improvvisi sussulti.
Nel sonno calmo invece il bambino si muove molto poco, il viso è poco espressivo, non ci sono movimenti oculari , ma si possono osservare movimenti di suzione.
Talvolta il bambino vocalizza e un genitore può credere che sia sveglio ma invece sta dormendo; un bambino è sveglio quando è calmo, ha gli occhi ben aperti, segue con lo sguardo e vuole comunicare (veglia calma) oppure quando geme, fa smorfie, muove braccia e gambe si ripiega su se stesso, talora piange
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Disturbi del sonno
con pianto forte e difficilmente consolabile (veglia attiva).
Il neonato dorme circa 16-18 ore al giorno e il sonno è distribuito uniformemente durante le 24 ore. (Figura 1). Esistono però grandi differenze interindividuali, già a questa età si può notare quello che sarà un breve o un lungo dormitore: alcuni bambini dormono 20 ore, mentre per altri sono sufficienti 14 ore; alcuni iniziano a fare un sonno continuativo durante la notte, altri si svegliano ogni 30-60 minuti.
Inoltre è da tenere presente che i bambini oggi dormono
probabilmente molto meno di qualche decennio fa. Una ricerca recente su bambini di Roma ha evidenziato che i bambini oggi dormono meno di quanto sia riportato come norma dagli studi internazionali.
I primi mesi di vita sono quelli in cui il b. struttura e definisce il proprio ritmo circadiano; tutto avviene gradualmente, senza brusche variazioni o modificazioni improvvise.
Se valutiamo lo sviluppo del sonno vediamo come le modificazioni più importanti si verificano nei primi 6 mesi, successivamente le variazioni sono minime:
tra 1 e 6 mesi compare una periodicità giorno-notte, la veglia si distribuisce nel tardo pomeriggio e nella sera, si determinano modificazioni progressive dei ritmi circadiani della temperatura, dell'attività cardiaca e respiratoria e delle secrezioni ormonali; il sonno matura sul piano elettroencefalografico e si struttura in maniera simile all'adulto.
tra 4 e 6 mesi un bambino può iniziare a dormire anche 6 ore continuative durante la notte, riesce a stare più tempo sveglio durante il giorno e inizia ad essere influenzato dal ritmo luce-buio. La quantità totale di sonno è di 12-14 ore e si distribuisce prevalentemente nelle ore notturne. Il primo segno di una ritmicità circadiana è la comparsa, fra 3 e 4 settimane di una lunga fase quotidiana di veglia tra le 17 e le 22; spesso è veglia agitata con pianto incoercibile, e viene riconosciuta come forma di fame o dolore addominale (colica gassosa).
tra 6 mesi e 4 anni il tempo di sonno si riduce progressivamente fino a 10- 12 ore fra sonno notturno e diurno e aumenta la veglia; a 1 anno il bambino dorme 13 ore, tra 3 e 4 anni 12 ore; si passa da 3-4 sonnellini giornalieri a 6 mesi, a 2 verso i 12 mesi, poi uno solo di pomeriggio, un po' più lungo, a 18 mesi.
Intorno ai 9 mesi si verifica un aumento dei risvegli notturni tra le 21 e le 24 e tra le 3 e le 6 (l'84% dei bambini si sveglia almeno una volta) che continua spesso fino a 2-3 anni. Man mano che il bambino prende sempre più coscienza del mondo che lo circonda, gli stimoli esterni possono cominciare a disturbarlo di più di notte e anche la sua fantasia, che si traduce di notte in sogni ed incubi, può cominciare a interrompergli il sonno.
tra 5 e 12 anni è il periodo del sonno "migliore" e della maggiore capacità di essere vigile ed attento, il sonno evolve verso un pattern adulto con durata tra 8 e 9.5 ore, la struttura del sonno è più stabile, scompare il sonno diurno; l'addormentamento è rapido e l'orario di addormentamento ritarda progressivamente mentre l'orario di risveglio rimane fisso.
in adolescenza il sonno è di circa 8-9 ore; i ritmi sono influenzati dalle abitudini sociali: in breve tempo il tempo di sonno si riduce di 2-3 ore e si determina un debito di sonno, associato ad un aumento fisiologico della sonnolenza diurna in relazione alle modificazioni ormonali. Ricompare infatti il sonnellino diurno in adolescenza (23% fra 15 18 anni) .

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Disturbi del sonno
Il mio bambino dorme poco durante il giorno. E' normale?
I nostri bambini non devono essere costantemente stimolati, hanno bisogno di calma di serenità e di stabilità; oggi, più che qualche decennio fa, bisogna imparare a rispettare i loro ritmi e farli vivere in un ambiente protetto. Maggiori stimoli avranno, più saranno irrequieti, agitati e iperattivi durante il giorno.
Perché i bambini dormono tanto?
Una delle funzioni del sonno nel bambino è la maturazione del cervello, nel sonno vengono prodotti ormoni fondamentali per la crescita del bambino, nel sonno si consolidano le informazioni ricevute durante il giorno e si apprende. Il neonato è un essere straordinario in uno stato di continuo apprendimento. Questo elevato bisogno di sonno è parallelo all'intensa crescita che si verifica a questa età.

Dove e come deve dormire il mio bambino?
Nei primi mesi della vita il bambino in genere dorme in una culla accanto al letto dei genitori. La cameretta è troppo lontana e i risvegli per le poppate sono frequenti. Esistono diverse scuole di pensiero sul fatto di far dormire il bambino nel letto dei genitori; molti genitori hanno paura di fargli del male involontariamente durante la notte; alcuni ricercatori sostengono tuttavia che il dormire insieme alla madre a contatto fisico migliora lo sviluppo psicofisico del bambino e previene le "morti bianche o morti in culla". E' buona regola, una volta deciso il posto dove farlo dormire, mantenere lo stesso per il sonno diurno e notturno (es. non farlo dormire nel passeggino di giorno e nel lettino di notte).
E' opportuno inoltre che il bambino nei primi mesi sia messo a dormire su un fianco o sulla schiena, evitate la posizione a pancia sotto, a meno che non ci siano indicazioni specifiche; tra il quarto e il settimo mese il bambino avrà la capacità di muoversi e girarsi e sceglierà la posizione più giusta per dormire

Perché alcuni bambini dormono tutta la notte ed altri si svegliano continuamente?
Esiste certamente una componente genetica :chiedete ai nonni come eravate voi genitori da piccoli e spesso vi sentirete raccontare l'esperienza che vivete voi adesso. Come negli adulti, esistono anche bambini che hanno bisogno di meno sonno (brevi dormitori) e quelli che hanno bisogno di più sonno (lungo dormitori); esistono bambini che sono meno attivi la sera e che la mattina si svegliano pieni di energia e bambini che invece non vorrebbero mai andare a dormire la sera e la mattina hanno difficoltà a svegliarsi.
Quando il bambino si sveglia è estremamente importante avere pazienza: non precipitatevi subito ma aspettate; valutate l'intensità del pianto e cercate di resistere. Quando andate vicino al bambino, non accendete luci, non prendetelo in braccio, cercate di calmarlo con voce bassa e cullatelo un po' nel lettino; se non c'è proprio bisogno non dategli da bere latte o altre cose, evitate camomille o cose simili; andate via dalla stanza prima che il b. sia completamente addormentato; non diventate voi l'unico mezzo per farlo
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Disturbi del sonno
addormentare.
A che età il bambino inizia a dormire senza svegliarsi la notte?
In generale intorno ai 4-6 mesi, ma c'è una grande variabilità. La cosa più importante a questa età è di regolarizzare gli orari, ora in cui metterlo a dormire, ora in cui svegliarlo, orario dei pasti regolare; un'altra cosa molto importante è esporlo alla luce durante il giorno e giocare in queste ore mentre si dovrebbe ridurre le attività verso sera e cercare di evitare luci intense.

Perché il bambino inizia a piangere in maniera inconsolabile la sera?
Contemporaneamente all'acquisizione di un ritmo circadiano e all'adattamento al ciclo luce-buio, il bambino, che passa una giornata calma e regolare, la sera si innervosisce ed inizia a piangere. Queste fasi vengono comunemente identificate come dolori addominali o coliche gassose del primo trimestre; non sappiamo se effettivamente ci sia un dolore addominale ma è tuttavia chiaro che i bambini che presentano questo disturbo in maniera intensa, saranno dei bambini che avranno probabilmente maggior difficoltà nel sonno. Queste manifestazioni sono legate alla maturazione dei meccanismi che predispongono al sonno e sono la manifestazione della normale fase di iperattività alla fine della giornata che corrisponde al periodo di massima vigilanza dell'adulto; la comparsa tra 3 e 4 settimane di vita di una lunga fase di veglia che si verifica tra le 17 e le 22 è il primo segno che il bambino inizia ad assumere una ritmicità circadiana. In alcuni bambini queste fasi sono lievi e di breve durata, in altri sono prolungate e si possono protrarre a lungo, anche fino a tarda notte; in altri ancora si verificano in orari più tardivi. E' in questa fase che il ritmo circadiano del bambino si stabilizza ed è perciò estremamente importante controllare questi stati di agitazione; bisogna creare un ambiente tranquillo, poco luminoso, senza stimolazioni ulteriori (tipo cullamento intenso); lasciatelo nel lettino in camera per dargli la possibilità di addormentarsi da solo.

E' giusto dare da bere o da mangiare ogni volta che piange?
Nelle prime settimane di vita il ritmo del neonato è regolato dai bisogni interni e può essere giusto alimentarlo ad ogni risveglio. Dopo i 4-6 mesi di vita non ha più bisogno di mangiare durante la notte se di giorno fa dei pasti regolari; quindi non si dovrebbe dare da bere o mangiare se si sveglia; la grande quantità di liquidi che alcuni bambini ingeriscono durante la notte, specie se a base di tisane, aumentano la diuresi ed il bambino si bagnerà più spesso, e di conseguenza tenderà a svegliarsi più spesso e a piangere. Oltre al fatto che a lungo andare il biberon diventerà il mezzo esclusivo per addormentarsi e che il bambino si sveglierà perché "è abituato a bere durante la notte".

E' giusto usare sciroppi o tisane o erbe per farlo dormire?
No. Sia i "cosiddetti rimedi naturali" che i farmaci sono da evitare sotto i due anni di età. Spesso non risolvono il problema o questo si ripresenta una volta
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Disturbi del sonno
interrotta la somministrazione. Possono dare un effetto paradosso, cioè eccitare invece di calmare. A questa età l'insonnia nella maggior parte dei casi è legata ad un mancato adattamento ai ritmi normali o a dei condizionamenti o circoli viziosi che vanno modificati per poter risolvere il problema. Spesso poi si instaurano dei sensi di colpa dei genitori in relazione alla somministrazione di un ipnotico al bambino. Se usati sotto controllo medico possono essere utili, e a volte indispensabili, per poter modificare alcune cattive abitudini.

Esistono fasi dello sviluppo che sono momenti chiave per l'acquisizione di un buon sonno?
Sì. Due momenti dello sviluppo sono estremamente importanti per l'acquisizione di un corretto ritmo circadiano e di un buon sonno.
1. a 3-4 mesi quando il bambini inizia ad essere influenzato dagli stimoli ambientali e gradualmente si adatta al ciclo luce-buio di 24 ore. Il bambino va esposto alla luce solare di giorno e mantenuto in penombra o al buio la notte; vanno ridotti gli stimoli esterni mentre spesso la sera, con il papà e la mamma che ritornano a casa dal lavoro, diventa invece una occasione di eccitazione e di gioco. Cercate di stabilire degli orari fissi per l'addormentamento e per il risveglio.
2. a 8-9 mesi compare l'angoscia dell'estraneo e aumenta l'ansia di separazione: è una fase evolutiva normale del bambino che si
accompagna ad aumento fisiologico dei risvegli (vedi la sezione sull'ansia di separazione)

Cosa fare se il bambino ha difficoltà ad addormentarsi?
Cerca di instaurare un rituale fisso, che il bambino associerà con il momento per rilassarsi ed andare a dormire. Cantare una ninna-nanna o effettuare le operazioni di pulizia, (bagnetto, cambio pannolino, ecc.) possono costituire un buon segnale per il bambino. Cercate sempre di metterlo nel lettino o nella culla ancora sveglio. Lasciate il tempo al bambino di addormentarsi da solo. Gia intorno ai 4-6 mesi si può iniziare con queste pratiche. Il muoversi o piagnucolare o vocalizzare non significa che il bambino sia sveglio o voglia essere preso in braccio; in questo caso l'attesa per vedere quello che succede è fondamentale: bisogna dare il tempo al bambino di farci capire cosa vuole. Spesso (si spera) il bambino si addormenterà da solo senza aiuto. Se le difficoltà persistono e il bambino "lotta contro il sonno" si può adottare la tecnica dell'estinzione graduale (vedi sezione sui risvegli notturni).

Cosa fare se il bambino ha l'angoscia di separazione (paura di addormentarsi e separarsi dalla madre)?
Intorno agli 8-9 mesi si verifica un aumento fisiologico dei risvegli notturni in relazione alla fase di sviluppo chiamata "angoscia dell'estraneo" che corrisponde ad una angoscia di separazione dalla madre. Il b. piange e si dispera se la madre è distante da lui e cerca continuamente il contatto visivo o
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Disturbi del sonno
fisico. E' un momento estremamente importante anche per acquisire un buon sonno.
Si può adottare la tecnica del "minimal checking" che consiste nell'instaurare il solito rituale per l'addormentamento e lasciare la stanza ma tornare a controllare il bambino ogni 2-3 minuti, anche se non piange o chiama; quando si entra nella stanza bisogna tranquillizzarlo parlandogli dolcemente e uscire di nuovo dalla stanza, senza aspettare che si addormenti; si deve continuare fino a che non si addormenta. La stessa tecnica va adottata durante i risvegli notturni, ma vedrete che non sarà necessario fare molti controlli notturni.

Cosa fare per i risvegli notturni?
E' estremamente difficile adottare delle tecniche perché ogni bambino e ogni genitore hanno un diverso modo di comportarsi al momento
dell'addormentamento e dei risvegli notturni; pertanto ogni intervento va individualizzato sulla singola coppia genitore-bambino. Oltre al minimal checking, una tecnica generale può essere quella dell'estinzione graduale. Questa consiste nel cercare di ottenere il comportamento desiderato tramite piccole conquiste successive, come abituare il bambino alla progressiva distanza dai genitori al momento di andare a letto o durante i risvegli. Se il bambino comincia a piangere o a chiamare, aspettate 30 secondi poi entrate nella stanza tranquillizzatelo con il minimo di interazione reciproca ed uscite dalla stanza quando il bambino è ancora sveglio. Ad ogni chiamata successiva allungate progressivamente l'intervallo di tempo passando a 1 minuto, poi 2 minuti e così via, finché il bambino si addormenta da solo. La notte successiva raddoppiate il tempo di attesa e continuate così. Dopo una settimana le cose dovrebbero migliorare. Mettete sempre una piccola luce e date la possibilità al bambino di controllare l'ambiente circostante. Non fatevi venire i sensi di colpa perché il bambino piange e voi non intervenite. Non creerete nessun trauma psicologico al vostro figlio. Se sarete costanti otterrete il risultato aspettato.

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